Terni Est: «Riaprire presto lo svincolo»

Disagi per cittadini e commercianti della zona. Petizione per chiedere il ripristino della viabilità: «Aumentato il rischio incidenti»

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La petizione ha ottenuto diverse decine di firme ed è già arrivata a destinazione. Salgono sugli scudi cittadini e commercianti delle zone di Borgo Bovio e San Carlo, esasperati dai disagi dovuti alla chiusura dell’uscita Terni Est, lungo la Terni-Rieti. Per questo hanno deciso di scrivere a Comune, Anas e prefettura, chiedendo un intervento urgente.

I divieti Nella missiva si ricorda che sono ormai settimane che l’accesso alla superstrada è stato vietato tra via Tre Venezie-San Carlo, con il divieto di uscita a Terni Est per i mezzi provenienti da Orte e Spoleto e quello di uscita a San Carlo per chi proviene dalla Flaminia. Ancora non è stata resa nota la data di riapertura della viabilità e – si sottolinea nella petizione – «neanche attivata una segnaletica orizzontale e verticale sufficientemente utile a segnalare le modifiche e a ridurne i concreti possibili pericoli».

TERNI, CREPE SUL PONTE – FOTO

I disagi Questi divieti, spiegano ancora i promotori della protesta, hanno provocato «un’oggettiva riduzione del fatturato per tutte le attività commerciali presenti nella zona Terni Est» ed in particolare per quelle lungo via Tre Venezie, Borgo Bovio e San Carlo. Inoltre, dal punto di vista della gestione del traffico, viene imposto il passaggio per il quartiere di Borgo Bovio e via Breda come unica possibilità di acceso alle zone nord, sud e ovest della città, «con il conseguente aumento dei rischi di incidenti stradali», soprattutto nelle ore notturne.

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L’appello Per questo la richiesta inoltrata al commissario straordinario Antonino Cufalo, alla direzione Viabilità di palazzo Spada, all’Anas e al prefetto Paolo De Biagi è quella di «determinare l’urgente ripristino della organizzazione del traffico e della viabilità, nelle modalità ritenute più opportune, all’esito degli eventuali interventi tecnici del caso e delle opportune sistemazioni». «Ciò – conclude la petizione – al fine esclusivo di consentire una concreta eliminazione o almeno sostanziale riduzione dei disagi».

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