Terni, archiviata indagine acquedotto

Era partita da esposti del comitato contrario all’opera e di esponenti del M5S. Il gip Tordelli ha accolto la richiesta del pm Pesiri

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di F.T.

L’indagine della procura di Terni, avviata nel corso del 2016, era emersa – con tanto di iscritti nel registro degli indagati per il reato di ‘turbata libertà degli incanti’ – nella primavera del 2017. Alla base degli accertamenti del Nucleo di polizia tributaria della Guardia di finanza di Terni c’erano due esposti, il primo del coordinamento dei comitati contrari all’acquedotto Terria-Pentima ed un altro a firma di diversi esponenti del M5S, i consiglieri comunali De Luca, Braghiroli, Pasculli, Trenta e i consiglieri regionali Liberati e Carbonari.

Gli indagati A seguito degli accertamenti svolti dalle Fiamme Gialle, la procura di Terni aveva iscritto nel registro degli indagati nove fra ‘apicali’ ed ex del Servizio Idrico Integrato: Graziano Bernardi, Stefano Puliti, Roberto Piermatti, Stefano Tirinzi, Giorgio Sensini, Gabriella Tassi, Leonardo Mariani, Andrea Pasquali e Paolo Rueca.

Tutti archiviati Sulla base delle indagini condotte dal sostituto procuratore Raffaele Pesiri, quest’ultimo lo scorso 22 maggio ha chiesto l’archiviazione di tutte e nove le posizioni e quattro giorni dopo – il 26 maggio – il gip Simona Tordelli  ha accolto l’istanza, concordando con le conclusioni del pm articolate su sette pagine, disponendo l’archiviazione del fascicolo e la conseguente restituzione di tutti gli atti acquisiti. Fra i legali difensori dei nove, estranei ad ogni contestazione, figurano gli avvocati Emidio Gubbiotti, Folco Trabalza, Emilio Festa e Manlio Morcella.

Le ragioni Scrive il pm nella richiesta di archiviazione: «[…] nella vicenda in esame è pacifico che nessuna gara è mai stata bandita, né è stato avviato alcun procedimento diretto a porre in competizione più soggetti per l’aggiudicazione dell’appalto. La fattispecie di cui all’articolo 353 c.p. (turbata libertà degli incanti, ndR) non è, quindi, configurabile […]. Muovendo da tale quadro di principi, «Deve rilevarsi come l’affidamento dei lavori di realizzazione dell’acquedotto Terria-Pentima, da parte della SII S.c.p.a., al socio Umbriadue Servizi Idrici s.c.a.r.l., a mezzo della società Severn Trent Italia S.p.a., sembra esente da censure sul piano amministrativo (considerato il dibattuto tema del modello di organizzazione e gestione dei servizi pubblici locali – terreno di controversie normative -, in un settore specifico e oggetto di una legislazione speciale qual è quello del Servizio Idrico Integrato) in quanto l’adozione della relativa delibera risulta il frutto di una decisione obbligata ed assistita dal fine pubblico».

Negli esposti giunti in mano alla Finanza si contestava l’affidamento dei lavori di realizzazione dell’acquedotto Terria-Pentima, per un importo complessivo di oltre 17 milioni di euro da parte della SII, fosse avvenuto senza alcuna gara di rilevanza comunitaria ed a favore di un soggetto, la Umbria Due Servizi Idrici che in sede di selezione era stato specificamente scelto per la gestione del servizio idrico, ma non per la realizzazione di opere.

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