Terni, acqua ‘vietata’: «Chi deve, spieghi»

Sulla questione-acqua a Terni Nord il M5S chiede accesso urgente agli atti. Autobotti in arrivo entro sabato sera anche alla casa di riposo di Collerolletta che ospita 90 anziani

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Non poteva che interessare anche la politica la questione dell’acqua maleodorante – e il cui utilizzo è stato vietato dai sindaci di Terni e San Gemini – in tutta l’area nord della città, da Borgo Rivo ad Acquavogliera. Sul punto il Movimento 5 Stelle di Terni ha richiesta urgente di accesso agli atti «per avere informazioni in merito alla contaminazione delle acque potabili a Terni Nord». Il documento è stato inviato al presidente del consiglio comunale di Terni, al sindaco, al Comune, ad Arpa, Usl 2, Asm e Servizio Idrico.

L’ORDINANZA DEL SINDACO DI TERNI
L’ORDINANZA DEL SINDACO DI SAN GEMINI

L’accesso agli atti Il M5S Terni chiede di acquisire «tutte le comunicazioni avvenute tramite mail tra i vari enti in oggetto in merito alla contaminazione; le analisi svolte da Usl 2, Asm e Arpa negli ultimi quattro mesi nell’area campo pozzi di Fontana di Polo e nei pozzi privati dell’area circostante; il piano manutenzione delle barriere di filtri del campo pozzi di Fontana di Polo; scheda tecnica delle batterie e copia delle segnalazioni dei cittadini in merito». Sulla vicenda, intanto, l’associazione Codici ha inviato un esposto in procura chiedendo «l’immediato sequestro di impianti e depuratore per evitare che in caso di danni alle persone, siano eliminate le prove. È l’ennesimo grave episodio ambientale che accade a Terni».

«Situazione da Burundi» Il consigliere comunale Enrico Melasecche (I Love Terni) definisce «gravissimo che debbano essere i cittadini ad accorgersi della forte anomalia nella qualità dell’acqua erogata e non coloro che sono preposti ai controlli. Chiedo – aggiunge Melasecche – che nel prossimo consiglio comunale il sindaco riferisca immediatamente ma che soprattutto monitori personalmente questa situazione da Burundi. Pensavamo che le autobotti per erogare acqua potabile fossero un lontano ricordo dell’ultima guerra, ripetuto negli anni ’80 a causa degli idrocarburi presenti nelle falde della città. Dobbiamo constatare che purtroppo la situazione di abbandono generale è ancor peggiore del previsto».

Sinistra Italiana parla di «fatto di forte gravità. Si tratta dell’ennesima cattiva notizia che riguarda la nostra città sul versante ambientale, dopo l’inserimento in testa alla graduatoria dei capoluoghi con maggiore concentrazione di polveri sottili. L’avvenimento è ancor più preoccupante, laddove si consideri l’opacità con cui è stata gestita la comunicazione ai cittadini. Non si capisce neppure quanto tempo sia trascorso tra l’accertamento del fatto e la reazione delle pubbliche istituzioni. Ancor più grave risulta che, secondo le informazioni rese dagli organi di informazione locale, le segnalazioni che qualcosa non andava siano venute in prima istanza da cittadini residenti. Questo significa che il monitoraggio ordinario non ha alcuna efficacia e che in caso di inquinamenti rilevabili solo strumentalmente, i cittadini ternani non hanno alcuna tutela».

Comunicazione ed autobotti Sul fronte della gestione dell’emergenza, è il funzionario del Comune di Terni, Federico Nannurelli, a spiegare i primi passi compiuti di concerto con la Protezione Civile e la Polizia Municipale: «Oltre alle comunicazioni a mezzi stampa, gli addetti di Protezione Civile e dell’ufficio Salute Pubblica stanno diffondendo attraverso altoparlanti i contenuti dell’ordinanza. Allo stesso modo viene fatto un volantinaggio a tappeto presso tutti i luoghi di aggregazione e i centri commerciali di Terni Nord. Per quel che riguarda l’approvvigionamento, sei autobotti e un’autocisterna arriveranno entro la serata di sabato. Abbiamo anche predisposto – spiega Nannurelli – alcune misure specifiche per la casa di riposo di Collerolletta, che ospita circa 90 anziani, ed il canile comunale di Colleluna».

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