Terni, blitz antidroga: nove ordini di cattura

L’operazione ‘Cavallo di Troia’ è stata condotta dalla polizia di Stato: quattro dei sette arrestati sono ternani, due i ricercati all’estero

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L’indagine, complessa, all’inizio si è concentrata su un ternano – C.C., 49enne – che di mestiere fa l’autotrasportatore. Ma gli agenti dell’antidroga della squadra mobile di Terni, guidati dal vice questore aggiunto Alfredo Luzi – l’inchiesta è stata coordinata dal sostituto procuratore Elisabetta Massini – hanno portato alla luce l’attività di una vera e propria banda di spacciatori che rifornivano di droga il mercato ternano, utilizzando anche minorenni che in scooter si muovevano per le vie della ‘movida’ cittadina.

IL VIDEO DELL’OPERAZIONE

mirimaopolizia terni arresti droga arresto456_0456La droga Al termine delle indagini – durate più di un anno e nel corso delle quali erano già state arrestate dieci persone e 18 erano state denunciate a piede libero – sono stati sequestrati sette chili di hashish, tre etti di cocaina e 10 mila euro in contanti.

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Gli ordini di cattura Oltre a quello per il trasportatore, gli ordini di cattura emessi sono a carico di altri tre ternani – Salvatore Antonelli, di 27 anni, F.F di 24 e M.F. di 43 – di un 26enne, Giacomo Pichierri, di Taranto ma residente a Terni; di un 34enne, A.E. di Napoli; di un 24enne, G,M., di Roma; e di due cittadini marocchini – B.K di 40 anni e J.K. di 22.

mirimaopolizia terni arresti droga arresto567_0567Una banda in crescita Quelle di Antonelli e Pinchierri vengono considerate le figure di riferimento di una banda che è stata definita dal gip Maurizio Santoloci, «una forma di criminalità aggregata, un nuovo franchising criminale – inteso come nuove forme delinquenziali aggregate tra più persone, ma non ancora connesse a forme di malavita organizzata – che trasforma le originarie endogene violazioni delittuose puntiformi (spacci occasionali nella materia di specie) in veri e propri crimini di vastissima portata ed unite da fisiologie comuni e condivise (anche a livello culturale) e dalle conseguenze drammatiche per la sicurezza ed incolumità pubblica, avvelenata dalla inondazione di stupefacenti che tali criminali aggregati sono in grado di riversare tutti i giorni nelle vene del tessuto sociale, soprattutto tra i giovani».

L’indagine, partita da alcune segnalazioni confidenziali, si è concentrata su C.C., 49enne pugliese che vive a Terni nella zona dell’ospedale, autotrasportatore con piccoli precedenti penali. Attraverso indagini tecniche mirate, gli agenti dell’antidroga della squadra Mobile sono risaliti agli altri membri del sodalizio criminale che rifornivano il mercato ternano.

mirimaopolizia terni arresti droga arresto542_0542Il modus operandi La droga arrivava da Roma, Napoli e anche dalla Croazia e veniva rapidamente venduta a Terni dagli arrestati che usavano, oltre ad auto con doppiofondo sotto i sedili, anche giovani minorenni – anche all’interno delle scuole cittadine – a cui fornivano le dosi che poi avrebbero pagato, spacciando. Le zone dello ‘smercio’ erano i parchi e le vie del centro storico, teatro della movida cittadina: velocissimi, spesso senza casco e anche contromano, i ragazzi cedevano la droga ed incassavano, il tutto in pochi secondi per poi ‘schizzare’ via. Nelle perquisizioni domiciliari contestuali agli arresti gli agenti hanno trovato sostanze stupefacenti, da taglio e tutto il materiale per il confezionamento delle dosi.

Plauso Dal procuratore Alfredo Liguori è giunto un plauso al pm Elisabetta Massini e al questore Carmine Belfiore per le modalità con cui l’indagine, delicata e complessa, è stata condotta. «E’ stata scardinata una delle principali organizzazioni dedite allo spaccio sul nostro territorio – è stato detto -, il che testimonia un impegno costante delle forze dell’ordine, la polizia di Stato in questo caso, contro uno dei fenomeni più preoccupanti. La droga a Terni è un problema ma risposte del genere non fanno altro che confermare che per tutti questi soggetti dediti ad attività illegali, la vita in questa città è e sarà tutt’altro che semplice». Gli interrogatori degli arrestati si terranno fra giovedì e venerdì.

Nuova criminalità E la vicenda riporta sotto la lente le carenze del sistema codicistico, già evidenziate in passato dal giudice Maurizio Santoloci, rappresentate da alcuni ‘vuoti’ emersi con il passare degli anni, come quello esistente fra il ‘concorso’ e l’associazione per delinquere. Se la prima ipotesi appare troppo tenue per definire la realtà criminale del gruppo, la seconda non sembra adeguata, stante i rigidi presupposti che la caratterizzano. Così ci si trova di fronte ad una sorta di ‘criminalità aggregata’, non ancora codificata, che è al tempo stesso ‘magmatica’ e ‘flessibile’. Caratterizzata da un fitto scambio informativo relativo ad aspetti di polizia ma anche giuridici e logistici – basti pensare al passaparola circa i territori dove è più facile ottenere la residenza – non troppo distanti da certe dinamiche ‘aziendali’ che sembrano connotare le nuove forme di criminalità. Un concetto che, se da un lato non è stato ancora formalizzato nelle fonti del diritto penale, è invece ormai una realtà acquisita in diverse scuole nazionali delle forze dell’ordine, le stesse dove il giudice Santoloci è da anni docente.

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