Terni, bancarotta: «Nessun reato»

Andrea Pierini, commercialista ternano arrestato dalla Guardia di Finanza, secondo l’avvocato Massimo Proietti «dimostrerà la sua completa innocenza»

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Secondo l’avvocato Massimo Proietti, che assiste il commercialista ternano Andrea Pierini, finito agli arresti domiciliari con l’accusa di bancarotta fraudolenta per il fallimento della ‘Valorizzazioni immobiliare’, di cui era rappresentate legale, non ci sarebbero dubbi sull’innocenza dell’uomo :«Da anni ormai non ha più contatti con queste società, visto che è uscito dalle società due anni prima del fallimento e lo chiariremo nel corso dell’interrogatorio di garanzia».

In tre nei guai Il commercialista ternano era stato arrestato dalla Guardia di finanza di Roma insieme a due imprenditori, Mauro De Angelis e Fabrizio De Giovanni perché, secondo le Fiamme gialle, i tre avrebbero dato vita ad un vorticoso giro di società, una delle quale con sede a Londra, e l’attenzione su di loro sarebbe stata provocata dalla sproporzione tra i modesti redditi dichiarati dagli indagati e il loro elevato tenore di vita.

Auto di lusso Uno degli argomenti usati dai finanzieri è quello relativo alle auto di lusso – Jaguar, Land Rover e Suv Infinity – che non troverebbero giustificazione, appunto, con i bassi redditi dichiarati. Mentre viene contestato il mancato pagamento di somme dovute al fisco e delle cartelle esattoriali di altre società sempre a loro riconducibili e molte delle quali poi fallite.

I beni patrimoniali Gli inquirenti, poi vogliono fare chiarezza anche sulla fine fatta dai beni patrimoniali della ‘Valorizzazioni immobiliare’, quantificati in circa 3 milioni di euro. Tanto che viene chiesto ai tre arrestati di spiegare dove sia finita la documentazione contabile della società mai consegnata alla curatela fallimentare.

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