Terni, dentro Gotham fra spacciatori e clienti

Fra le pieghe dell’inchiesta con cui la polizia ha stravolto il mercato della droga fra piazza Solferino e il parco Ciaurro. Gli arrestati non parlano

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di F.T.

Il più ‘grande’ ha 37 anni, i più giovani 18. Nove di loro sono egiziani, sette originari della Nigeria, quattro del Gambia, tre del Marocco, due della Guinea, altri tre provengono rispettivamente dal Senegal, dall’Algeria e dalla Tunisia, infine un giovane nato a Terni ma di origini straniere. Questo il quadro delle ventinove persone coinvolte nella maxi indagine ‘Gotham’ con cui la polizia di Stato – sezione antidroga della squadra Mobile di Terni e Servizio centrale operativo – ha ‘sconvolto’ il fiorente spaccio di droga in città, fra piazza Solferino e il parco Ciaurro. A tutti il pm Camilla Coraggio – che si è vista accogliere in toto dal gip Federico Bona Galvagno la richiesta di misure cautelari – viene contestato lo spaccio continuato ed aggravato non solo dalla minore età di diversi clienti, ma anche dall’aver condotto l’attività illecita in luoghi di aggregazione e normalmente fruiti da famiglie e giovani.

Interrogatori di garanzia

Uno dietro l’altro – i ventinove sono difesi, fra gli altri, dagli avvocati Francesco Mattiangeli, Alessio Pressi, Mirko Minuti, Daniele Biancifiori, Gabriella Caponi, Sonia Aurisicchio e Roberto Manente – si stanno svolgendo gli interrogatori degli arrestati (venticinque in tutto, oltre a due persone finite nei guai a margine dell’indagine) che, finora, si sono avvalsi tutti della facoltà di non rispondere. Molti di loro sono, fra l’altro, fidanzati con giovani ragazze ternane che da lunedì stanno cercando di tirare fuori i propri ‘compagni’ dai guai, attraverso i rispettivi avvocati. Per ora non sarà semplice anche se diversi degli indagati potrebbero, successivamente, chiedere di accedere a riti alternativi.

OPERAZIONE ‘GOTHAM’ – LE IMMAGINI

L’indagine

Attraverso ‘Gotham’ la polizia di Stato, coordinata dalla procura di Terni, ha documentato centinaia di cessioni di droga a clienti di ogni età (diversi i minorenni) e provenienza. Circa gli stupefacenti, ‘dominano’ marijuana, hashish e cocaina, ma è stato registrato anche lo spaccio di eroina. Se da un lato gli uomini dello Sco hanno agito per lo più sotto copertura fingendosi clienti, con addosso anche microcamere, i ‘colleghi’ della squadra Mobile hanno fermato decine di acquirenti – acquisendone le dichiarazioni – e documentato numerosi scambi droga-soldi. Agli atti ci sono finiti circa 130 episodi di spaccio, molti di meno di quelli effettivamente avvenuti nei circa due mesi dell’indagine – da ottobre a dicembre – e ciò in ragione dell’assoluta necessità di tutelare il lavoro investigativo che si è avvalso anche delle prerogative della legge 146 del 2006 che consente, in particolari casi, il ‘ritardato arresto’ e il ‘ritardato sequestro’.

LE PAROLE DEL PROCURATORE LIGUORI – VIDEO

Lavoro riconosciuto

Un lavoro, quello congiunto polizia-procura, che ha incontrato il pieno consenso del gip Federico Bona Galvagno che ne ha compreso ratio e portata. Nella sua ordinanza di custodia cautelare evidenzia più volte non solo «la grande mole di elementi probatori raccolti» ma anche il fatto che «l’indagine ha raggiunto appieno e brillantemente il suo scopo». Un& riconoscimento anche e soprattutto per il lavoro condotto dagli stessi agenti, impegnati per diverse settimane in turni massacranti dal mattino a notte fonda, anche di domenica, fra piazza Solferino e il parco Ciaurro.

La ‘bonifica’

Lo stesso gip sottolinea come «l’inchiesta non si è limitata a pescare un singolo pesce nello stagno dello spaccio sulla piazza di Terni, ma un intero gruppo di ben ventinove soggetti, inchiodati alle proprie responsabilità grazie ai numerosi ed oggettivi elementi probatori raccolti». Preziose, ai fini dell’inchiesta, anche le immagini registrate dalle telecamere di sorveglianza piazzate dalla polizia scientifica nei luoghi ‘sotto la lente’. Per il giudice, ‘Gotham’ rappresenta anche «una risposta alle tante segnalazioni dei cittadini, relative ad un’attività criminale che aveva reso difficile la frequentazione di spazi destinati a giovani e famiglie ed ora bonificati».

‘Occupazione’ del parco

In particolare sul parco Ciaurro, i gruppi di pusher stranieri «occupavano le panchine che costeggiano l’unico sentiero asfaltato, intercettando così agevolmente ogni potenziale cliente». Chi si presentava da solo, veniva di fatto ‘conteso’ dagli spacciatori pronti anche a litigare violentemente fra di loro per riuscire vendere una dose in più. In piazza Solferino, spicca invece l’interscambiabilità dei pusher, la loro capacità di dividersi i compiti fra ‘vedette’ pronte a segnalare il passaggio delle forze dell’ordine (con successiva, temporanea, fuga), venditori veri e propri e ‘cassieri’. Scambi velocissimi in cui le dosi venivano chieste ad un soggetto, consegnate da un altro e ‘monetizzate’ da un terzo. Poi c’erano i sistemi per cercare di evitare guai – rivelatisi alla lunga inutili – come quelli di cambiare spesso i vestiti, nascondere la droga fra fioriere, saracinesche, buche per le lettere, panchine, scatole dei contatori e recuperarla solo al momento della cessione.

Alberto Liguori e Camilla Coraggio

«Basta leggere i giornali»

Infine i clienti, come detto di ogni età e tipologia. Dallo studente ternano che, tornando a casa da scuola, comprava la sua dose passando al parco Ciaurro, fino all’adulto che abita a Spoleto per motivi di lavoro e che raggiungeva Terni dopo aver appreso dai media «che in certe zone della città si spaccia e di che tinta».  Il rapporto fra gli episodi documentati dalla polizia e quelli effettivamente avvenuti nelle due zone – questa la stima – è di uno a dieci: ciò significa che ogni giorno, in città, si vendono decine – ma potremmo parla di numeri superiori al centinaio – dosi di droga. Mercato al momento ‘stoppato’ – non tarderà il tentativo di riorganizzarlo – con la città che ora deve fare di tutto per riappropriarsi dei suoi spazi migliori.

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