Terni, cambio farmacie «Ternani umiliati»

Pesante giudicio del vice presidente della Regione Paparelli che parla di «amministrazione commissariata da Roma e anche da Perugia». Fisascat e Uiltucs ottimisti

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Giudizi contrastanti – fra politica e sindacato – circa la nomina del manager Federico Ricci (già vice presidente di Afas a Perugia, ndR) al vertice di FarmaciaTerni. Se da un lato Fabio Paparelli, vice presidente della Regione Umbria, coglie l’occasione per attaccare pesantemente l’amministrazione comunale «commissariata da Roma e ora anche da Perugia», Fisascat Cisl e Uiltucs Uil esprimono un certo ottimismo e confidano che le ‘promesse’ del nuovo amministratore unico delle farmacie siano seguite da fatti e progressi concreti.

FARMACIATERNI, PARLA L’AMMINISTRATORE RICCI – VIDEO

«Arzilli pensionati e pseudo manager»

«Ora basta – tuona Paparelli via Facebook -. Professionisti, ordini e manager ternani umiliati dal sindaco Latini e dalla giunta. Il primo effetto del commissariamento ‘romano’ del sindaco Latini è la nomina di uno pseudo manager perugino alla guida delle Farmacie Ternane. Latini da un lato si fa selfie rozzi e volgari, imitando il peggior Salvini, davanti ai cassonetti con su scritto ‘Perugia m****’. Dall’altro affida Terni ad un arzillo pensionato perugino adottato (che ce l’abbia con l’assessore comunale Melasecche? ndR), ad uno pseudo vicemanager perugino e si fa eterodirogere da un commissario romano inviato in missione per manifesta incapacità. Per favore un po’ di stile, coerenza e spazio ai tanti ternani eccellenti».

Buoni auspici sindacali

Decisamente diversa la lettura ‘sindacale’ della vicenda da parte di Fisascat e Uiltucs: «Dopo mesi di profonda incertezza e di contrasti tra l’amministrazione comunale e la dirigenza di Farmacie Terni – affermano Sergio Sabatini (Fisascat) e Massimiliano Ferrante (Uiltucs) -, con la nomina del nuovo amministratore unico ci si auspica che le farmacie comunali di Terni possano finalmente avviarsi verso una fase di rilancio e valorizzazione. Abbiamo subito apprezzato la scelta della nuova amministrazione comunale di mantenere la proprietà delle farmacie, eravamo e siamo fortemente convinti che un asset del genere debba rimanere in mano pubblica, allo stesso tempo confidiamo che il nuovo amministratore unico sia in grado di dare alle farmacie ternane il lustro che altre realtà analoghe hanno in altri contesti, regionali e non. A questo punto – aggiungono Sabatini e Ferrante – dopo mesi di contrasti che hanno messo i dipendenti in profonda apprensione e rischiato di far perdere all’azienda rilevanti quote del mercato cittadino, ci auspichiamo che da subito vengano poste in essere quelle azioni in grado di dare solidità e prospettive ai dipendenti, ma soprattutto che venga rilanciata l’immagine di una società partecipata che per troppo tempo è stata vissuta più come un peso che come un’opportunità».

L’ironia di Paolo Cicchini (Lega)

Non la vede proprio come Paparelli, invece, il consigliere comunale Paolo Cicchini (Lega) che usa una certa ironia: «Tra le accuse più recenti contro il sindaco Latini – afferma – brilla quella dei soliti noti ‘comunisti’, per i quali il nostro primo cittadino, nell’offrire la presidenza di FarmaciaTerni ad un tecnico di provato valore, sì, ma forestiero, avrebbe offeso la dignità di Terni, miniera inesauribile di competenze, degne in assoluto di altra stima e valorizzazione. Un po’ come, tanto per intenderci, accadeva negli anni del ‘regime’ allorché le giunte di sinistra, nel concedere le presidenze degli enti, si affidavano ad uomini di provata competenza. La ‘crema’ intellettuale della città, senza discriminazioni di sorta, indipendentemente dalla tessera e da ogni logica perversa di lottizzazione. È storia ternana della quale molti cominciano a sentire nostalgia. Per colpa di Latini, infatti, tanti bei nomi della cultura ternana, elevati un tempo e per merito al ruolo di guida degli enti cittadini, rischiano di vedere compromessa la carriera. A rimetterci sarà solo la città, privata per basso calcolo politico di una classe dirigente che ha dato lustro a Terni, citata ancora nelle barzellette rimaste a imperitura memoria per le generazioni che verranno».

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