Terni, commosso addio a Carla Riccardi

Tantissimi colleghi ed ex studenti – oltre alle autorità – hanno voluto essere presenti al funerale della dirigente scolastica ed ex assessore comunale

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C’era tanta, tantissima, gente – mercoledì mattina, nella chiesa di San Giuseppe lavoratore, a Terni – a salutare per l’ultima volta Carla Riccardi, dirigente scolastica ed ex assessore comunale, mancata nella giornata di lunedì mentre si trovava in vacanza in Trentino.

Tanti colleghi Al rito funebre erano presenti anche il sindaco Leopoldo Di Girolamo, la vice sindaco Francesca Malafoglia, gli ex assessori Cristhia Falchetti Ballerani, Francesco Andreani e Giorgio Armillei ed alcuni consiglieri comunali. Ma c’erano soprattutto tanti – colleghe, colleghi, ma anche ex studenti – che negli anni trascorsi da Carla Riccardi nel mondo della scuola, hanno avuto modo di apprezzarne le gradi doti di competenza, professionalità, ma anche umanità.

Carla Riccardi

L’impegno Quelle stesse doti che Carla Riccardi, unitamente alla forte personalità, aveva mostrato – nonostante le grandi difficoltà del ruolo – quando Di Girolamo le aveva affidato la delega alla scuola nell’amministrazione ternana. E che l’avevano portata a lavorare con grande determinazione anche quando la sua salute era andata rapidamente peggiorando. Cosa che non le aveva impedito, però, di svolgere il proprio compito fino a quando la delega non le era stata tolta.

«La croce» Un concetto ripreso da padre Ludovico, durante l’omelia: «Nella casa di Dio, ora lei ha la pace. Ha incontrato di nuovo il papà che amava tanto e per la morte del quale, tante volte si è chiesta ‘perché?’. E la risposta è ‘Gesù’. Essere forti quando si sta bene, è facile. Quando si è deboli, invece, è difficile, non è da tutti. E lei lo ha fatto. Molti si chiedevano: “Perché non si dimette?”. Carla ha continuato ad insegnare e ad impegnarsi, senza mai scendere dalla propria croce. Non per potere o per la ‘poltrona’. Ma perché per lei l’impegno verso gli altri, condotto con amore e dedizione, era vitale. Oggi le chiediamo di darci la stessa forza che ha avuto in vita e che ci fa dire che Carla, ora, è nella pace».

La lettera Al termine della funzione religiosa Carla Riccardi è stata ricordata dalla figlia in maniera toccante, semplice e sincera: «Anche nelle difficoltà, ci ha insegnato a non perdere il sorriso. Lo stesso sorriso che, oggi, dobbiamo avere tutti noi, nel suo esempio. Ha lottato sempre, ha fatto la preside da un letto di ospedale, con un braccio fratturato, nonostante il male. E, forse, solo lei poteva riuscirci». Ennesima testimonianza della grande forza e del carattere, che di certo non le mancava, è la lettera che è stata letta in chiesa e che la stessa Carla Riccardi aveva scritto, era il 2008, per l’occasione a cui nessuno avrebbe mai voluto pensare: «Nella vita ho commesso molti errori – è un passaggio – ma non ho mai fatto del male a nessuno e non ho mai odiato. Credo, però, di non aver lasciato indifferenza con il mio carattere, fra chi mi ha voluto bene e chi non me ne ha voluto».

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