Terni: «Aprire al nuovo con una chiave»

Quella che ‘Terni Valley’ ed un gruppo di cittadini hanno consegnato alla presidenza del consiglio comunale: «Con le nostre idee a proposito del piano di riequilibrio»

Condividi questo articolo su

L’iniziativa è di quelle che vengono definite “popolari”. «Un gruppo di cittadini – spiega il gruppo Terni Valley – mercoledì mattina ha incontrato il presidente del consiglio comunale Giuseppe Mascio e i consiglieri Michele Pennoni (Partito Democratico) e Federico Brizi (Forza Italia). Durante l’incontro, al quale erano presenti anche Gino Venturi (Uil Terni) e rappresentanti di alcune associazioni, i cittadini hanno consegnato un documento e simbolicamente una chiave, per significare l’invito alle istituzioni di lavorare senza sosta finché non sarà trovata una soluzione condivisa fra tutte le forze politiche».

L’impegno Terni Valley, che ha supportato l’iniziativa, spiega che «il presidente Mascio e i consiglieri si sono presi l’impegno di farsi portavoce di queste istanze e si sono complimentati per l’approccio costruttivo dimostrato. Terni Valley sostiene con fermezza questa proposta, invitando tutte le forze politiche oggi presenti in consiglio comunale a raccogliere l’invito contenuto nel documento presentato dai cittadini. Questo evento, come l’incontro di sabato scorso da noi organizzato, ‘L’assalto al forno delle grucce: confronto e dialogo sul populismo’, al quale hanno partecipato il sociologo Luca Diotallevi e il consigliere comunale Thomas De Luca (Movimento 5 Stelle), rappresentano il nostro modo di concepire l’impegno e la partecipazione politica. Serve una città che torni a parlarsi liberamente ad ogni livello».

Il testo Nel documento consegnato in Comune si legge che «la nostra iniziativa non vuole sostituirsi alle funzioni, alle competenze, alle responsabilità delle istituzioni comunali che rispettiamo nel profondo: se abbiamo deciso di intraprenderla non è per la presunzione di poter insegnare qualcosa a qualcuno, ma perché abbiamo chiaro il quadro degli effetti collaterali che una dichiarazione di dissesto o l’utilizzo del fondo di rotazione provocherebbero sulla città: sui contribuenti, per l’automatico aumento delle imposte e delle tasse che graverebbero ancora di più su coloro che pagano, e non certo sugli evasori e sui furbi; sui servizi pubblici, con ricadute pesanti sugli incolpevoli lavoratori e sui cittadini che legittimamente pretendono servizi adeguati; sulle imprese già presenti sul territorio, già fortemente provate, e su quelle nuove che si vorrebbero avviare per contribuire alla ripresa nell’area di crisi ternana, auspicando, a fronte dell’alta percentuale di mancati introiti derivanti dalle tasse e dalle imposte, politiche di intervento sistematico che, oltre a migliorare la situazione finanziaria, rendano giustizia».

Le richieste Per questo viene chiesto «a chi ha l’onere di amministrare Terni di elevare al massimo l’impegno per trovare la soluzione meno pesante possibile alla problematica condizione finanziaria del Comune, rinviando a fase successiva la normale dialettica politica. Ci appelliamo, pertanto, ai consiglieri comunali di Terni perché si riuniscano, nelle forme che vorranno, ‘cum clave’ (che e simbolicamente è stata consegnata; ndr). Chiediamo, cioè, che ognuno si impegni a mettere sul tavolo ogni idea e ogni proposta per ridisegnare – coinvolgendo chiunque si renda disponibile – un piano di riequilibrio di più lungo termine, ampiamente condiviso, che scongiuri le durezze automatiche, sicure, inique dovute agli atti conseguenti al commissariamento del Comune, all’utilizzo del fondo di rotazione. Chiederemo poi a ogni consigliere di dare conto alla città del proprio operato perché nel consesso del consiglio comunale ogni consigliere la rappresenta e ad essa deve rispondere con la propria coscienza e con i propri atti».

Condividi questo articolo su
Condividi questo articolo su

Ultimi 30 articoli