Terni, amianto all’Ast: «Oltre 2.000 firme»

La petizione lanciata dalla Fismc – con le adesioni raccolte – sarà consegnata venerdì al ministero del Lavoro: «Riconoscimento fino ad ottobre 2003 come per Torino»

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Il ‘pacco’ – nel senso del dossier e la petizione – è pronto e venerdì una delegazione Fismic di Terni, composta da Massimo Pennesi, vice coordinatore dell’Osservatorio nazionale amianto (Ona) dell’Umbria, dal segretario Giovacchino Olimpieri e da Marco Bruni, coordinatore provinciale lo consegnerà alla segreteria del sottosegretario di Stato al ministero del Lavoro, Luigi Bobba, per chiedere il riconoscimento dei benefici contributivi per esposizione ad amianto per i lavoratori della ThyssenKrupp Ast di Terni.

L’Ona «L’Osservatorio nazionale amianto, fin dal 2008 – spiega il sindacato – ha posto il problema della necessità di risolvere l’ingiustificata discriminazione in ordine all’applicazione delle norme sui benefici amianto ai fini del prepensionamento in danno dei lavoratori umbri, tra i quali coloro che hanno lavorato in esposizione ad amianto nello stabilimento ThyssenKrupp di Terni. È sufficiente tener presente che, mentre per lo stabilimento ThyssenKrupp di Torino i benefici amianto sono stati riconosciuti fino al 2 ottobre 2003, per quello di Terni solo in seguito ad azioni giudiziarie i benefici sono stati riconosciuti fino al 31 dicembre 1992».

Ezio Bonanni

Il dossier L’avvocato Ezio Bonanni, anche in qualità di presidente dell’Ona, oltre che di legale di molti dei lavoratori esposti ad amianto cui erano stati negati i benefici, ha raccolto un voluminoso dossier «da cui si attinge la prova inconfutabile che i materiali di amianto sono stati presenti nello stabilimento fino ai tempi più recenti, ragione per cui i benefici amianto debbono essere riconosciuti quantomeno fino al 2 ottobre 2003, con conseguente prepensionamento di tutti i lavoratori. Per tale motivo, auspichiamo che finalmente il ministro del Lavoro possa integrare l’atto di indirizzo già a suo tempo emesso per la ThyssenKrupp di Torino in modo che l’Inail e l’Inps siano depotenziati nella misura in cui intendano negare l’evidenza dei fatti, e cioè l’esposizione dei lavoratori in ThyssenKrupp di Terni».

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