Terni, Camporesi: domiciliari confermati

Lo ha deciso il gip Bona Galvagno dopo l’interrogatorio del commercialista riminese. Il legale: «Andremo al Riesame»

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Roberto Camporesi, il commercialista riminese arrestato il 21 dicembre insieme all’assessore al bilancio del Comune di Terni, Vittorio Piacenti D’Ubaldi, e all’amministratore unico di TerniReti – ex dopo le dimissioni post-arresto – Vincenzo Montalbano Caracci, resta per il momento ai ‘domiciliari’. Lo ha deciso il gip Federico Bona Galvagno, colui che aveva disposto le misure cautelari su richiesta del procuratore Alberto Liguori e del sostituto Marco Stramaglia, sulla base del lungo interrogatorio di convalida a cui il professionista si è sottoposto mercoledì, per rogatoria, di fronte al gip di Rimini, Benedetta Vitolo.

L’INDAGINE ‘SPADA’

Montalbano Caracci e Piacenti D’Ubaldi

Nessuna modifica A differenza di Piacenti e Montalbano, i cui arresti domiciliari – pur confermati – sono stati in qualche modo ‘attenuati’ dal gip che ha consentito al primo di poter svolgere la propria attività di commercialista ed al secondo di raggiungere Mazara del Vallo senza dover sottostare a particolari limitazioni, nel caso di Camporesi è stata semplicemente confermata la misura restrittiva della libertà personale, già applicata in precedenza e senza modifiche di sorta.

INDAGINE ‘SPADA’, IL GIP: «TERNI ‘ZONA FRANCA’»

Arresti ‘inefficaci’ Fra le motivazioni indicate dal giudice, il fatto che Camporesi – ciò emerge dalle risposte fornite nel corso dell’interrogatorio – continui a ritenere corrette le procedure di affidamento delle consulenze applicate, nei suoi confronti, da Comune di Terni e ‘partecipate’. Così gli arresti domiciliari, secondo il gip, si sarebbero sin qui dimostrati inefficaci dal punto di vista ‘dissuasivo’ della presunta condotta illecita perpetrata.

Al Riesame Una lettura che il legale difensore del professionista, l’avvocato Gian Paolo Colosimo, continua a non condividere: «In sede di interrogatorio il mio assistito – spiega – ha offerto un’ampia e chiara disamina del perché i criteri siano corretti dal punto di vista giuridico e legale. Attendiamo di avere altri interlocutori, nella fattispecie il tribunale del Riesame di Perugia cui presenteremo un’apposita istanza per ottenere la revoca della misura». Al Riesame, gli atti sono stati depositati giovedì mattina dall’avvocato Attilio Biancifiori, ci andrà anche l’assessore Piacenti.

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