Terni, ‘Beni comuni’: protesta in piazza

Il comitato nato l’11 gennaio contesta l’atteggiamento del Comune sull’associazionismo e chiede un confronto «politico, non tecnico»

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Non più ‘soltanto’ i centri giovanili della città, ma una rete di soggetti e associazioni che non condividono la politica del Comune di Terni, soprattutto in fatto di spazi di aggregazione, politiche giovanili – ma pure sugli anziani il recente ‘stop’ al bando dei centri sociali è indicativo – e tempo libero. Il comitato ‘Beni Comuni 11.1’ (nome che richiama la data del primo incontro che ha dato vita a questa realtà) è sceso in piazza sabato pomeriggio per contestare le decisioni sin qui assunte e chiedere un confronto «non ‘tecnico’ ma politico» sul futuro dell’associazionismo a Terni.

TERNI, BENI COMUNI: PARLA MARCO COPPOLI – VIDEO

La protesta denominata ‘il dito e la luna’ ha rappresentato «un primo appuntamento per immaginare insieme una città solidale, partecipativa, inclusiva e accogliente, per fare di Terni una città nuovamente desiderabile». Sullo sfondo anche le tematiche dell’immigrazione e una certa ‘svolta a destra’ dell’amministrazione, anche se in piazza c’era pure chi di sinistra non è e chiede «un confronto a viso aperto, non decisioni unilaterali». Il primo step per la creazione di una rete di soggetti per poter parlare della città e dei suoi beni comuni è compiuto.

M5S

«Chi amministra – le parole del capogruppo in consiglio Luca Simonetti – una città a brandelli dovrebbe pensare a costruire, unire e gettare il cuore oltre le divisioni.  Chi pensa di tirare fuori dal pantano questa comunità favorendo come in passato gli interessi di parte ed i propri orticelli non ha capito nulla, sta semplicemente commettendo un crimine contro la speranza. Terni é quasi morta e da questo casino se ne esce solo tutti insieme, non di certo facendo crociate ideologiche inutili in una città che vanta problemi come la disoccupazione giovanile al 50%. Spero che l’amministrazione sappia tornare sui suoi passi, soprattutto perché le rivendicazioni di trasparenza e giustizia millantare da qualche esponente della maggioranza, cozzano totalmente con la struttura dei due bandi partoriti in malo modo, che lasciano totalmente le mani libere a “qualcuno” di decidere  a chi affidare le strutture e quale sconto fare sull’affitto degli immobili, questo oltre dare il via libera indiscriminato allo smantellamento di tutta una serie di servizi, che compongono il tessuto connettivo sociale della città».

Il Pd: «Vicini a chi è sceso in piazza»

Così il gruppo consiliare del Pd a palazzo Spada per voce del capogruppo Francesco Filipponi: «Esprimiamo vicinanza ai tanti cittadini che si sono ritrovati in piazza, invitati dal comitato per i beni comuni. Offriamo il nostro sostegno a questa piazza e alle rivendicazioni giuste, cosi come abbiamo dimostrato in questi giorni, dei centri giovanili, dei centri sociali anziani e di tutte le associazioni e soggetti aderenti. Ci auguriamo che l’amministrazione ascolti le istanze dei tanti ternani e ternane che hanno espresso le loro posizioni civilmente. Noi di certo saremo a loro fianco nell’azione consiiare di opposizione ad una maggioranza incapace di ascoltare».

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