Terni, consigliere PD ‘invoca’ pena di morte

Stefano Desantis continua a voler fare parlare di sé e su Facebook sentenzia: «Di fronte a prove certe di colpevolezza nessuna pietà!!!». Perplessità ai vertici del partito

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di M.T.

Il commento di un alto dirigente del Partito Democratico ternano è indicativo: «Penso che non siamo messi bene. Nemmeno i principi fondanti dello stato di diritto. E comunque l’utilizzo disinvolto dei social aumenta la canea e non aiuta di certo la qualità della nostra civil convivenza».

Stefano Desantis

Pena di morte Perché quello che il dirigente del partito definisce «l’utilizzo disinvolto dei social», altro non è che l’esternazione di un consigliere comunale ternano del PD, Stefano Desantis – quello che aveva ‘richiamato’ il capogruppo Cavicchioli per una presa di posizione nei confronti del sindaco su sicurezza e decoro in città – che su Facebook è stato fin troppo esplicito: «Oggi al TG la notizia agghiacciante della donna fatta a pezzi e gettata in più cassonetti, non siamo in una società civile ma in una macelleria sociale. Purtroppo abbiamo delle leggi che, non mettono paura a nessuno, questo buonismo del cazzo serve solo a mantenere dei mostri in giro nella società che spesso perchè malati mentalmente diventano dei serial killer. Di fronte a prove certe di colpevolezza nessuna pietà!!!».

Le reazioni Neanche a dirlo, le reazioni sul social sono state, per la stragrandissima maggioranza, favorevoli all’impostazione data dal consigliere comunale del Partito Democratico. Mentre il dirigente del suo partito cerca di smorzare: «Sarebbe meglio evitare di dare importanza a certi commenti anche perché se parole in libertà come quelle scritte da Stefano diventano oggetto di riflessione politica collettiva vuol dire che siamo proprio messi male. Altra cosa sarebbe il capitolo selezione delle rappresentanze politiche e delle classi dirigenti». Sì, ecco. Altra cosa. Anche se, purtroppo, i casi della vita poi portano a mettere le due cose in stretto collegamento.

 

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