2 novembre in Umbria: Terni ricorda Riccetti

Commemorazione dei defunti nelle principali città umbre. Il vescovo Piemontese: «Desiderio di custodire e ravvivare il ricordo». Perugia: visita all’ossaia

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Cimiteri pieni in tutta l’Umbria in occasione della commemorazione dei defunti. Nelle principali città, le delegazioni istituzionali hanno partecipato ai riti religiosi e civili che si sono tenuti presso i luoghi del ricordo.

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A Perugia Il sindaco Andrea Romizi, accompagnato dalle altre autorità civili e militari, ha reso onore ai caduti, presso il cimitero civico monumentale. Presenti, tra gli altri, il vicario del Prefetto Fabio Baldoni, il consigliere regionale Giacomo Leonelli, la consigliera Erika Borghesi in rappresentanza della Provincia di Perugia, gli assessori comunali Barelli, Casaioli e Wagué. Hanno presenziato anche il presidente del Consiglio comunale Leonardo Varasano e i consiglieri Emanuela Mori e Clara Pastorelli, il comandante della Polizia Municipale Nicoletta Caponi, il dirigente comunale Fabio Ricci e rappresentanze dell’Esercito, Polizia di Stato, dell’Arma dei Carabinieri, della Guardia di Finanza, del Corpo Forestale dello Stato, della Polizia Penitenziaria, della Polizia Municipale e dei Vigili del Fuoco, nonché rappresentanze delle associazioni di ex appartenenti alle forze armate e delle famiglie dei caduti.

Omaggio all’ossaia La cerimonia si è aperta con la cerimonia di deposizione delle corone da parte delle autorità al monumento ai Caduti di tutte le guerre, quindi è proseguita con il consueto omaggio all’ossaia comune, alla tomba del cecoslovacco Matuska, alle tombe dei patrioti caduti nella guerra di liberazione, a quelle delle personalità politiche perugine e dei cittadini iscritti all’albo d’oro del Comune, tra i quali anche Vincenza Losito Baldasserini, Raffaele Rossi e Tullio Seppilli. Al termine, è stata celebrata la messa presso lo storico altarino da campo, concesso dalla sezione di Perugia dell’associazione mutilati ed invalidi di guerra.

Terni, le parole del Vescovo «Fare memoria dei defunti significa fondare la nostra speranza nel suo amore salvatore e misericordioso, oltre il dolore della separazione». Parole del vescovo della diocesi di Terni-Narni-Amelia, Giuseppe Piemontese, che giovedì mattina ha presieduto la messa per la commemorazione dei defunti alla presenza dei sacerdoti della città e della autorità civili e militari delle associazioni combattentistiche e d’arma. Un pensiero particolare per Alessandro Riccetti a undici mesi dalla scomparsa in seguito alla tragedia del Rigopiano.

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Doppio appuntamento Dopo la messa, negli spazi antistanti l’ingresso principale del cimitero cittadino, quindi il momento di raccoglimento e benedizione delle corone e la formazione del corteo e la benedizione del sacrario ai Caduti. A seguire c’è stata la deposizione della corona d’alloro alla tomba dei garibaldini e la deposizione delle corone ai monumenti lungo il viale principale del cimitero. Nel pomeriggio – alle 17.30 – la solenne messa per ricordare vescovi, sacerdoti e canonici defunti.

Solidarietà in umanità «Fare memoria – ha sottolineato il vescovo – dei nostri defunti significa alludere a quella forza unificante di Dio che ci raccoglie alla mensa del suo amore. Significa fondare la nostra speranza nel suo amore salvatore e misericordioso, oltre il dolore della separazione. Non si tratta solo di tenere viva la memoria dei propri cari, ma di fare esperienza di una solidarietà che gli affetti sanno custodire».

Alessandro Riccetti

Per Alessandro Riccetti Il vescovo ha ricordato coloro che sono morti in questo anno in maniera inaspettata per malattia, disgrazia o violenza, i morti sul lavoro, quelli nell’adempimento del proprio dovere, in particolare Alessandro Riccetti, deceduto il 18 gennaio 2017 insieme ad altre 28 persone nella tragedia dell’hotel Rigopiano. «Siamo venuti in corteo, anzi in pellegrinaggio, accompagnati dalla famiglia o insieme ad amici, spinti da un sentimento di attesa e di sommessa speranza nel cuore per ricordare, anzi incontrare  coloro, che abbiamo amato, specie coloro che di recente ci hanno lasciato, in un desiderio di custodire e ravvivare il ricordo e rinnovare la presenza, l’affetto e la relazione di persone familiari ed amici», ha sottolineato Piemontese.

La stele della polizia locale

Il senso del dolore Monsignor Piemontese ha posto l’accento sul senso del dolore e della morte nella prospettiva della resurrezione: «Solo contemplando e seguendo col cuore la vicenda terrena di Gesù e il suo epilogo di passione, morte e risurrezione possiamo trovare una risposta di senso alle sciagure umane e ai nostri vissuti».

Il ricordo In occasione della celebrazione dei defunti il Corpo di polizia Locale di Terni ha posto una targa commemorativa sul monumento posto all’interno del civico cimitero, la stele che ricorda tutti gli agenti venuti a mancare. La targa è in ricordo di colui che ha fortemente voluto, ideandola, la stele della polizia Locale di Terni: l’agente Giancarlo Bucciarelli, ispiratore di numerose iniziative in favore del Corpo in cui cui ha prestato servizio onorevolmente e con professionalità.

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