Terni, ingoia lamette e bracciale: in ospedale

Un 34enne detenuto nel cercare di Sabbione: voleva nasconderli e li ha ingeriti. La Tac rivela altro oggetto, forse micro cellulare

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Aveva fretta di nascondere alcuni oggetti che aveva con sé all’interno del carcere di vocabolo Sabbione, a Terni, e ha deciso di procedere con la soluzione più rischiosa: ingerirli. È così che un 34enne detenuto italiano è finito in nottata al pronto soccorso del ‘Santa Maria’: ha mandato giù un paio di lamettere, un bracciale e forse un micro cellulare.

I fatti e la Tac

A spiegare l’accaduto è Fabrizio Bonino, segretario nazionale per l’Umbria del Sappe: «Una decisione folle e pericolosissima- L’uomo, in carcere per rapina ed altro, ha inghiottito nella notte delle lamette, un bracciale e probabilmente un microtelefonino. Si è sentito male ed è stato trasportato nella notte al pronto soccorso ternano. Dalla tac sono emersi diversi corpi estranei tra cui un oggetto che sembrerebbe, appunto, un micro telefono cellulare. Continuano, dunque, le condizioni di forte criticitàall’interno delle carceri e dei reparti di polizia penitenziaria dell’Umbria, e in particolare a Terni, dove sono costanti e continui eventi fortemente pregiudizievoli per l’ordine e la sicurezza interna dell’Istituto e per l’incolumitàdel personale di Polizia Penitenziaria». Donato Capece, il segretario generale, aggiunge che «la situazione all’interno delle carceri italiane si è notevolmente aggravata rispetto al 2017. I numeri riferiti agli eventi critici avvenuti tra le sbarre delle carceri italiane nell’intero anno 2018 sono inquietanti: 10.423 atti di autolesionismo, 1.198 tentati suicidi sventato in tempo dalle donne e dagli uomini della Polizia Penitenziaria (nel 2017 furono 1.135) e 7.784 colluttazioni (7.446 l’anno precedente)».

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