Terni, appalti pulizie: «Una presa in giro»

Thomas De Luca (M5S): «Il sindaco si era pubblicamente preso carico di questa questione. Adesso è lui che dovrà trovare una soluzione per questa vergognosa situazione»

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Dopo la tensione – con una decina di addetti alle pulizie del Comune di Terni che hanno cercato di ottenere chiarimenti in merito al nuovo appalto, aggiudicato in via provvisoria con il massimo ribasso e ad un importo inferiore di circa 10 mila euro rispetto a quello, già criticato, che a giugno del 2017 aveva consentivo alla Punto Services di assumere il lavoro per sei mesi – e l’intervento della polizia. Dopo la nota di palazzo Spada: «In attesa della conclusione della gara Consip, che non dipende dal Comune di Terni e che a livello nazionale presumibilmente sarà conclusa entro giugno 2018, per la pulizia delle sedi comunali al momento non è possibile che procedere alle gare a massimo ribasso»; arriva un duro attacco nei confronti del sindaco.

Thomas De Luca

di Thomas De Luca
Capogruppo del M5S al Comune di Terni

A palazzo Spada non sanno quello che dicono, che non sarebbe di certo una novità, o fanno finta di essere cascati dal pero. Il comma 8 dell’articolo 97 del Codice degli appalti prevede che “Per lavori, servizi e forniture, quando il criterio di aggiudicazione è quello del prezzo più basso e comunque per importi inferiori alle soglie (soglia europea; ndr)…la stazione appaltante può prevedere nel bando l’esclusione automatica dalla gara delle offerte che presentano una percentuale di ribasso pari o superiore alla soglia di anomalia”.

Dietro ai paroloni della legge la questione è molto semplice: a vincere non è l’offerta più bassa in assoluto, che per questo appalto è stata assegnata con un ribasso del 63% (!!!), ma sarebbe stata quella più bassa tra quelle congrue, con un ribasso umanamente accettabile.

È impossibile continuare a rimanere silenti di fronte a questa presa per i fondelli da parte dell’amministrazione che ha fatto una chiara e indiscutibile scelta nella redazione del bando: assegnare l’appalto al prezzo più basso con l’unico ed esclusivo scopo di risparmiare quanto più possibile per far quadrare i tagli del predissesto.

Poco importa se poi a pagarne le spese sono i lavoratori e gli utenti delle strutture comunali con bagni lordi e uffici impresentabili.

Il sindaco si era pubblicamente preso carico di questa questione esponendosi in prima persona ed è in quella sede che il sottoscritto in commissione e in conferenza dei capigruppo aveva ripetutamente richiesto l’applicazione delle clausole sopra descritte.

Adesso è lui che dovrà trovare una soluzione per questa vergognosa situazione.

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