Cascata delle Marmore «Consegna 1° marzo»

Terni, c’è l’aggiudicazione dell’appalto da sei mesi all’Ati guidata da Vivaticket con offerta da 151 mila euro. «Esecuzione anticipata per estrema urgenza»

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Vivaticket – capofila – con il 52%, poi Umbria Risorse S.p.A., Monte Meru società cooperativa, Didasko società cooperativa ed Autoservizi Troiani con il 12% a testa. C’è l’aggiudicazione dell’appalto – sei mesi – del servizio di supporto ed assistenza turistica legato alla Cascata delle Marmore: il gruppo ha presentato un’offerta di 151 mila 565 euro ed è stato valutato con un punteggio di 94/100. Lo rende noto l’amministrazione comunale di Terni.

L’ATI MARMOREFALLS, LA TRANSIZIONE E IL DESTINO DEI LAVORATORI: «SIAMO PREOCCUPATI»

L’urgenza e la consegna

Lavoratori ‘Marmore Falls’ sotto il Comune

Nell’ultimo mese e mezzo disservizi e disagi per i turisti – nonostante la buona volontà dei dipendenti comunali durante la provvisoria gestione in house – non sono mancati e del tema si è parlato anche giovedì mattina durante il question time (vicesindaco Giuli vs consigliere del Pd Tiziana De Angelis): «Considerata l’estrema urgenza di garantire la fruizione del servizio viene ritenuto necessario provvedere con l’esecuzione anticipata della prestazione e quindi la consegna sarà effettuata nel più breve tempo possibile, il primo marzo».

LA GESTIONE PROVVISORIA ‘IN HOUSE’ E IL CALO DEI VISITATORI

Chi è coinvolto

Luca Montebugnoli, 51enne nativo di Bologna (foto vivaticket)

A capo delle cinque società coinvolte ci sono Luca Montebugnoli (Vivaticket), Marcello Bigerna (UmbriaRisorse), Antonio Giovannini (Didasko) e Silvio Piorigo (Monte Meru). Da ricordare che MarmoreFalls chiede a gran voce – da diverse settimane – il reinserimento dei circa quaranta lavoratori che erano attivi nel vecchio appalto, scaduto il 3 gennaio. «Nessun danno erariale si è verificato in questi mesi di gestione diretta alla Cascata delle Marmore», ha replicato Giuli alle richieste dell’esponente del Pd che, in precedenza, aveva attaccato sulle ventitré variazioni procedural, sui lavoratori comunali impiegati che «non rispondono ai requisiti professionali di un sito turistico e culturale», sul rapporto con la Provincia «che, al di là delle numero delle quote, è comunque comproprietaria del sito» e sul fatto che «numerosi visitatori si sono detti non soddisfatti della visita perché a fronte di un biglietto intero si sono trovati servizi inesistenti».

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