Terni, allarme FdI-An: «Sert torna a rischio»

Marco Cecconi: «Accelerazione per lo spostamento nella sede della Usl 2 in via Bramante, ma sarebbe gravissimo. Bene invece che Oncoematologia resti dov’è»

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«Due notizie, una che si può salutare con favore e una che, invece, a nostro avviso deve essere accolta con indignazione. Se, da un lato, non possiamo che dirci soddisfatti per le spiegazioni che il direttore generale dell’ospedale di Terni ha dato in relazione al mantenimento nella posizione attuale del servizio di Oncoematologia; per contro siamo indignati per il nuovo tentativo che si starebbe pensando di mettere in pratica e relativo allo spostamento del Sert in via Bramante». La presa di posizione viene dal capogruppo di FdI-An al Comune di Terni, Marco Cecconi.

Il Sert L’argomento – nel 2016 – aveva provocato una sorta di sollevazione popolare, con la raccolta di firme su una petizione – lanciata dal comitato ‘No Sert Terni’ – avviata dai residenti della zona di via Bramante-Cardeto, contro il possibile trasfertimento del Servizio per le tossicodipendenze dall’ospedale ‘Santa Maria’ alla sede generale dell’Usl Umbria2 di via Bramante.

Marco Cecconi

«Ci riprovano» Ora, denuncia Cecconi, «ci riprovano e anzi, da quanto ho appreso, lo spostamento del Sert nella sede dell’Usl 2 è davvero imminente, tanto che si starebbero già predisponendo i locali. Una soluzione che, com’è noto, è stata contestata da residenti e commercianti della zona, ma che secondo noi di FdI-An di Terni rischia di creare, oltre che gravi disagi all’utenza che quotidianamente fa riferimento agli uffici e agli ambulatori della Usl 2, una serie di problematiche anche di carattere igienico-sanitario e di ordine pubblico».

La sede attuale Secondo Cecconi, infatti, «appare fuori luogo spostare un servizio che, attualmente, è ospitato in una palazzina del complesso dell’ospedale e che, essendo decentrata rispetto al plesso principale, oltre che garantire una giusta privacy agli utenti che, ricordiamo, sono tossicodipendenti che cercano alternative mediche all’assunzione di droga, fà sì che il resto dell’utenza che fa riferimento al ‘Santa Maria’ abbia scarse occasioni di condivisione degli spazi con persone che, è accaduto ed accade, sono possono essere protagoniste di gesti pericolosi per sé e per gli altri. Portare la sede del Sert nel complesso di via Bramante aumenterebbe a dismisura i rischi».

Oncoematologia Diverso il giudizio su quanto il direttore generale dell’Azienda ospedaliera ‘Santa Maria’, Maurizio Dal Maso, ha spiegato alle terza commissione della Regione in relazione all’impossibilità di spostare Oncoematologia: «La proposta di spostamento dell’attuale sede di Oncoematologia dell’ospedale di Terni formulata nel 2015 – aveva detto Dal Maso – non è più attuabile in quanto gli spazi precedentemente identificati sono attualmente occupati dall’area di degenza da 24 posti letto che potenziano la Medicina d’urgenza, al fine di ridurre la criticità dei pazienti ricoverati dal Pronto soccorso e appoggiati nei corridoi, anche alla luce di un numero di accessi che supera i 40 mila, una media di 112 al giorno, con punte di 140».

«Buon senso» Quella decisione, dice Cecconi, «per noi di FdI-An di Terni, che conosciamo bene la situazione del nostro ospedale, ci sembra di buon senso, a differenza appunto di quella relativa al Sert. Oncoematologia è un servizio importante ed al quale fanno certamente riferimento molti pazienti, ma i dati a nostra disposizione ci dicono che la scelta fatta, di mantenerlo cioè nella collocazione attuale, sia la più giusta». Perché, sembra di capire, l’elevato numero di accessi totali sarebbe determinato da una notevole percentuale di ‘repliche’ degli stessi pazienti, che per la particolarità della patologia, sono costretti a tornare spesso nei locali occupati dal servizio.

 
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