Terni, gare deserte per immobili da 6 milioni

Il piano aggiornato del Comune sulle alienazioni: spunta ‘offerta’ Ater e Regione Umbria per un pacchetto di cinque fabbricati

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di S.F.

L’ex convento di Colle dell’Oro: struttura pericolante

Da un piccolo terreno boschivo nel territorio di Stroncone dal valore di 1.330 euro fino a fabbricati ben più imponenti, come ad esempio l’ex convento di Colle dell’Oro ‘revisionato’ nel 2011 per un prezzo di 1 milione 742 mila euro. In entrambi i casi con un’alienazione disposta nel 2009 e che da allora non ha portato alcun frutto: sono ben ventitré gli immobili di proprietà del Comune di Terni le cui gare sono sempre andate deserte, con il loro valore complessivo che supera i 6 milioni. E si tratta solo di una minima parte delle strutture del patrimonio che, nonostante la disposizione di cessione, non si è riusciti a vendere. Basta dare un’occhiata per comprenderne il motivo.

IMMOBILI, ALIENAZIONI E GARE DESERTE: IL DOCUMENTO COMPLETO AGGIORNATO

L’ex scuola di via del Convento, Poscargano

Gli immobili che nessuno vuole, spicca l’ex convento

Il primo e forse quello più noto non può che essere l’ex convento di Colle dell’Oro, in condizioni – più che un eufemismo – davvero precarie. Di fatto all’interno ci sono crolli in ogni angolo e la situazione nel corso degli anni non è andata che peggiorando: l’alienazione fu disposta nel marzo 2009 e due anni dopo – ci fu anche una variante urbanistica – il valore di cessione fu rivisto fissandolo a poco meno di 2 milioni di euro. Sono trascorsi oltre dieci anni e le gare sono sempre andate deserte: ciclicamente la questione viene ritirata in ballo da esponenti politici ma è davvero complicato pensare che si possa trovare una soluzione a stretto giro.

EX DICAT E PRAMPOLINI: TUTTO FERMO: «AREA COMMERCIALE? BLOCCHIAMO»

L’area di servizio in via Di Vittorio

Gli altri: Piediluco e le ex scuole

Considerando il valore di alienazione – disposta nel 2015 – al secondo posto c’è l’ex scuola elementare di Piediluco in via Noceta: 500 mila 735 euro, niente da fare. A seguire una superficie di oltre 2.300 metri quadrati in via Proietti Divi per distributori di carburanti ad un prezzo di 498 mila 950 euro con tentativo del Comune avviato nel 2014; quindi c’è un’altro ex edificio scolastico, ovvero la struttura in via del Convento (Poscargano) da 412 mila 620 euro e iter per la cessione scattato nel 2010 (nella recinzione c’è un’apertura, magari qualcuno attualmente lo utilizza per altri scopi). Tutto a vuoto. Rimanendo in tema di ex immobili un tempo utilizzati per attività scolastiche risultano anche quelli in zona Fiori (250 mila), via Ippocrate (221 mila) e via Trevi (229.500). Tra i valori più alti (294.500) c’è poi l’area di servizio da 1500 mq in via di Vittorio, occupata al momento in proprietà superficiaria Q8. Gare deserte e tutto fermo. Complessivamente si parla di 6 milioni 119 mila euro.

LE GARE DESERTE PER VIA PROIETTI DIVI

Il tribunale di Terni

Le alienazioni disposte e non perfezionate

Il Comune ha creato una tabella a parte per questa categoria e le cifre sono decisamente più elevate. In questa circostanza l’ammontare del valore degli immobili è di 19 milioni 643 mila euro: al top c’è il tribunale di Terni per 11 milioni 253 mila euro. «L’alienazione viene proposta – specificano in merito i tecnici comunali – in seguito alle attività svolte dalla Invimit – Investimenti immobiliari Italiani sgr spa – società di gestione del risparmio del ministero dell’Economia e delle Finanze, finalizzate all’acquisto di immobili di uso governativo: è stata inviata proposta il 26 settembre 2017 alla Invimit senza riscontro. La proposta di acquisto andrà attentamente valutata dai competenti organi istituzionali».

L’area Staino

Staino, Prampolini, ex Dicat

Sopra il milione di euro ecco altri tre situazioni, tutte notissime e spesso dibattute in ambito politico. Si parte da vocabolo Staino: «Si è dato incarico alla direzione Urbanistica di elaborare proposta di variante urbanistica con la nuova destinazione ad area per servizi con Suc commerciale pari a 6.500 metri quadrati». Come mai? Beh, in origine la questione era ben diversa: verde pubblico attrezzato a parco per il gioco, lo sport e attrezzate per la protezione civile, spettacoli viaggianti e fiere. Valore 2 milioni di euro. Stesso discorso per via Prampolini: da attrezzature per l’istruzione e l’università ad area per servizi a destinazione commerciale da 3.424 mq, prezzo base 1 milione 100 mila euro. Tuttavia l’assessore ai lavori pubblici Enrico Melasecche disse in merito – ottobre 2018 – che la «cosa è bloccata, dobbiamo rivalutare il tutto». All’epoca c’era ancora Fabrizio Dominici. Infine l’ex Dicat (1 milione 58 mila euro) in viale Guglielmi con comparto a tre zone: interesse comune con quota residenziale (massimo 50%), verde privato e l’ultima alla viabilità.

L’ex Prampolini

La Regione, l’Ater e il ‘pacchetto’

In una delle postille vengono tirare in ballo Regione Umbria ed Ater. Il Comune – nell’ambito del programma di valorizzazione del patrimonio immobiliare – fa sapere che «hanno dichiarato l’interesse all’acquisto previa riduzione del prezzo di vendita totale da 3 milioni 15 mila euro ad 1 milione 952 mila euro: per quanto sopra si da mandato alla direzione attività finanziarie di avviare il procedimento volto alla stipula di una convenzione con l’Agenzia del demanio finalizzata alla fornitura del servizio di valutazione immobiliare per gli immobili di che trattasi». Sono cinque: l’ex scuola di via Vanzetti, la struttura di via Noceta a Piediluco, l’area di via Prampolini, l’ex scuola elementare di Collestatte Piano e l’ex scuola di via del Convento. Con lo ‘sconto’ si può fare, forse.

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