Terni, area ex Hawaii: che fine ha fatto il bar?

Di progetto in progetto, di rinvio in rinvio, di silenzio in silenzio, un’idea che nel 2013 sembrava interessante sta diventando una delle tante incompiute

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di Francesca Torricelli

Dopo anni di gare, di assegnazioni e ritardi, per l’area ex Hawaii sul fiume Nera di Terni non si intravede ancora una soluzione. Già perché in quell’area, che sta tra via Campofregoso e ponte Caraciotti (ex ponte Carrara), si vuole costruire un chiosco-bar: c’è il progetto e c’è anche chi potrebbe realizzarlo, ma al momento è tutto fermo. umbriaOn ha cercato di capire il motivo.

Un’ipotesi progettuale

Il bando Nell’ormai lontano 2013 il Comune di Terni aveva pubblicato un bando che prevedeva l’assegnazione degli spazi in diritto di superficie, per vent’anni, con la costruzione di un chiosco-bar che avesse caratteri di ‘durabilità e stabilità’. A settembre 2013 cinque erano state le offerte presentate da altrettante ditte, la migliore era risultata quella della società ‘Ventitrè’ di Tombesi e Sruzzi.

Gli ‘intoppi’ A gennaio 2014, però, il primo ‘intoppo’. Gli elaborati progettuali presentati dalla ‘Ventitrè’ erano stati giudicati non conformi dalla Direzione urbanistica che aveva richiesto le relative modifiche. Di richiesta in richiesta, però, viste le mancate risposte della ‘Ventitrè’, a maggio si era arrivati alla revoca dell’assegnazione al secondo classificato, la ‘Impex’ di Marco Amaranto.

I rimbalzi Due anni, due ditte e due progetti dopo, a maggio 2015 quindi, si era ancora al punto di partenza. Il Comune di Terni diceva di essere in attesa che la ‘Impex’ presentasse la fidejussione prevista per poi procedere, visto che il progetto non doveva essere molto diverso da quello originariamente presentato. Dalla sua, però, la Impex, sosteneva di aver presentato il progetto insieme ad un pacchetto di domande nelle quali venivano evidenziate alcune esigenze specifiche. Nessuno, però, a detta loro, si era degnato di rispondere. Per il titolare della ‘Impex’, comunque, il chiosco-bar non avrebbe potuto aprire prima di Pasqua del 2016.

Una nuova assegnazione Alla fine, pure quella storia è finita male e, a febbraio 2016, il Comune di Terni aveva chiamato in causa la quarta ditta classificata – la Chianina Carni – che aveva offerto un rialzo del 100% sull’importo a base d’asta pari a 7.760 euro, mettendone a disposizione 15.520.

Oggi È passato un anno preciso dalla nuova assegnazione, ma l’area ex Hawaii è ancora vuota: nessuna traccia del chiosco-bar. umbriaOn si è messa in contatto con Rosario Drago della Chianina Carni che esclama: «Sinceramente ne so quanto voi. Noi abbiamo depositato tutta la documentazione necessaria in Comune, ma stiamo ancora aspettando delle risposte da parte dell’amministrazione. Noi siamo pronti a realizzarlo, ma se non abbiamo l’ok della giunta comunale non possiamo fare nulla. Abbiamo visto che negli ultimi mesi l’area è stata ripulita e questo ci fa ben sperare». Anche umbriaOn ha provato a chiedere, ma chi, a palazzo Spada, avrebbe dovuto rispondere o far rispondere, era «impegnato in altre questioni» ed ha preferito lasciar cadere la cosa nel silenzio.  

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