‘Terni Festival 2018’: «Lo facciamo apposta»

Gli organizzatori non mollano e l’evento, dal titolo ‘The end of now’, andrà in scena nelle piazze e al Caos dal 21 al 23 settembre

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di Fra.Tor.

«Qualche mese fa abbiamo lanciato un appello che evidenziava le difficoltà per il ‘Terni Festival’, ovvero quelle di non avere risorse per andare avanti, per fare un lavoro adeguato con gli artisti, per gli artisti e per la comunità di Terni e per quella nazionale e internazionale. Un rischio che poi si è rivelato concreto. Un rischio che però abbiamo deciso di prenderci e lasciare comunque un segno». Il ‘Terni Festival’ c’è ed è vivo.

«Lo facciamo apposta»

«Un segno – spiega Linda Di Pietro, direttore artistico del Festival – che è fatto apposta, lo facciamo apposta, perché ostinatamente non vogliamo mollare, non vogliamo cedere a una politica culturale che un po’ si addormenta, che rinuncia ad investire nel contemporaneo, nella ricerca, nel rischio. Non vogliamo mollare anche se stare in disparte e in silenzio è la soluzione più facile».

 

La solidarietà

La città e il Caos si animeranno di nuovo con 38 artisti nazionali e internazionali, dal 21 al 23 settembre, grazie alla solidarietà, all’amicizia, al supporto dei tanti artisti che ci hanno voluto sostenere anche grazie al nostro appello. E grazie anche alla comunità di Terni che non ci ha abbandonato. Allora per loro e insieme a loro abbiamo deciso di fare ancora il Festival, chiamarlo ‘The end of now’, la fine del presente ma l’inizio del domani, totalmente proiettato verso il futuro, speranzoso e ottimista.

La resistenza

Il tema della resistenza è cuore della performance di Marino Formenti che apre il Festival venerdì 21 settembre in piazza Europa alle 19 con una sonata di 5 ore, in cui il tema ‘Povera patria’ di Battiato si trasforma ed evolve in un viaggio condiviso con chi deciderà di restare e resistere insieme.

La luna

Dopo la luna di Luke Jerram, ‘Terni Festival’ si affida al collettivo ‘Passite 2.0’ per dar vita ad uno spazio extraterrestre, un’installazione fisica nomade chiamata ‘Welcome to another planet’ che apparirà venerdì dalle 15.30 in piazza Tacito e in cui 20 artisti si alterneranno con micro interventi in riposta alle domande: “Come parlare con gli alieni?” e “Odissea nello Spazio: Come tornare a casa?” Obiettivo e desiderio degli interventi e dell’intera ambientazione è immaginare il futuro che vogliamo vivere sulla Terra.

Padiglione nomade

Dalle 19 tutte le sere il programma si sposta al Coas con ‘Little fun place di OHT – office for human theatre’ un piccolo padiglione nomade, una roulotte in cui filosofia e cinema si alternano a lettura olistica dei tarocchi con Irene Fucili, la serata vinilica night e tanti dj set, dove oltre a talk e film dedicati allo spazio, ci sarà una serata dedicata all’osservazione del cielo a cura di Ata associazione ternana astrofili M. Beltrame.

L’amore

Tra gli spettacoli in calendario, il 21 settembre, ‘Babilonia teatri’ con Calcinculo dalla luna presentano un estratto del nuovo lavoro dedicato alla nostra realtà in cui finzione e verità si confondono, il 22 settembre si inizia con ‘La Lista’ di Quim Bigas Bassart che torna a galvanizzare il pubblico dopo ‘Molar’ giocando stavolta su liste e lettere d’amore. Segue ‘Combattimento’ di Muta Imago, un’esplorazione dell’amore come desiderio predatorio e a corollario ‘Talk show’ di Teatro sotterraneo, un format che esplora ironicamente il senso del teatro con l’immancabile apporto della Libera Repubblica degli spettatori.

Simposio greco

Il 23 settembre si inizia con un brunch alle 12 e si prosegue con gli interventi nello spazio urbano dalle 15.30. Al Caos dalle 17 si susseguono ‘The imaginary symposium’ di Danae Theodoridou, un vero e proprio simposio greco tra umani e algoritmi e ‘Cases’ di Xesca Salvà, installazione performative che esplora il micro-universo domestico come zona di confine tra identità e rappresentazione sociale.

Suoni e dj set

Esplorazione finale è quella di Milo Rau, regista tra i più importanti in Europa, premio Ubu e premio europeo per il teatro, che torna a Terni con ‘The Congo tribunal’, un documentario dedicato alla guerra economica in Congo in cui il cinema diventa strumento politico. Si chiude con suoni dallo spazio lontano, dal Congo e la Nuova Guinea con dj set di dj DG Vane.

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