Trasporto disabili: ‘schiaffo’ all’assessore

Terni, giornata convulsa in consiglio con la protesta di associazioni e sindacati. Approvato l’atto della Lega che sospende la delibera

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Lo ‘schiaffo’ all’assessore al welfare Marco Cecconi, più che da chi era in consiglio lunedì pomeriggio per protestare – associazioni dei familiari dei disabili e sindacati in testa – è arrivato dalla sua stessa maggioranza. Il centrodestra infatti, per voce del capogruppo della Lega Cristiano Ceccotti (va detto, pochi minuti dopo aver votato in direzione diametralmente opposta su un altro atto avanzato dalla minoranza) ha proposto di inserire all’ordine del giorno dell’assemblea la sospensione – attraverso atto di indirizzo – della contestata delibera relativa ai servizi di trasporto disabili, «finché non siano sentite tutte le parti e non venga approfondito ogni aspetto nella commissione competente». L’atto di indirizzo della Lega è stato approvato con 28 voti favorevoli dell’assemblea comunale e 3 astensioni, al termine di un pomeriggio teso – non una novità negli ultimi tempi per palazzo Spada – fatta di contestazioni, proteste, incontri di prassi (quello dei familiari dei disabili con i capigruppo) ed altri, decisamente meno previsti, e dettati dalla contingenza: in particolare i faccia a faccia consumatisi in aula fra sindaco, assessore ai servizi sociali e ‘manifestanti’.

Sindaco e cittadini a confronto

Opposizione: «Avete cambiato idea, bravi»

Valdimiro Orsini del Pd ha ringraziato «il capogruppo della Lega Ceccotti che ha avuto un sussulto di ragione dopo che l’interrogazione presentata dalla minoranza, per ascoltare chi protesta, è stata bocciata dalla stessa Lega. Registro con favore questo cambio nel punto di vista della maggioranza, uno schiaffo all’assessore Cecconi. Di fronte a tali questioni, da analizzare preventivamente attraverso il confronto, non esistono ‘colori’ né appartenenze politiche». Per Alessandro Gentiletti (Senso Civico) «questo atto di coraggio della Lega segna un’inversione di rotta che deve essere mantenuto da qui in avanti. Welfare e politiche sociali non possono essere prese in ostaggio dalla politica, da un partito. Avere un parente disabili ed essere costretti a contrattare da soli con i servizi di trasporto ed avere un contributo, con criteri discutibili, dopo aver anticipato le spese, resta un’ipotesi vergognosa. E dirlo non vuol dire strumentalizzare». Per Valentina Pococacio (M5s) «è l’amministrazione a dover aprire un percorso di partecipazione, prima, perché i cittadini non abbiano la necessità di protestare e far sentire la propria voce in aula come è accaduto oggi». Francesco Filipponi (Pd) ringrazia «la maggioranza e il capogruppo della Lega, Ceccotti, per aver proposto la discussione di questo atto di indirizzo che incontra le richieste delle persone con disabilità. Il percorso però poteva essere molto più semplice: giunta, passaggio in commissione con le stesse famiglie e poi in consiglio comunale. Il passo compiuto oggi certifica una sfiducia politica nei confronti dell’assessore». Prima di lui, e prima che la Lega proponesse di ‘congelare’ la delibera, l’ex Lega (oggi gruppo misto) Emanuele Fiorini aveva chiesto «buonsenso». E poi Thomas De Luca (M5s): «Oggi credo che abbiamo visto due modi di gestire la cosa pubblica. Da un lato farlo con arroganza, prepotenza e con la forza dell’autorità. Dall’altra parte la condivisione e la forza dei contenuti e del confronto. Credo che ora il sindaco debba fare una scelta netta su come proseguire l’esperienza di governo: se proseguire a testa bassa senza il dialogo o di riuscire, anche con opinioni diverse, a confrontarsi in maniera aperta e senza timori». Così Luca Simonetti (M5s): «Abbiamo cercato di farvi comprendere, in separata sede, quali erano le criticità della delibera. Questo ravvedimento è solo da apprezzare. Chiedo al presidente della seconda commissione Masselli, oltre a far partire un percorso d’ascolto, di fare anche un sopralluogo per comprendere concretamente come funziona il servizio».

La maggioranza (e Fratelli d’Italia)

Per Lucia Dominici (Forza Italia) «non è un sussulto di ragione ma l’applicazione di un criterio di partecipazione che deve essere sempre tenuto in considerazione». Fratelli d’Italia, partito dello stesso assessore Cecconi, parla attraverso il consigliere Maurizio Cecconelli: «Siamo favorevoli all’atto proposto dalla Lega, senza entrare nel merito. Forse qualcosa è stato sbagliato nel metodo, forse no, ma la discussione va affrontata e mi pare che ci sia ampia disponibilità da parte di tutti, assessore in testa. Anche il confronto di oggi lo dimostra. Sono di contro perplesso circa l’atto di indirizzo, sugli effetti pratici che questo potrà avere, sulla tempistica di applicazione. Ci sarebbe in realtà tutto il tempo tecnico per modificare la delibera: sancirne ora la ‘sospensione’ sembra un’azione più simbolica che altro». Ceccotti (Lega) smorza i toni e le tensioni ‘interne’ prima del voto: «Quanto proposto non vuole assolutamente dire che quella delibera proposta non sia né efficiente né efficace ma ne dobbiamo vagliare gli aspetti. Il sindaco ha correttamente chiesto all’aula di discutere subito il punto, dimostrazione della disponibilità della giunta ad accogliere la sospensione dell’atto in esame e verificarne tutti gli aspetti ritenuti essenziali e che verranno sollevati in commissione. Nessuna questione di natura politica ma soltanto ragionevolezza». Lo stesso fa Fiorini: «L’assessore Cecconi non può essere il capro espiatorio, in quanto la delibera ‘sospesa’ è stata votata da tutti gli assessori presenti in giunta. La cosa importante comunque – aggiunge l’ex Lega – è che sia stata trovata una soluzione di buonsenso che va a vantaggio dei cittadini».

Le richieste dei cittadini

 

All’inizio dei lavori del consiglio comunale si è svolta l’audizione da parte della conferenza dei capigruppo di una delegazione di di genitori ed iscritti ed associazioni che tutelano le persone con disabilità. «Siamo venuti a conoscenza – hanno spiegato al presidente del consiglio comunale Francesco Maria Ferranti – di questa delibera che riguarda il servizio di trasporto disabili nei centri diurni solo dopo la sua pubblicazione all’albo pretorio. Non abbiamo chiesto noi di cambiare le modalità di gestione del trasporto verso i centri e non siamo stati chiamati a condividere la delibera prima della sua pubblicazione. Abbiamo richiesto il suo ritiro per varie criticità in quanto la mancanza di coinvolgimento preventivo di tutte le associazioni è molto grave ed ha fatto si che si realizzasse una delibera che non tenesse in alcun conto delle necessità particolari delle persone che devono usufruire del servizio di trasporto verso i centri diurni, delle loro esigenze e dei loro bisogni come per esempio la necessita di un accompagnatore». L’assessore, ricordano i rappresentanti dei genitori, «ha fatto una modifica introducendo l’obbligatorietà dell’accompagnatore ma non ha risolto gli altri problemi come il fatto che la persona disabile o il suo tutore dovrà pagare direttamente il costo del trasporto al gestore. In cambio il Comune si impegna ad erogare dei voucher a chi è privo del sostegno familiare. Il valore dei voucher erogati in sostituzione delle attuali modalità di fornitura del servizio varia da un minimo di 75 euro a un massimo di 130 al mese a persona a seconda dell’Isee e non è in grado di coprire i costi del servizio come è attualmente. Nella delibera è stato calcolato il rimborso del solo costo carburante e manutenzione dei mezzi, non sono stati calcolati i costi dell’autista e dell’accompagnatore come determinati dai contratti collettivi attualmente vigenti. Per cui o verranno trovati lavoratori che presteranno in modo continuativo la loro opera in maniera gratuita e volontaria o è probabile che per avere un servizio con le stesse garanzie di quello attuale le famiglie dovranno integrare la cifra. Il trasporto verrà fornito da ditte private che non avranno più nessun rapporto con il Comune né saranno tenute a tener conto dell’importanza sociale del trasporto e delle sue particolarità. Se il gestore del trasposto vuole scegliersi gli utenti lasciando a terra coloro che rallentano il servizio o creano problemi di gestione le famiglie saranno da sole a trattare con il gestore». La delibera così com’è adesso «e le modalità di gestione del voucher non garantiscono le famiglie sulla qualità del servizio, sul rispetto degli orari, sull’obbligatorietà di accoglimento delle domande da parte di tutti i disabili qualsiasi sia la loro complessità e le famiglie saranno lasciate da sole a ‘contrattare’ le modalità, i tempi di percorrenza massimi, il numero di persone trasportate. Inoltre l’autocostituita ‘commissione di garanzia e controllo’ non è stata inserita nella delibera e quindi i suoi pareri non sono vincolanti, né per l’amministrazione comunale né per i futuri fornitori del trasporto, per cui la sua attività non potrà incidere nelle decisioni da prendere ma genericamente segnalare problematiche. Chiediamo il ritiro della delibera e un tavolo di confronto con tutte le associazioni in cui concordare preventivamente le modifiche al servizio di trasporto attualmente in essere».

«Figura imbarazzante della destra ternana»

Per Rifondazione Comunista «la presenza determinata di lavoratori ed utenti dei centri diurni in consiglio comunale, ha prodotto una prima significativa vittoria: la sospensione della delibera con la quale la giunta Latini colpisce i servizi di trasporto per disabili.  I troppi strumentali proclami, alla fine si scontrano con la realtà e con i bisogni concreti di tante famiglie. All’imbarazzo segue la retromarcia.  Delibera sospesa. Rifondazione Comunista è vicina ai lavoratori, ai disabili ed alle loro famiglie.  Siamo contrari a qualsiasi ipotesi di taglio ai servizi, alle retribuzioni ed alle professionalità acquisite, ed ancor più alla negazione di un principio di dignità ed autodeterminazione per quelle fragilità che oggi resistono anche grazie a questo prezioso servizio che non può essere soppiantato da alcun voucher».

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