Terni, assunzioni Pmal: lettera ai ministri

Ammessi all’orale solo in 14 su 900, i sindacati: «Scritti troppo difficili, si rischia di non coprire i posti disponibili. Serve un piano straordinario»

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Appena 14 ammessi alla prova orale su circa 900 candidati, con il rischio concreto, ora, che i posti disponibili non vengano coperti: sono state un ‘bagno di sangue’ le prove scritte del concorso per 10 assistenti tecnici, bandito a gennaio 2018, di cui 6 per il Polo di mantenimento delle armi leggere di Terni. I risultati sono stati pubblicati ad inizio di luglio sul sito dei concorsi della direzione generale del personale divile della Difesa e così, visti gli esiti e il concreto rischio della mancata copertura dei pochi posti disponibili, rsu di fabbrica, Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Pa hanno deciso di prendere carta e penna e scrivere al ministro della difesa Elisabetta Trenta e a quello della funzione pubblica, Giulia Bongiorno.

Prove troppo difficili

Per rsu e organizzazioni sindacali tale risultato è «del tutto insoddisfacente» a causa dello squilibrio tra le prove scritte e i compiti propri dei profili in oggetto. Agli iscritti erano previsti infatti compiti di matematica, fisica dei materiali metallici, termodinamica, inglese, statistica, «con difficoltà risolvibili – si legge nella lettera -, forse, solo da chi in possesso di specifica preparazione di livello universitario o di diploma di laurea, quando per l’accesso ai profili messi a concorso era richiesto solo il diploma di scuola secondaria superiore e, soprattutto, le mansioni cui destinare tali candidati una volta assunti saranno di carattere esecutivo ed inizialmente elementare anche se nell’ambito di lavorazioni di tipo meccanico».

I rischi per l’ex Fabbrica d’armi

Quanto sopra, insieme alla legge 244/12 – che prevede la drastica riduzione entro il 2024 degli organici del personale civile della Difesa (di cui i sindacati hanno chiesto la sospensione) – e al perdurante blocco del turnover, sempre secondo rsu e sindacati «impedirà il ricambio generazionale e il mantenimento del prezioso know how acquisito dal personale in servizio, determinando l’inevitabile prossimo collasso della capacità produttiva del Pmal di Terni e la sua inevitabile chiusura». Tutti temi comunicati direttamente al comandante logistico dell’Esercito, il generale di corpo d’armata Francesco Paolo Figliuolo, durante la riunione del 4 luglio scorso con i coordinatori nazionali della Difesa di Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Pa, in previsione della sua prossima audizione davanti alla commissione Difesa del Senato, presieduta dalla senatrice umbra della Lega Donatella Tesei.

L’appello alle ministre

«È ormai indispensabile, pertanto – conclude la lettera inviata alle due ministre -, varare un corposo piano straordinario di assunzioni, anche attraverso la creazione di centri di formazione presso il Polo (le ex scuole allievi operai), unitamente a percorsi innovativi di reclutamento del personale, in possesso di titoli di studio attinenti alle future mansioni da svolgere, più celeri e attagliati alle esigenze funzionali e ai compiti dell’ente, peraltro individuati e stabiliti con il decreto ministeriale del 31 dicembre 2014».

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