Terni, allarme rumore: traffico nel mirino

L’86% dei cittadini è esposto ad inquinamento acustico, il Comune affida ad esperti la realizzazione di un piano per limitarlo

Condividi questo articolo su

di F.L.

Solo il 14% della popolazione ternana è esposta globalmente a livelli di rumore inferiore a 55 dB(A), soglia non compatibile con un adeguato confort acustico, mentre il 23% è esposto a livelli superiori a 65 dB(A), soglia di potenziale rischio per la salute. Anche l’esposizione notturna è molto elevata, visto che circa il 90% della popolazione è esposta a livelli superiori al limite di 45 dB(A): ci sono diversi tipi di inquinamento e anche quello acustico rappresenta un rischio per i cittadini, tanto che il Comune di Terni è costretto ad intervenire.

Le mosse

I dati elencati sono infatti emersi nell’ambito della mappatura acustica strategica elaborata nel 2017 dalla stessa amministrazione insieme al dipartimento di Ingegneria dell’Università di Perugia, un obbligo di legge per le città sopra i 100 mila abitanti recepito dalla direttiva europea relativa alla determinazione e alla gestione del rumore ambientale. Il passo successivo rispetto alla mappatura è ora la predisposizione del piano d’azione per cercare di mitigare gli effetti dell’inquinamento acustico, un percorso rispetto al quale lo scorso dicembre è stato perfezionato da parte dell’assessorato all’ambiente del Comune guidato da Benedetta Salvati – ad occuparsene il funzionario Marta Frittella, responsabile dell’Unità operativa ambiente – l’affidamento del servizio di elaborazione del piano stesso alla società Metexis s.r.l., spinoff dell’ateneo perugino. Il lavoro – che prevederà tra le varie cose anche la classificazione delle aree critiche in base alle priorità d’intervento – si concluderà entro la prima metà del 2019.

Le possibili soluzioni

Obiettivo del piano è quello di contenere le sorgenti del rumore che, sempre secondo la mappatura, sono rappresentate principalmente dalla fonte stradale (alla quale sono esposte giornalmente circa 90 mila persone), la maggior causa di inquinamento acustico all’interno dell’agglomerato ternano. Un contributo non trascurabile, ma meno significativo, è da attribuire alle sorgenti industriali, mentre risulta poco rilevante l’impatto delle infrastrutture ferroviarie. Ecco dunque che tra i punti del piano d’azione i principali potrebbero essere la modifica di alcuni flussi di traffico o la stesa di asfalto fonoassorbente.

Gli altri indicatori preoccupanti

Stando sempre alla mappatura, intorno al 70% della popolazione esposta a valori rilevanti di rumore causato da infrastrutture ferroviarie risiede in edifici caratterizzati dalla presenza di una facciata silenziosa. Di conseguenza, l’effetto di tali sorgenti risulta essere ancora meno impattante. Questa percentuale scende circa al 50% per la popolazione esposta alle emissioni delle sorgenti industriali e delle infrastrutture stradali di maggiore immissione. Quanto all’esposizione degli edifici scolastici alle emissioni delle infrastrutture stradali, viene ritenuta decisamente rilevante.

Condividi questo articolo su
Condividi questo articolo su

Ultimi 30 articoli