Terni, ex Hawaii torna in consiglio comunale

La giunta conferma le anticipazioni di umbriaOn: occorre ‘declassare’ una parte dell’area per metterci il chiosco-bar. E passa la palla all’assemblea

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La faccenda stava proprio come l’aveva raccontata umbriaOn: l’area ex Hawaii – quella dove la Chianina Carni vorrebbe realizzare un chiosco-bar, un anno e mezzo dopo aver avuto il via libera dal Comune e, come aveva spiegato Rosario Drago a nome dell’azienda «dopo aver depositato tutta la documentazione necessaria in Comune», è ancora vuota perché (da parte dello stesso Comune) non sono state effettuate tutte le pratiche necessarie al catasto.

L’area In particolare non si era mai provveduto a ‘declassare’ e dismettere dal demanio comunale la porzione di area (circa 100 metri quadrati) che dovrà essere oggetto dell’intervento. Tanto che erano stati gli stessi tecnici comunali ad avvertire che era necessario «procedere alla cancellazione per demolizione, ciò al fine di rendere possibile il frazionamento della particella e quindi la cessione in diritto di superficie alla ditta Chianina Carni».

La storia La faccenda ha un origine lontana nel tempo: nel 2002, su quello che oggi è il belvedere 13 giugno, tra via Campofregoso e ponte Caraciotti (ex ponte Carrara), un incendio divorò lo stabile che ospitava lo storico bar Hawaii 

L’idea Una decina di anni dopo si pensò che era ora di realizzare qualcosa, in quello spazio vuoto e nel 2013 il Comune di Terni aveva pubblicato un bando che ne prevedeva l’assegnazione in diritto di superficie, per vent’anni, con la costruzione di un chiosco-bar che avesse caratteri di ‘durabilità e stabilità’.

Un’ipotesi progettuale

Di rifiuto in rifiuto A settembre 2013 la società ‘Ventitrè’ di Tombesi e Sruzzi si aggiudicò il diritto a realizzare il chiosco-bar, ma a maggio 2014, dopo che gli elaborati progettuali erano stati giudicati non conformi dalla Direzione urbanistica si era arrivati alla revoca e all’assegnazione al secondo classificato, la ‘Impex’ di Marco Amaranto. Ma alla fine, pure quella è rimasta lettera morta e, a febbraio 2016, il Comune di Terni aveva chiamato in causa la quarta ditta classificata – la Chianina Carni – che aveva offerto un rialzo del 100% sull’importo a base d’asta pari a 7.760 euro, mettendone a disposizione 15.520.

L’area interessata

Ultime notizie A maggio di quest’anno, poi, ci si era accorti della ‘dimenticanza’ e giovedì la giunta comunale (la delibera) ha stabilito che era necessario «’declassare’ e dismettere dal demanio comunale la porzione di area» sulla quale potrà, un giorno, sorgere l’ormai mitico chiosco-bar. Solo che per fare questa operazione si dovrà passare per il consiglio comunale, infatti la giunta ha deliberato di demandare il tutto all’assemblea. Il che non fa essere particolarmente ottimisti.

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