Terni, cade in una buca e viene multata

Ventiquattro euro: questa la somma che un’anziana di Santa Maria Maddalena dovrà pagare. Il comitato: «Dopo il danno, la beffa»

Condividi questo articolo su

del Comitato Santa Maria Maddalena

Ventiquattro euro di multa. Una spiacevole sorpresa per l’anziana signora che poco meno di un mese fa è stata vittima di una caduta causata da una buca presso strada di Santa Maria Maddalena e che ne ha messo a serio rischio l’incolumità. La sua colpa? Quella di aver percorso la strada nel senso opposto alla direzione in cui andava.

Comprendiamo la mera esecutività da parte della polizia Municipale, ma ci domandiamo perché ancora una volta le tenaglie della burocrazia debbano stringersi attorno alla vita di una cittadina, incolpevole vittima di responsabilità altrui, senza lasciare spazio ad ogni buon senso.

La strada di Santa Maria Maddalena è infatti cantierata da ormai diversi anni per i lavori di realizzazione della cosiddetta ‘bretella’ e numerosi sono i disagi che ne conseguono. La via, transitabile in entrambi i sensi per le autovetture, patisce un forte restringimento della carreggiata all’altezza del cantiere, sito oltretutto in corrispondenza di una stretta curva.

Tutto ciò rende precaria la sicurezza di quanti vi si trovino a transitare, soprattutto se a piedi: unica possibilità per i pedoni, quella di percorrere il camminamento sul lato opposto della strada, rispetto a quello occupato dal cantiere. Proprio come ha fatto l’anziana residente per tornare a casa. Ma siccome tale camminamento è privo di illuminazione, dissestato e abbandonato alla totale incuria, la stessa si è ritrovata ad inciampare in una delle tante buche presenti.

Vi sembra normale dunque notificarle una contravvenzione perché stava camminando nel senso opposto alla sua direzione? Per noi assolutamente no, anzi, ci pare assurdo che per rispettare una norma si debba mettere a rischio la propria vita; insomma, oltre al danno la beffa!

Intanto nulla sembra muoversi all’interno del quartiere a finché le ditte lottizzanti rimaste in gioco completino le dovute opere di urbanizzazione, tra cui: innalzamento dei tombini, rifacimento del manto stradale e adeguamento della rete fognaria. Se tutto ciò non dovesse avvenire entro i prossimi mesi, cioè per la data di scadenza della convenzione, il Comune sarà costretto ad una presa in carico definitiva delle stesse, dovendo sobbarcare agli oneri disattesi.

Inutile pensare che si possa poi ricorrere alle fideiussioni, visto che oltre alle lungaggini che una azione giudiziaria richiederebbe, i 900 mila euro afferenti alle opere di urbanizzazione secondarie erano già stati incamerati nel 2010 per realizzare la cosiddetta ‘bretella’; difficile dunque pensare che si possa riscuotere le stessa cifra per ben due volte. Cosa si aspetta quindi per sollecitare la perentoria esecuzione di quanto a carico delle ditte?

Appaiono dunque quanto meno azzardate le dichiarazioni («si stanno completando le opere di urbanizzazione sul lato ovest») da parte dell’assessore ai lavori pubblici Corradi; a noi non risulta e perciò lo invitiamo a venire a controllare di persona. Sulla ‘bretella’ invece, la cui mancata realizzazione continua a provocare immensi disagi anche nell’area residenziale di Villa Fongoli, la domanda è una: il Comune è in possesso della liquidità necessaria per saldare la ditta uscente e contemporaneamente finanziare quella che subentrerà, permettendo il completamento dell’annosa ‘bretella’?

Certamente sì, se i 3 milioni di euro ottenuti dalla Cassa Depositi e Prestiti e i 900 mila riscossi dagli oneri di urbanizzazione secondaria per la lottizzazione di Santa Maria Maddalena, non saranno stati destinati in tutti questi anni a finalità diverse; se così non fosse, sarà difficile pensare di trovare nuove risorse economiche in uno stato di dissesto. Attendiamo risposte, ma sopratutto, atti concreti.

Condividi questo articolo su
Condividi questo articolo su

Ultimi 30 articoli