Terni, delitto Moracci: ridotte le condanne

18 anni di reclusione per i ‘basisti’ Claudio Lupi e Gianfranco Strippoli. 14 anni per il ‘palo’ Daniel Buzdugan e la colf Angela Cioce

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Giulio Moracci, la vittima

L’accusa di omicidio volontario derubricata a ‘preterintenzionale’ e sconto di pena per tutti: i basisti e il ‘palo’ della rapina sfociata nell’omicidio del 91enne Giulio Moracci, ‘assaltato’ da due giovani rapinatori rumeni il 28 aprile del 2015 nella palazzina di via Andromeda, a Gabelletta, dove viveva con la moglie Fioranna.

‘Sconto’ Mercoledì pomeriggio, dopo poco meno di due ore di camera di consiglio, la corte d’assise d’appello di Perugia ha rideterminato le pene inflitte lo scorso giugno dalla corte d’assise di Terni. Le condanne dei due basisti pregiudicati Claudio Lupi e Gianfranco Strippoli sono scese a 18 anni di reclusione ciascuno, contro i 26 e i 24 anni stabiliti in primo grado. ‘Sconto’ da 20 a 14 anni – con la prevalenza delle attenuanti generiche – sia per il ‘palo’ Daniel Buzdugan che per la colf di origini pugliesi Angela Cioce.

Le richieste Nel corso della discussione il procuratore generale Giuliano Mignini e il legale della famiglia Moracci, l’avvocato Andrea Colacci, avevano chiesto la conferma delle condanne sancite in primo grado a Terni. Il processo di appello si è tenuto mercoledì di fronte alla corte d’assise d’appello di Perugia presieduta da Ferdinando Pierucci. Presente in aula anche il figlio della vittima, Filippo.

I familiari della vittima, in aula

Primo grado Il 24 giugno del 2016 la corte d’assise di Terni – presieduta da Massimo Zanetti – aveva inflitto 26 e 24 anni di reclusione ai basisti Claudio Lupi e Gianfranco Strippoli, 20 anni al ‘palo’ Daniel Buzdugan e alla colf Angela Cioce. Secondo l’accusa i primi due avrebbero pianificato il colpo in ogni minimo dettaglio, il terzo avrebbe fornito un decisivo supporto ‘logistico’ accompagnando a Terni i due giovani rapinatori, mentre la colf di origini pugliesi avrebbe fornito alcune informazioni essenziali alla banda. Fra i legali difensori dei quattro figurano gli avvocati Massimo Oreste Finotto, Luca Maori, Giuseppe Squitieri, Francesco Mattiangeli e Donatella Panzarola.

Gianfranco Strippoli e Claudio Lupi, i basisti

Il ‘precedente’ Già lo scorso 22 febbraio gli autori materiali della rapina-omicidio – il 21enne Gheorghe Buzdugan e il 22enne Elvis Epure, entrambi di nazionalità rumena – si erano visti ridurre la condanna in appello: dall’ergastolo inflitto dal tribunale di Terni, a 18 anni di reclusione ciascuno. Per la corte d’assise d’appello di Perugia l’omicidio dell’anziano era stato ‘preterintenzionale’ e non ‘volontario’ come stabilito in primo grado dal giudice Maurizio Santoloci.

«Amarezza» Così l’avvocato Andrea Colacci, legale della famiglia Moracci: «La decisione non ci sorprende perché già a febbraio la corte d’assise d’appello aveva inteso derubricare da ‘omicidio volontario’ a ‘preterintenzionale’ l’accusa verso gli autori materiali del fatto e, su questa decisione, abbiamo già depositato un’istanza affinché la procura generale proponga ricorso per Cassazione. C’è comunque amarezza da parte dei familiari del povero Giulio Moracci perché riteniamo che i malviventi fossero pienamente consapevoli delle tragiche conseguenze della loro azione».

I commenti Per Luca Maori, difensore di Daniel Buzdugan, «la corte si è allineata alla decisione con cui lo scorso 28 febbraio aveva riformato la sentenza nei confronti dei due giovani rapinatori. Le pene – osserva il legale – sono minori rispetto a quelle previste in un eventuale giudizio abbreviato. Non è stata purtroppo accolta la nostra richiesta di una perizia, disposta dai giudici dell’appello, circa le cause della morte di Giulio Moracci. Questo elemento potrebbe essere fra gli argomento del possibile ricorso in Cassazione».

«Soddisfatti in parte» Per l’avvocato Francesco Mattiangeli di Terni, che difende Gianfranco Strippoli e Claudio Lupi – quest’ultimo insieme alla collega Donatella Panzarola – «c’è senz’altro soddisfazione per il venire meno dell’accusa di omicidio volontario. Da parte nostra, continuiamo a ritenere il fatto in sé ‘colposo’: nulla di più grave può essere addebitato sia al Lupi che allo Strippoli. Lo sconto di pena c’è stato ma riteniamo potesse essere maggiore e in questo senso valuteremo un eventuale ricorso alla Suprema Corte».

Il legale della colf L’avvocato Massimo Oreste Finotto, che ha assunto la difesa di Angela Cioce dopo la sentenza di primo grado, parla di «decisione che riduce in maniera significativa l’entità della pena. Continuiamo a ritenere – aggiunge – che si potesse giungere ad una conclusione diversa per la mia assistita, visto che è stata giudicata sempre sulla base di indizi e circostanze. Ad oggi mancano le prove per poterla considerare responsabile del concorso nel reato e questo sarà sicuramente uno degli argomenti che cercheremo di far valere di fronte alla Cassazione».

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