Terni Biomassa: «Ricorso al Tar»

Replica dell’amministrazione comunale dopo il rilascio dell’Aia da parte della Regione: «Lo stiamo valutando. Vogliamo il rispetto del territorio»

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Ecco la contromossa dell’amministrazione comunale di Terni. Poche ore e palazzo Spada, in seguito al rilascio dell’Autorizzazione integrata ambientale per l’inceneritore Terni Biomassa da parte della Regione, ‘minaccia’ il ricorso al Tar.

TERNI BIOMASSA, LA REGIONE RILASCIA L’AIA

Il rilascio e la ‘bocciatura’ «La decisione, assunta – si legge nella nota di palazzo Spada – con deliberazione regionale n. 2748 del 22 marzo e trasmessa al Comune, all’Arpa e per quanto di competenza relativamente alle attività di controllo agli Enti preposti, Usl Umbria 2, comando provinciale dei Vigili del fuoco, Ati n.4 e servizio gestione rifiuti della Regione Umbria, stabilisce il rilascio del titolo autorizzativo per i prossimi dieci anni, passibile di eventuali revisioni che potranno essere assunte a seguito degli studi epidemiologici svolti o coordinati da parte del distretto sanitario, come da più parti richiesto. La Regione, quindi, conclude di fatto l’iter per il rilascio dell’Aia all’impianto di Maratta malgrado le posizioni assunte in merito alla concessione dell’autorizzazione espresse in varie sedi dall’Amministrazione, i dubbi sollevati dal punto di vista ambientale e da quello igienico e sanitario, i pareri negativi manifestati e la necessità ripetuta di giungere ad avere un sistema di valutazione epidemiologico valido e condiviso per le analisi degli impianti».

Leopoldo Di Girolamo

IL DOCUMENTO DELLA REGIONE

Il ricorso al Tar E dunque «l’amministrazione comunale rende noto che, pur nel rispetto del potere autorizzativo della Regione, sta valutando la consistenza delle condizioni per un eventuale ricorso al giudice amministrativo. L’esame della documentazione è già al vaglio degli uffici legali del Comune. Resta comunque invariata la volontà di attivare tutti gli strumenti messi a disposizione dalla normativa di riferimento per far valere ragioni a salvaguardia della salute pubblica e del rispetto del territorio e per far attivare tutti i controlli necessari e la predisposizione di opere che consentano in qualunque momento analisi e campionamenti vari».

Il Movimento 5 Stelle «Non una parola – dice Andrea Liberati, M5S Regione Umbria – ha speso sin dall’inizio del nostro dramma; adesso ci dona un altro inceneritore fino al 2027 almeno. Questo è il film dell’orrore che abbiamo visto girare dalla presidente di Regione. Naturalmente costei non mette l’impianto dentro casa sua, ma lo riserva a Terni, la città-fogna dell’Umbria, buco nero dove tutto può finire, trattata peggio di alcune realtà del Terzo Mondo. A nulla è servito occupare Palazzo Cesaroni; a nulla è servito rilevare le criticità dell’iter amministrativo, né è servito ascoltare i rilievi preoccupati di tecnici e sanitari».

Andrea Liberati

Rispetto per il territorio «Zero rispetto per un territorio –quello ternano-narnese- già compromesso a livello ambientale e sanitario. Zero rispetto del Consiglio Regionale che, pur svuotato di significato da tempo, è stato offensivamente scavalcato, perché si sarebbe espresso collegialmente in seduta tra sole 72 ore. Avanti, invece, con le multinazionali di rapina e morte. Ci si è prontamente messi a tappetino verso un gruppo industriale amico di alcuni capi partito, latore di un progetto che non ha minima valenza produttiva, foriero di nuovi danni ambientali e sanitari, bruciando plastiche e altro, utile solo ad accaparrare impropriamente incentivi pubblici».

«Rispondiamo con forza» E continua: «A questo punto la città dovrà rispondere con forza, partecipando in massa alla manifestazione di sabato pomeriggio, 25 marzo. È altresì evidente che, da un lato, metteremo in campo manifestazioni di disobbedienza civile, mentre, dall’altro, ci si rivolgerà al giudice amministrativo per richiamare quel buon senso e ottenere quella giustizia finora negate alla città di Terni. Quanto alla Regione Umbria e alle altre istituzioni territoriali, è evidente che esse ormai sono totalmente screditate e delegittimate grazie anche a questo ennesimo schifo, operato da nullità strapagate che è d’obbligo espungere dalla società civile e politica».

Thomas De Luca

«Il Comune faccia ricorso» Thomas De Luca (consigliere comunale M5S a Terni) esorta l’amministrazione comunale «a fare ricorso senza se e senza ma; aspettavamo Catiuscia Marini sulle ‘barricate’ ma l’abbiamo trovata dall’altra parte ed ora anche il sindaco fa marcia indietro sul ricorso al Tar, facendo sapere di stare ‘valutando’ la procedibilità. Hanno autorizzato l’inceneritore contro ogni rigore scientifico, contro ogni logica, contro il volere di un’intera città. L’arroganza di una classe politica che si sente legibus solutus, intoccabile e invulnerabile di fronte al diritto e alla legge. Si mostrino, ci mettano la faccia e non si nascondano dietro alla burocrazia, procedure che in alcun modo possono derogare al diritto inalienabile delle persone di respirare e vivere. Il sindaco aveva il dovere di porre sul tavolo della conferenza dei servizi i dati epidemiologici dello studio svolto dall’Istituto superiore di sanità ma ha scelto di ignorarlo, affermando invece la necessità di un ulteriore studio prima di poter esercitare le proprie competenze, supportato dal codazzo di varie discutibili opposizioni; è stato incapace di tutelare gli interessi dei ternani. La motivazione è chiara: sollevando la questione dell’inquinamento ambientale e dell’incidenza di patologie la lente d’ingrandimento avrebbe potuto spostarsi sull’acciaieria. La linea politica – conclude De Luca – del Partito la dettano le multinazionali, le holding, le multiutility e i presidenti delle cooperative».

Sinistra Italiana Reazioni anche dalla Sinistra Italiana: «Nessuno si stupirà più di tanto dell’autorizzazione integrata ambientale concessa a Terni Biomassa dalla Regione. Anche perché già nei giorni scorsi il verdetto era stato già ampiamente anticipato. La città risponderà con la manifestazione organizzata dal comitato no inceneritori per sabato 25 marzo. Quello che continua a stupire è la mancanza di progettualità da parte delle istituzioni locali sulla situazione ambientale di Terni: dal traffico alle industrie. Ribadiamo che da parte dell’Amministrazione comunale e della Regione vada attuata una scelta radicale: accompagnare i soggetti proprietari alla chiusura degli impianti di incenerimento e al contestuale reindirizzo della loro presenza imprenditoriale in altri settori, ad esempio nella filiera del recupero e del riuso, dando vita ad attività che riutilizzano i rifiuti per la realizzazione di nuovi beni».

Francesco Ferranti

Ferranti «Il sindaco – dice invece Francesco Ferranti, capogruppo Forza Italia in Consiglio comunale – deve prendere in mano questa situazione ed essendo la massima autorità in materia sanitaria e quindi tutore della salute pubblica dovrebbe impugnare con gli strumenti che consente il legislatore la scelta della regione . Esistono molti elementi che fanno pensare che la situazione ambientale Ternana sia troppo congestionata e non tolleri nuove immissioni. Inoltre, ricordo al sindaco che il lunedì e il martedì ci sono ancora in atto limitazioni del traffico e diviene una contraddizione enorme limitare il traffico e lasciare gli inceneritori funzionanti. Da oggi pomeriggio sarà in corso un volantinaggio già annunciato da parte mia e del consigliere Crescimbeni su questa situazione».

 

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