Cani al sole, da soli e con acqua putrida

Terni, quadro avvilente quello che emerge dagli ultimi controlli delle guardie del Wwf. E i padroni spesso non si trovano

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È abbastanza avvilente il quadro che emerge dai recenti controlli condotti sulla salute degli animali d’affezione, dalle guardie volontarie zoofile del Wwf di Terni nel territorio. La casistica parla infatti di diversi cani tenuti in condizioni – ad essere buoni – precarie, incompatibili con le normative regionali e comunali – e in qualche caso anche con la legge – che prevedono sanzioni piuttosto consistenti per chi le vìola.

I casi

Nel giardino di un’abitazione privata è stato individuato un cane piuttosto anziano, legato ad una catena e con accanto a sé soltanto un secchio di acqua ormai di colore verde e pieno di insetti. Negli stessi spazi c’era anche una cuccia ma contenuta in una sorta di recinto chiuso con il lucchetto, inaccessibile all’animale. Dopo lunghi tentativi, le guardie del Wwf sono riuscite a risalire al proprietario della casa – apparentemente disabitata – e quindi del cane. In questo caso è scattata la sanzione di 300 euro prevista, in base alla legge regionale 10 del 2016, per chi tiene stabilmente legato un cane con catena fissa. Per individuare il padrone è servito parecchio tempo e svariate telefonate: un aspetto che gli stessi volontari ritengono particolarmente problematico, quando non si riesce ad entrare in contatto in tempi celeri con la persona interessata dal controllo. Situazione che si presenta,  quanto pare, con una certa frequenza.

Terrazzo al sole

Un’altra situazione accertata – che configura una violazione del regolamento comunale – è quella di un cane piuttosto giovane, tenuto all’aria aperta – anche sotto il sole – su un terrazzo di due metri per due. Le guardie non hanno rilevato cucce e neppure finestre aperte, tali da consentire all’animale di rientrare in casa. In questo caso la sanzione è stata di 500 euro.

Rischi per la salute pubblica

Altri casi – precedentemente segnalati agli stessi volontari e su cui sono in corso accertamenti – riguardano tre cani tenuti in un recinto al sole in zona Terni Est ed altri due pitbull in un ricovero di lamiere a borgo Rivo. In tutti questi i casi i volontari portano con sé anche delle taniche d’acqua per rifocillare gli animali assetati. Fra i problemi principali, c’è infatti quello delle ciotole di acqua putrida che, troppo spesso, sono l’unica fonte usata dagli animali per abbeverarsi. Non solo un disagio per quest’ultimi, ma anche un elemento di potenziale pericolo per la salute pubblica stante la diffusione di larve di zanzare che trovano proprio in quell’acqua un ambiente ideale per proliferare.

 

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