Terni, case popolari: ancora polemiche

Sinistra Italiana Terni: «La delibera nasconde una misura che discrimina e danneggia i nuclei familiari portatori di condizioni di povertà». La replica dell’assessore Cecconi

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di Sinistra Italiana Terni

La delibera della giunta Comunale di Terni con cui si modifica il regolamento comunale di attuazione della legge regionale per l’edilizia residenziale sociale, stravolgendo i punteggi assegnabili su base locale, nasconde dietro la demagogia del ‘prima gli italiani’ una misura che discrimina e danneggia tutti i nuclei familiari portatori di condizioni di povertà e di disagio sociale.

Il possesso di un requisito strettamente anagrafico, la residenza di 15 anni sul territorio comunale, cui si attribuirebbe il punteggio massimo di 4 punti, permetterebbe di scavalcare ed escludere dalla assegnazione di un alloggio popolare le famiglie monoreddito in cui l’unico percettore abbia perso il lavoro per licenziamento ingiustificato, invalidità o morte, i nuclei familiari con figli a carico studenti o disoccupati, le vittime di violenza.

L’assessore Cecconi pare ignorare quanti siano i giovani, nati e cresciuti a Terni, che hanno dovuto cambiare temporaneamente la residenza per motivi di lavoro, e tornati in città per costruire la loro vita familiare, a parità di requisiti di reddito per potere accedere alle graduatorie si ritrovano penalizzati ed esclusi da un parametro privo di qualsiasi giustificazione sociale.

Il vero problema è l’assoluta insufficienza di alloggi popolari rispetto alle domande ed alle necessità della popolazione: su questo bisognerebbe intervenire, dando al contempo la priorità ai portatori di sofferenza economica e sociale.

La giunta Comunale preferisce però ignorarlo, per adottare invece atti di mera propaganda, che beffano i più bisognosi e favoriscono l’esclusione sociale. A fronte della retorica della ‘giunta del fare’, la maggioranza rivela l’assenza di una vera progettualità per la città, e l’incapacità di fare altro che una campagna elettorale permanente, senza sprezzo del ridicolo, come nel recente caso dell’assessore Alessandrini.

Su questa vicenda risulta essere stata indirizzata al Comune già una diffida; Sinistra Italiana, insieme a tutte le forze che compongono Senso Civico, chiede a tutti i consiglieri comunali di fermare il provvedimento, e non fare ideologia sulla pelle dei bisognosi.

dell’assessore al welfare Marco Cecconi

Marco Cecconi

Vogliamo tranquillizzare – l’assessore utilizza la stessa risposta data a suo tempo all’Asgi e i circoli Arci – Sinistra Italiana Terni: nelle modifiche al regolamento sull’assegnazione delle case popolari che il consiglio comunale di Terni si accinge a varare, non c’è traccia di discriminazione di sorta nei confronti di chicchessia.

Primo: i soli 4 punti che palazzo Spada può assegnare (su un totale di 18) possono senz’altro essere attribuiti anche in ragione di tutte quelle condizioni di disagio (difficoltà economiche, composizione del nucleo familiare, violenza etc.) che chissà perché ci si contesta di trascurare. Secondo: una delle numerose fattispecie in presenza delle quali i 4 punti vengono riconosciuti – ovvero la residenza nel territorio da almeno 15 anni – vale in identica misura sia per gli italiani che per gli stranieri.

E se (come è possibile) si tratta di un requisito più impegnativo per alcuni stranieri che non per altri, non si vorranno negare le buone intenzioni di un’amministrazione che voglia, come nel nostro caso, accogliere per prime le istanze di quanti, fra gli stranieri stessi, vivono regolarmente nella nostra città da maggior tempo – conclude – ed hanno contemporaneamente accumulato un grande e prolungato bisogno di poter contare su un alloggio di edilizia residenziale pubblica. Se c’è buonafede e non miopia ideologica le cose appaiono per quello che sono: ottimizzazione di un patrimonio collettivo (che, è vero, occorre incrementare) all’insegna di valori, appunto, che siano propri di un’intera collettività».

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