Terni, ex Cmm: «Anni di lavoro nel cestino»

Il Pd in consiglio comunale: «Sicuri che aver incontrato imprenditori interessati ai teatri di posa sia conforme alle procedure?»

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di Francesco Filipponi
Capogruppo Pd – Consiglio comunale di Terni

Il gruppo consigliare del Partito Democratico, nell’apprendere da fonti di stampa delle intenzioni dell’amministrazione comunale in merito al futuro dei teatri del Centro multimediale, esprime stupore e incredulità. Ricordiamo che la nuova amministrazione ha di fatto incassato un milione e seicentomila euro nell’ambito del Programma operativo regionale, fondo Europeo Sviluppo regionale, frutto di una progettazione partecipata che ha reso possibile l’ottenimento del finanziamento, ascrivibile pertanto al lavoro svolto nella precedente consiliatura. Questo elemento relativo ai fondi nelle casse dell’ente ascrivibili al lavoro di altri, al solito non viene sottolineato, come sta avvenendo per la riqualificazione di via I maggio, per il parcheggio di via Bramante, per le scuole Carducci, Donatelli e Matteotti solo per fare qualche esempio; si continua invece a lanciare accuse verso le precedenti esperienze amministrative per giustificare la mancanza di idee e progettualità.

Sul Centro multimediale in particolare, dopo essersi fatti scippare dal governo i 13 milioni dei fondi per le periferie su cui tanto si era lavorato per l’ottenimento nella precedente consiliatura e che i governi Renzi-Gentiloni avevano assegnato a Terni, dopo aver rinunciato all’innovativo Living Lab ed al relativo finanziamento regionale di oltre 1,3 milioni con cui si sarebbero ristrutturati i teatri di posa e rivitalizzato un complesso che rischia il degrado, mettono a bando i locali senza un’idea, senza un progetto definito e senza una minima discussione in grado di coinvolgere il consiglio comunale e quindi senza gli indirizzi necessari previsti dal Testo unico degli enti locali.

Desta ancora più stupore che alcuni amministratori comunali di primissimo livello, a fronte di una mancanza di proposte e progettualità, non abbiano saputo far altro che incontrare – stando ai resoconti degli organi di informazione – alcuni imprenditori affrontando anche il tema del bando per evitare il rischio di una gara deserta. Ci domandiamo se questo sia conforme alle procedure e se nei comportamenti messi in campo non ci troviamo, di fronte, alle premesse di un affidamento diretto.

Di sicuro non c’è stato un confronto con la città, con le associazioni, con tutte le aziende che operano nel settore, accantonando quanto di buono fatto e rinunciando a progetti e risorse. I ternani debbono sapere che grazie ad Agenda urbana ed al lavoro sinergico con la Regione, il centrosinistra prima ed il commissario poi avevano messo in campo le risorse per riqualificare Terni est e per realizzare in alcuni teatri, oggi adibiti a meri magazzini, dei laboratori di innovazione unici nel contesto del centro italia. Acceleratori di start-up innovative sul versante del digitale, sulle tematiche ambientali e comprensivi di luoghi per produzioni di youtubber, filmaker etc. che avrebbero attratto tanti giovani e tante possibili produzioni. Del resto la mancanza di progettualità, il vantarsi del lavoro altrui e il continuo scaricare su altri le mancate risposte, è ciò che accomuna i primi mesi di questa giunta.

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