Terni, Cicchini a 360°: «Diamoci una smossa»

Dal degrado del parco ‘De Felice’ alle idee su ex foresteria, Cantamaggio, turismo. Il consigliere della Lega: «Chi critica ha responsabilità»

Condividi questo articolo su

«Una volta nel ’43 ai castelli romani c’hanno fermato a un posto di blocco… E c’era quel tedesco che m’ha perquisito e m’ha sbattuto dentro a una stalla e m’ha dato un sacco di botte. Vuoi vedere che è lui Franz Kaltenbrunner? Fosse morto per le botte che m’ha dato!’». Cita una battuta di Alberto Sordi nel drammatico ‘Detenuto in attesa di giudizio’, film del 1971 di Nanni Loy, per dare il suo punto di vista sul rapporto maggioranza (giunta) – opposizione in Comune, a Terni, il consigliere comunale della Lega Paolo Cicchini.

Paolo Cicchini

«Accusati da chi ha le vere responsabilità»

«Così – osserva Cicchini – i denigratori continuano ad accusare la giunta Latini, che magari non sarà sempre perfetta dal punto di vista della velocità di esecuzione, di colpe che appartengono ad altri, non certo a questo esecutivo. È paradossale che oggi, dopo aver fatto 20 anni di politica concreta, politica culturale senza mai schierarmi, oggi debba stare a sentire le accuse di gente che la politica culturale l’ha vista con il binocolo rovesciato, da persone mai incontrare a teatro, alle mostre, alle conferenze. Sono loro ad aver determinato la situazione in cui ci troviamo oggi».

Il ‘colle’ di Aurelio De Felice: «Solo degrado»

Un esempio? «Guardate come è ridotto il colle di Torre Orsina, il parco ‘Aurelio De Felice’ – spiega il consigliere e ex assessore alla cultura – con tredici opere del maestro: versa in una situazione di pesante abbandono. Ricordo ancora la spocchia del centrosinistra quando ci fu l’inaugurazione: non mi invitarono nonostante venne realizzato grazie al mio impegno, quando ero componente della giunta Ciaurro, peraltro con un esborso economico importante. Oggi queste persone vanno chiamate alle proprie responsabilità rispetto alle condizioni in cui è ridotto il parco che, invece, potrebbe rappresentare un nuovo punto di partenza per la città. Il Centro studi Leopardiano di Recanati, con il suo presidente Corvatta, è pronto ad organizzarvi eventi purché l’ambiente sia consono. Ma al momento queste condizioni non ci sono».

I ‘giardini dell’amore’

Qual è l’idea progettuale di Paolo Cicchini per far ripartire un’area di pregio e che raccoglie opere d’arte di valore? «Lì mi piacerebbe sorgessero i ‘giardini dell’Amore’, cruciali per la promozione di San Valentino dal punto di vista turistico, simili a quelli di Kobe con al centro la scultura della maternità di De Felice. Un contesto da esportare in Europa con la denominazione ‘Giardini di San Valentino’. Il nostro Santo patrono, che va affrancato da ‘nocchie e mosciarelle’, potrebbe contare anche sul valore promozionale di un concorso letterario internazionale, dedicato al romanzo d’amore. Idee per le quali mi metto a disposizione, in grado di contribuire a dare un nuovo slancio a tutto il territorio».

‘Caffè concerto’ nei giardini dell’ex foresteria

«Un’altra idea – osserva il ‘prof’ Cicchini – riguarda i giardini dell’ex foresteria della Terni, in corso Tacito. Quegli spazi, sistemati nel giro di poco tempo e magari con un bar/caffè che possa servirli, potrebbero trasformarsi in un luogo in grado di accogliere concerti estivi all’aperto a ripetizione, magari proprio con una scultura di De Felice a corredo. Con la partenza dei lavori di recupero della fontana di piazza Tacito, credo ci sia l’opportunità per creare, finalmente, qualcosa di bello in quella parte di città».

«Compensi? Si spara nel mucchio»

 

Sulla questione-compensi, con le opposizioni che contestano l’aumento della giunta e la volontà di fare altrettanto da parte dei consiglieri leghisti, Cicchini contrattacca: «Sono entrato in politica proprio per combattere i ‘ladroni’ e ora mi devo confrontare con chi spara nel mucchio. Non ci sto, specie se le critiche a chi non ha mai rubato un solo euro, e che anzi ha spesso pagato di tasca propria, giungono da chi difende altri personaggi che hanno fatto della politica una professione».

Il fiume, il Cantamaggio, la Valnerina

Per Paolo Cicchini, nonostante tutto però, «Terni può risorgere e diventare grande, magari passando anche attraverso momenti di confronto come può essere un convegno vero, fatto di contenuti sullo sviluppo della città, in cui ci si dica le cose in faccia senza remore. Venendo alle cose concrete, agli esempi delle cose su cui intervenire, mi vengono in mente il percorso pedonale lungo il corso del Nera, un tempo un gioiello ed oggi malridotto, ma pure il Cantamaggio. Ecco, la manifestazione che rappresenta le radici di Terni, deve rendersi conti che non siamo più un’oasi di pace e magari recuperare quello slancio che il grande Marcello Camorani le diede negli anni ’80, con carri caratterizzati da grande sensibilità ed un respiro nuovo. E poi, altre idee, visto che siamo ancora gemellati con Saint-Ouen, perché non portare qui da noi, in un contesto di scambio, quel grande ‘mercatino delle pulci’ di stampo parigino che si svolge nella città francese? Si cerchino sponsor, nuove strade, attivando un dialogo anche e soprattutto, in un’ottica di sviluppo, con l’intera Valnerina, vera direzione di rilancio in rapporto ai tesori umbri quanto a quelli delle Marche».

«Il sindaco teniamocelo stretto»

 

Infine, sui ‘compagni di viaggio’ della Lega in consiglio comunale e il primo cittadino, per il quale riserva parole dolci: «Ci sono giovani pieni di entusiasmo, che possono talvolta peccare di ingenuità. Ma il loro entusiasmo, questa sorta di ‘purezza’, chi li critica li ha già persi da tempo. Cerchiamo di tutelare la loro onestà e soprattutto quella di un sindaco come Latini: difficilmente a Terni ricapiterà l’occasione di avere un altro primo cittadino con le sue capacità. Teniamocelo stretto».

Condividi questo articolo su
Condividi questo articolo su

Ultimi 30 articoli