Terni, distacchi Toano: «Sicurezza a rischio»

Terni, i pezzi di calcestruzzo caduti venerdì dal viadotto mettono in allarme in cittadini ma anche l’ente. L’assessore Melasecche scrive ad Anas

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Ci risiamo. Dal viadotto di Toano – la segnalazione è di alcuni residenti della zona che venerdì sera hanno allertato i vigili del fuoco – si sono staccati altri pezzi di cemento. Come in passato, le parti cadute non hanno causato danni né feriti. Ma certo, il problema e le preoccupazioni restano. Ed ora quegli stessi cittadini chiedono risposte da Anas e dalle istituzioni.

L’ANAS AD AGOSTO: «FISIOLOGICO DETERIORAMENTO CALCESTRUZZO, NESSUN PROBLEMA STATICITÀ»

Rischi in serie

Due grossi pezzi di cemento, con addosso i segni della ruggine dell’armatura del ponte, sono precipitati su strada di Toano, nel punto in cui questa è più vicina al viadotto. «Ma chissà quanti altri sono finiti sulla vegetazione sottostante – osserva un residente -. Io passo qui più volte al giorno e fino a ieri queste parti di ponte non c’erano. Segno che sono cadute nelle ultime ore. E menomale che non abbiano preso auto né persone, altrimenti ora staremmo parlando d’altro».

Segnalazione ad Anas

Oltre alla stabilità del principale viadotto del ternano – e anche su quella ci si attendono chiarimenti di Anas – la questione-sicurezza è quella che sta più a cuore ai cittadini. Venerdì sera i vigili del fuoco hanno ‘toccato con mano’ la situazione. Scatterà una segnalazione ad Anas perché intervenga ripristinando condizioni tali perché non solo chi transita in strada di Toano, ma tutti coloro che vivono a ridosso del viadotto possano sentirsi tranquilli. «Oggi non lo siamo, e anche le armature che in più parti sono bene in vista, non più coperte dal cemento, la dicono lunga su quella che è la situazione». È tempo di risposte.

Enrico Melasecche

Il Comune di Terni ‘interroga’ Anas

A chiederle è anche il Comune di Terni che, attraverso l’assessore Enrico Melasecche, ha preso carta e penna ed ha scritto – sabato – all’Area compartimentale Umbria di Anas Spa: «Giungono a questa amministrazione – si legge nella missiva – numerose segnalazioni ed interrogazioni da parte della cittadinanza volte ad ottenere rassicurazioni sull’efficienza statica di importanti opere infrastrutturali di vostra competenza che attraversano il territorio comunale. In particolare desta preoccupazione lo stato manutentivo del viadotto sulla Ss 675 in corrispondenza della zona di Toano da cui, nella giornata di venerdì scorso, si sono distaccati pezzi significativi di calcestruzzo di copriferro. Considerato che tali cadute, già verificatesi in passato, continuano a ripetersi, che l’importante infrastruttura sovrasta a diversi metri di altezza zone abitate ed intensamente frequentate e che i distacchi rivelano evidenti e diffusi fenomeni ossidativi a carico delle barre d’armatura del cemento armato della struttura, questo Comune, nell’adempimento dei propri doveri di vigilanza e controllo sul territorio comunale, chiede di inviare con estrema urgenza una nota di conferma della sicurezza statica dell’infrastruttura in questione, non solo nei confronti di fenomeni di collasso generalizzato ma anche riguardo a distacchi parziali o solo corticali che, considerata l’altezza del viadotto e la sua ubicazione, possono in ogni caso cagionare gravi danni alla cittadinanza. Si richiede altresì di attivare immediatamente – scrive Enrico Melasecche – azioni di controllo sistematico e/o interventi manutentivi sull’infrastruttura che ne assicurino la piena sicurezza e, qualora tali iniziative fossero già state poste in essere, di conoscerne formalmente i risultati».

Lo svincolo di San Carlo

Nodo rampe Terni-Rieti

Fra le questioni affrontate nella lettera c’è anche quella delle vicine – rispetto al viadotto Toano – rampe della Ss 79 bis (Terni-Rieti), oggetti di lavori a seguito del dissesto registrato nei mesi scorsi: «Considerato inoltre che è tuttora vigente una limitazione di carico sulle rampe di accesso alla Terni-Rieti (Ss 79 bis) in località San Carlo che impedisce ai mezzi in uscita dalle vicine acciaierie, che ordinariamente hanno massa di circa 100 tonnellate, di accedere alla limitrofa viabilità nazionale, si segnala che detti mezzi sono costretti a precorrere tragitti cittadini del tutto inadeguati per i volumi e le dimensioni di tali carichi, con continui rischi ed ostacoli per la viabilità cittadina. Per tali ragioni si torna a sollecitare una urgente soluzione delle problematiche tecniche che al momento impediscono il transito dei mezzi pesanti sulla vicina Ss 79 bis e di conoscere la tempistica prevista per la definitiva revoca della limitazione di carico al momento vigente».

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