Ternana, una salvezza tra caos e scommesse

Lo straordinario lavoro di Liverani, uno dei sei tecnici ‘ufficiali’ della stagione, non può cancellare un’annata su cui riflettere. Screzi, attacchi e tensione non sono mancati

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di S.F.

Quattro tecnici sotto contratto, due vice promossi ‘ad interim’ al timone della squadra e due direttore sportivi. Tanti ne sono serviti alla Ternana per cercare di venire a capo del caos – non una novità per via Aleardi, anzi – creatosi in estate dopo la scelta del duo composto da Christian Panucci e Fabrizio Larini e conseguente bagarre con Simone Longarini: uno scompiglio risolto in maniera brillante da Fabio Liverani che, con una memorabile rimonta, ha consentito alla piazza di godersi una salvezza apparsa pressoché irrealizzabile ad inizio marzo. Una stagione da record per le ‘Fere’ in quanto ad allenatori coinvolti in una singola annata: sei in tutto, di certo non un dato invidiabile. Un mix di azzardi, scommesse e follie che ha rischiato di far terminare il viaggio nel torneo cadetto. Festa e goduria, ma anche riflessioni necessarie per evitare che si replichi una situazione del genere.

Christian Panucci, una gara ufficiale con vittoria in rossoverde

Azzardo e screzi Un allenatore carismastico, giovane e alquanto ‘focoso’. Chiavi in mano al ds Larini per la scelta del tecnico e a stretto giro arriva Christian Panucci: «Con Longarini potrebbe esserci qualche problema visto il carattere», il pensiero comune della piazza. Dall’ipotesi alla realtà: la pace dura appena non più di tre settimane (post amichevole con il Gubbio l’apice), screzi con il direttore generale Capizzi – paradossalmente meno ‘attivo’ dello stesso amministratore unico, di più in ambito Juvenia invece -, pensiero di dimissioni (l’amministratore unico comunicherà che effettivamente il savonese aveva rimesso il proprio mandato il 26 luglio) comunicherà che  e passo indietro in vista della ‘Tim Cup’. Il tempo di battere il Pordenone ai supplementari 2-0 nell’esordio stagionale ed ecco l’attacco alla gestione societaria nel postpartita, con appoggio più o meno totale della piazza: il calvario rossoverde, già in atto da luglio, prende forza con l’esonero del ligure e l’allontanamento del dirigente emiliano. A Cesena – secondo turno coppa Italia – vanno in panchina Paolo Rodolfi (da primo) e Sebastiano Siviglia, tecnico della ‘Primavera’: 2-0 e ko numero uno.

Benito Carbone, 20 punti su 66 a disposizione (media 0.90 a partita)

La scommessa fallita Lo staff di Panucci viene quindi sollevato dall’incarico e a guidare le ‘Fere’, a sorpresa, arriva Benito Carbone. Il tecnico calabrese si presenta a Terni dopo un anno d’inattività e un’unica esperienza nella B italiana, a Varese nel 2011: il 45enne di Bagnara Calabra punta in particolar modo su una comunicazione di stampo motivazionale e ottimistica, cercando di dare fiducia ad un ambiente già sfiduciato e preoccupato per le sorti della squadra dopo i problemi estivi. E in un primo momento ci riesce nonostante un pessimo debutto a Cittadella: il derby di Perugia gli permette di conquistare consensi, il problema è che la Ternana non vince per nove partite di fila e in seguito al ko di Avellino la squadra è ultima in classifica, palesando gravi difetti di personalità e gioco. Cosa vale tutto ciò? Il rinnovo, che ha l’obiettivo di dare forza al tecnico nei confronti di giocatori e piazza. Effetti a stretto giro? Contestazioni, confronti – la sconfitta di Salerno accende più di qualche animo – una striscia di quattro risultati utili che dà respiro ai rossoverdi (Virtus Entella, Frosinone, Brescia, Carpi) e il 32enne romano a Terni – accompagnato da Maria Grazia Fazi, lei presente anche ad Ascoli – per parlare con i tifosi. Una luce che si spegne ben presto, perché dal 17 dicembre (ko interno con il Vicenza) ha avvio una serie devastante di risultati che apre le porte della Lega Pro: poker di sconfitte di fila (tre delle quali in scontri diretti), screzi interni, rissa sfiorata tra Carbone e un paio di tifosi – via Aleardi decide di mettere in ‘sicurezza’ giocatori e staff non consentendo l’accesso di distinti A durante gli allenamenti – e arrivo a gennaio del ds Danilo Pagni per supportare il trainer calabrese. Il ritiro a Castel Rigone e i primi colpi di mercato non cambiano nulla: a Pisa termina l’avventura di Carbone a Terni. Nella serata di sabato 21 gennaio ci sono infatti le dimissioni.

Carmine Gautieri, 3 punti su 21 a disposizione (media 0.14)

La toppa che non va Altro giro. Via Carbone e il suo staff tecnico – resta da match-analyst Antonio Alessandria -, in rossoverde giunge Carmine Gautieri. L’allenatore campano non fallisce il match del debutto con il Cittadella, ma poi entra in uno scenario di contrasto – sempre smentito dallo stesso trainer napoletano e dai giocatori, ma il feeling interno non c’è come poi ‘ufficializzerà’ Coppola nel finale di stagione – e scelte tattiche che fanno ripiombare la squadra in un nuovo periodo incubo: sei sconfitte consecutive derby compreso – «non so più che inventarmi», dirà Pagni dopo l’ennesimo ko casalingo in uno scontro diretto che fa ricadere le ‘Fere’ in ultima posizione, quello con il Latina -, due reti segnate e fallimento in toto del 4-3-3. Nel post Pro Vercelli Gautieri punzecchia – eufemismo – la squadra e il giorno successivo c’è l’esonero. Salutano  lui e il suo staff. Nel mezzo il confronto con una delegazione di tifosi il 12 febbraio dopo lo 0-1 con il Perugia e il caos Mohamed Sissoko. E Pagni si scatena sul gruppo in un attacco a 360 gradi, che avrà effetto. La Ternana per tre settimane va in ritiro fuori Umbria, tra l’Emilia Romagna e Roma.

Fabio Liverani, l’artefice dell’impresa

La follia vincente Ternana ultima a 23 punti, a meno otto dai playout e meno nove dalla salvezza diretta. Ventinove giornate trascorse. Via Aleardi prova ancora l’azzardo scegliendo Liverani, un tecnico inattivo da due anni e con esperienze negative sia a Genova che in Inghilterra, sponda Leyton Orient: «Ecco qua, prepariamoci alla Lega Pro», il pensiero della piazza al suo arrivo. Il 41enne di Roma – a livello comunicativo l’opposto di Carbone – sceglie di affidarsi alla logica e alla semplicità, due caratteristiche che in casa Ternana latitavano nei mesi precedenti: con il Trapani arriva la vittoria che serviva per tenere accese quelle poche speranze di salvezza rimaste. Il resto è storia recente: cammino casalingo straordinario – tutti successi, eccezione lo 0-0 con il Carpi che vede in panchina Alessandria, al debutto in un campionato professionistico -, ‘Fere’ rinate a livello mentale (soprattutto), tattico, tecnico e 26 punti collezionati in 13 incontri. Superlativo il trittico conclusivo con Vicenza – match svolta -, Spal (10 mila spettatori sfiorati, dal ritorno in B meglio solo nei derby delle annate 2014-2015 e 2015-2016) e Ascoli. Festa rossoverde al ‘Del Duca’, impresa sportiva a braccetto con PagniPettinari, Ledesma e Diakité decisivi nel cammino salvezza, flop Monachello, Acquafresca e Rossi – e acclamazione dei supporter al rientro in città: «Fatelo sindaco, statua per lui». Con richiesta di rinnovo diretta a Simone Longarini, senza perdere tempo. Intanto è goduria per tutti, seppur qualcuno ricordi che da settembre a inizio marzo evidentemente un bel po’ di disastri ci sono stati. Si chiude nel contempo il tentativo – tre ricorsi respinti da giudice sportivo, Corte sportiva d’appello nazionale e Collegio di garanzia dello sport del Coni – di via Aleardi di ribaltare lo 0-1 nel derby per il ‘caso’ Gnahoré.

Fabio Liverani, 26 punti su 39 a disposizione (media 2)

«La squadra era distrutta. Festeggeremo ancora» L’allenatore romano ha ricordato in un’intervista a Radio Incontro Olympia lo stato in cui trovò i rossoverdi: «Ci sono dei punti fondamentali in questa cavalcata. La parola ‘miracolo’ la lasciamo per altri ambiti. Possiamo parlare di grande impresa calcistica. I primi giorni l’impatto è stato molto psicologico più che tattico e tecnico. I ragazzi erano veramente a terra, non avevano stimoli, non avevano speranze: sembravano aver chiuso il campionato con due mesi e mezzo di anticipo. Io gli ho fatto capire che sarebbero stati due mesi e mezzo terribili pensandola così. In quel momento, il 6 marzo, forse stavano messe peggio solo il Pescara e il Palermo in Serie A: la risalita è stata durissima, insidiosa, visto che certe volte anche il pareggio era un bicchiere mezzo vuoto. La prossima settimana – ha concluso – faremo ancora qualcosa per festeggiare insieme alla gente dopo tanta sofferenza». E i vertici cosa fanno? Il ds di Castrovillari annuncia che «a breve la società programmerà il futuro», come dichiarato al portale pianetaserieb.it.

Gol Falletti e polemiche: «Niente peso senza prove» Da nord a sud, da Milano a Palermo. Ancora polemiche ‘social’ sulla realizzazione – la petizione lanciata venerdì ha raggiunto quota 1.280 firme – di Falletti ad Ascoli dopo l’abbaglio di Ragni. Sabato mattina è intervenuto sull’argomento Alessandro Calori, tecnico del Trapani: «Noi non – le parole riportate da goalsicilia.it – abbiamo regalato niente a nessuno. In un momento di rabbia si possono dire mille cose, ma sarebbero cose che non avrebbero peso senza prove. I miei ragazzi hanno fatto i punti lavorando e sudando. Quello che fanno gli altri si guarda, si valuta, ma non voglio pensare ci sia stato qualcosa di strano».

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