Terni, erba alta: verrà tagliata dall’Afor

La cooperativa Ultraservizi attacca post annullamento della gara: «Il comportamento del Comune ha fatto perdere tempo». Budget da 271 mila euro per l’Afor

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La fase è particolare e tra una determina e l’altra le prese di posizione non mancano. Post annullamento della gara – biennale con possibilità di rinnovo per ulteriori dodici mese per 1,7 milioni di euro – per l’affidamento del servizio del verde pubblico e del decoro urbano, ad alzare la voce è ancora la cooperativa Ultraservizi. Intanto però, in attesa della nuova gara, c’è lo stanziamento di 271 mila euro per l’Afor Umbria (che ha delega apposita per cinque anni in materia): ripartono i tagli essendo un servizio «urgente e indifferibile», oltre a evitare «danni certi al patrimonio dell’ente». Scadenza entro il 2018.

LA GARA PER IL VERDE PUBBLICO: LA DETERMINA D’ANNULLAMENTO E LE MOTIVAZIONI

L’annullamento e i vizi La Ultraservizi ricorda che «con determinazione dirigenziale n. 1034 del 9 aprile 2018, il Comune di Terni ha annullato d’ufficio in autotutela l’intera procedura aperta per l’affidamento del servizio di manutenzione del verde pubblico e del decoro urbano, bandita il 27 dicembre 2017. Al riguardo, la cooperativa sociale Ultraservizi, unitamente alle cooperative Alis, Gea e Solco, non può non dolersi del fatto che per giungere a tale epilogo, il Comune di Terni abbia atteso di essere chiamato in giudizio di fronte al Tar dell’Umbria da parte delle ditte escluse a causa dei manifesti vizi di legittimità affliggenti il bando ed il disciplinare di gara. Vizi di legittimità che erano stati immediatamente denunciati al Comune di Terni dalla scrivente cooperativa con apposita nota del 10 gennaio 2018, preannunciando, altresì, la presentazione di una istanza di parere precontenzioso di fronte all’Anac nel caso di omessa rettifica degli atti di gara».

L’ESCLUSIONE DI MASSA, IN LIZZA RESTA L’UNICA UMBRA

Il no di palazzo Spada E quindi, prosegue la nota, «a fronte del diniego opposto dal Comune, la cooperativa Ultraservizi è stata costretta a richiedere apposito parere precontenzioso all’Anac (ai sensi dell’art. 211 del D.Lgs. 50/2016). Nelle more del pronunciamento dell’Anac (ad oggi non intervenuto), il Comune non ha neppure inteso sospendere la procedura, giungendo così ad escludere ben sei concorrenti su sette partecipanti alla gara, alcuni dei quali hanno ovviamente promosso ricorso al Tar avverso l’esclusione. Ebbene, solo a seguito dell’instaurato contenzioso amministrativo, è intervenuta la sopra citata determinazione Dirigenziale di annullamento dell’intera procedura, evidentemente nel chiaro obiettivo del Comune di non esporsi anche ad una inevitabile condanna alle spese processuali».

TOCCA ANCORA ALL’AFOR: 271 MILA EURO DI BUDGET PER IL VERDE PUBBLICO

Erba alta in città

Il problema In conclusione la cooperativa sottolinea «che simile modus agendi dell’amministrazione comunale, oltre ad aver comportato l’accollo di non indifferenti spese ai concorrenti per la partecipazione alla gara, ha altresì determinato l’inutile decorso di mesi che, invece, avrebbero potuto essere impiegati per rettificare e bandire nuovamente la procedura sulla base di atti non affetti dagli evidenti vizi di legittimità che erano stati tempestivamente contestati dalla scrivente sin dal 10 gennaio 2018. E comunque alla fine l’erba è alta, i giardini sono sporchi non manutenuti da mesi e i lavoratori stanno a casa da più di un anno».

271 mila euro per il taglio Il Comune – la determina è del dirigente Andrea Zaccone – in questa fase di stallo causa annullamento della gara, ha stabilito un budget da 271 mila euro per l’Agenzia forestale regionale: si tratta complessivamente del taglio/manutenzione di 650 mila e 192 metri quadrati di verde pubblico (prati, giardini, parchi, percorsi pedonali, scuole, parcheggi, rotonde stradali, spartitraffico e terreni incolti.

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