Terni, anche l’arte mobilitata per il sisma

I proventi del progetto ‘73.36 Amatrice e dintorni’ saranno devoluti al museo ‘La Castellina’ di Norcia

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Un anno di mostre in 5 diverse città, 18 associazioni e realtà organizzate, 115 artisti e creativi, 159 opere, 3 concerti e 12 musicisti, 25 studenti del liceo artistico ‘Metelli’ di Terni, un quadro collettivo interattivo. Il progetto ‘73.36 Amatrice e dintorni’ – promosso dall’associazione CavourArt di Terni, dalla Uil Unsa e dall’associazione Minervaarte – da vita a una comunità che a partire da Terni si mette in cammino per un unico e solo obiettivo. Una catena umana fatta di artisti, giovani, musicisti, operatori culturali, che adottano un’idea e la fanno viaggiare e crescere nel tempo, attraversando luoghi e incontrando persone, cuori e passioni.

Il progetto ‘73.36 Amatrice e dintorni’ ha preso il via «dopo il terremoto del 24 agosto dello scorso anno, senza immaginare che a distanza di due mesi in quei ‘dintorni’ ci sarebbe finita, duramente colpita da nuovi terremoti, buona parte dell’Umbria», spiega Franco Profili, ideatore del progetto e presidente dell’associazione CavourArt. «Le calamità e i terremoti non fanno distinzioni di storie, vite, lavoro, aspirazioni e noi abbiamo chiesto agli artisti e a tutti quelli che dedicano la loro vita a costruire forme d’arte, di fare altrettanto lasciando da parte le storie personali e le valutazioni di mercato per unire idee e professionalità in un grande progetto collettivo».

Il viaggio Vengono messi insieme «artisti storicizzati e non, giovani che stanno ancora studiando per costruire il proprio futuro da artisti, insegnanti e studenti delle scuole d’arte, operatori culturali e spazi espositivi che in gran parte mai prima d’ora hanno lavorato insieme. Diamo vita ad una comunità in continuo movimento nei luoghi e nel tempo per una sola ed unica meta. ‘73.36’ nasce a Terni ed inizia un viaggio a disposizione di chiunque voglia, proprio nel rispetto dei suoi contenuti nel territorio nazionale e fuori dai confini nazionali». 

L’arte Franco Profili racconta di aver pensato un progetto «che parte da una semplice, banalissima, idea ma che si realizza chiedendo ad ognuno dei soggetti coinvolti di dare, in cuore e passione, quello che di meglio ha. Questa non è una delle tante aste benefiche proposte, spesso con risultati fallimentari, in giro per l’Italia. Ci rivolgiamo agli stessi artisti, ai piccoli collezionisti, alle persone che la crisi di questo sistema ha trasformato in poveri senza più lavoro e prospettive. Ci rivolgiamo a quelli che fino a pochi anni fa sostenevano le arti con i piccoli acquisti che oggi non possono più fare».

L’asta benefica Il prezzo proposto sotto forma di contributo di ogni singola opera «viene fissato, eguale per tutti, a 73,36 euro. Potrà salire solo in presenza di rilanci a 83,36 euro, 93,36, per poi passare a offerte in busta chiusa. Nel caso si arrivi alle offerte in busta chiusa l’organizzazione avrà cura di comunicare ad ognuno degli interessati un prezzo base da cui ripartire con le offerte». Ogni opera aggiudicata sarà timbrata sul retro con la dicitura ‘Opera fuori mercato. Messa a disposizione dall’artista per il progetto 73.36. Anno 2017’.

I fondi raccolti da questo progetto, conclude l’ideatore, «sono destinati a sostenere una realtà, pubblica o privata, particolarmente attiva nella custodia e promozione del patrimonio d’arte antica e contemporanea. I contributi raccolti con la prima mostra di Terni – allestita nella sede del liceo artistico di Terni dal 17 al 25 febbraio – saranno interamente destinati alla Asd Progetto arte che gestiva il museo ‘La Castellina’ di Norcia. Il terremoto del 24 agosto ha portato alla chiusura al pubblico del museo e fermato le attività di un’associazione che viveva esclusivamente del proprio lavoro». 

 

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