Terni, Area Crisi: «Il Governo latita, noi no»

Il presidente della Regione Paparelli stila il bilancio nel comitato istituzionale: «340 milioni di investimenti, oltre 700 nuovi posti»

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«Il nostro lavoro in questi mesi è andato avanti. Le misure attuate stanno portando a 340 milioni di investimenti complessivi ed oltre 700 nuovi occupati. Ma la stasi del Governo, che dal dicembre del 2017 non convoca la riunione del gruppo di coordinamento e controllo, è ormai un pessimo segnale. Uno stallo che riguarda tanto lo sviluppo del polo universitario di Terni, quanto la questione ambientale a partire dalla bonifica del Sin di Papigno e le infrastrutture. Mentre quelle finanziate dalla Regione procedono come la bretella di San Carlo, la piastra logistica e la banda ultra larga, quelle in discussione al ministero come la possibile strada dei Confini sono ferme». A parlare è il presidente della Regione Umbria, Fabio Paparelli, che lunedì ha incontrato a Terni i componenti del comitato istituzionale composto per l’Area di crisi industriale complessa Terni-Narni. Presenti dirigenti della Regione, i sindaci di Terni, Narni e Amelia, le associazioni di categoria, le parti sociali, il mondo delle professioni, Invitalia e Sviluppumbria. Se, insomma, il sistema dei finanziamenti alle imprese – ed alcuni aspetti come la posa della rete in fibra ottica, le politiche attive del lavoro e l’accesso al credito – stanno producendo ottimo risultati, per Paparelli «lo stallo del governo su temi fondamentali per questo territorio, nonostante le ripetute richieste di incontro, è qualcosa di inaccettabile e dannoso».

Legge 181

Sul fronte delle erogazioni ad imprese che hanno predisposto progetti di sviluppo di importo superiore ad 1,5 milioni di euro, alla data del 17 settembre 2018 sono stati presentati nove progetti che prevedono circa 70 milioni di euro di investimenti, 205 nuovi occupati e agevolazioni richieste per 45 milioni di euro. Al 17 giugno un progetto – quello di Fucine Umbre – risulta ammesso alle agevolazioni, tre sono in fase istruttoria e due in graduatoria per un totale di 36,6 milioni di investimenti, 24,7 di agevolazioni e 100 nuovi posti di lavoro. Tre progetti risultano invece non ammessi alle agevolazioni.

Azione 3.1.1 Por-Fesr

La dotazione finanziaria dell’avviso è stata incrementata dai 4,5 iniziali ad oltre 5,5 milioni di euro con il 60% destinato alle medie e piccole imprese per un ‘range’ di investimenti che va da 50 mila ad 1,5 milioni di euro. La graduatoria è stata pubblicata lo scorso aprile ed i progetti delle 58 aziende ammesse – 57 dopo una rinuncia – sono risultati interamente finanziabili per un totale di 5.109.00 euro, a fronte di investimenti pari a 18.788.000 euro e 104 nuovi occupati.

Pmi e startup tecnologiche, programmi di ricerca industriale

Per l’avviso relativo a Pmi e startup innovative sono stati previsti 3 milioni di euro di cui 1 milione specifico per l’area di crisi. L’intervento ha previsto un contributo a fondo perduto in conto impianti pari al 40% della spesa ammessa in regime de minimis. Sono stati ammessi a contributo nove progetti, esaurendo la riserva finanziaria di 1 milione a fronte di una spesa complessiva d 2,5 milioni di euro. Lo scorso aprile la giunta regionale ha stanziato un’ulteriore riserva fondi di 1 milione di euro per area di crisi, a fronte di una dotazione complessiva di 2 milioni. I programmi di ricerca industriale e sviluppo sperimentale delle imprese prevedono una dotazione finanziaria complessiva di 8 milioni di euro, 3 dei quali riservati alla imprese ubicate nell’area di crisi complessa Terni-Narni. Su 26 domande presentate nel territorio interessato dalla misura straordinaria, 14 progetti sono stati dichiarati ammissibili e finanziabili, a fronte di spese per oltre 9 milioni di euro. Lo scorso maggio la Regione ha previsto ulteriori 3 milioni di euro per questo ambito.

Efficienza energetica, strumenti finanziari

3 milioni complessivi – ed 1 per le aziende nell’area di crisi – per il sostegno ad investimenti finalizzati all’efficienza energetica dei cicli produttivi: su 6 domande presentate, 4 sono state ammesse e 2 sono in fase di valutazione. Il contributo è, allo stato, di 780 mila euro a fronte di investimenti complessivi pari a 3.931.000 di euro. Gli strumenti finanziari nell’ambito di ‘Umbria Attiva’ – in campo Gepafin e Artigiancassa – sono stati attivati ad ottobre 2018. A favore delle imprese delll’area Terni-Narni è prevista una riserva di risorse di 4 milioni di euro. Ad oggi sono state effettuate 50 operazioni di riassicurazione per un importo di quasi 600 mila euro e 9 operazioni di garanzie dirette per 474.000 euro.

Gli accordi nazionali

L’accordo di programma comprende quello per lo sviluppo di Alcantara (156 milioni di investimenti e 170 nuovi occupati, con co-finanziamento della Regione Umbria), di Acciai Speciali Terni (programma di ricerca di 14 milioni di euro co-finanziato della Regione), l’accordo di innovazione con una rete di imprese di cui SMRE è capofila (progetto di ricerca e sviluppo di 6 milioni di euro, sostenuto dalla Regione e con l’accordo in fase di sottoscrizione) e Leolandia Umbria (36,3 milioni di investimento, 250 nuovi occupati, Regione in campo con 343.000 euro e inizio dei lavori che potrebbe avvenire il prossimo settembre).

Infrastrutture

Per la parte che attiene la Regione Umbria, c’è il nodo rappresentato dalla base logistica di Maratta sul quale sono in corso trattative con Rfi per la sottoscrizione della convenzione e quindi l’avvio dei lavori – 9 milioni di euro l’importo – che consentiranno di collegare la struttura alla rete ferroviaria. Step successivo sarà l’avviso per la gestione della struttura. Dal punto di vista delle reti in fibra ottica, entro il 2020 l’intero territorio regionale – comprese le ‘antiche municipalità’ dove in campo c’è la Regione – sarà collegato attraverso l’intervento, in fase di graduale completamento, da parte di Open Fiber. L’85% dei cittadini potrà contare su una rete a 100 Megabyte, mentre il restante 15% su quella a 30 Mega.

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