Terni, Cesar Group: Natale di tensione

I lavoratori devono ancora percepire gli stipendi di ottobre e novembre. A pesare sono anche le fatture non saldate da Ast

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Il Natale è vicino ma per i lavoratori della Cesar Group, storica azienda ternana di vigilanza privata estromessa nei mesi scorsi dall’appalto per il controllo delle portinerie Ast, rischia di essere tutt’altro che sereno. Ad oggi gli stipendi del personale, dopo un acconto della mensilità di ottobre, sono fermi al palo. L’azienda sta cercando proprio in queste ore di sbloccare lo stallo, magari ‘grazie’ agli oltre 100 mila euro che Ast deve ancora alla Cesar.

All’asciutto Dopo aver incassato un acconto della mensilità di ottobre – più o meno un terzo del dovuto -, i lavoratori della Cesar non hanno più visto il becco d’un quattrino, né lo stipendio di novembre né la tredicesima. Una situazione conseguenza anche della perdita dell’appalto in Ast, con quattordici lavoratori finiti in cassa integrazione e ad oggi senza alcun futuro, fra il disinteresse generale.

Il credito Proprio nei confronti di viale Brin l’azienda di vigilanza ternana vanterebbe un credito di oltre 100 mila euro legato alle fatture di luglio e dei dieci giorni di agosto, fino a quando al suo posto non è subentrata la Sicuritalia. Fatture scadute a fine novembre ma per le quali, finora, non si è mosso nulla.

Tempi stretti Anche per questo i vigilantes, che già ne hanno viste di tutti i colori, rischiano di passare un Natale tutt’altro che piacevole. Sempre che – e i contatti fra i vertici dell’azienda e i sindacati sono febbrili – la situazione non si sblocchi nelle prossime ore.

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