Terni, Forza Italia fra lista e attacchi al M5s

Gli ‘azzurri’ presentano i candidati e prendono la ‘mira’: «Noi propositivi, loro urlano e basta. E sull’ambiente non hanno idee»

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In equilibrio su un sottile filo, fra le questioni del governo nazionale e quelle locali – al momento più tranquille delle prime – con una costante: «I Cinque Stelle sono inadeguati a governare». Forza Italia Terni ha presentato sabato mattina la lista dei propri candidati al consiglio comunale, nel contesto di una coalizione che, se non è stato semplicissimo avallare, non sembra al momento risentire troppo del ‘balletto’ per palazzo Chigi dove l’asse Lega-M5s è a un passo dall’incarico.

I CANDIDATI DI FORZA ITALIA A TERNI

«Nè Pd nè M5s» Ad aprire l’incontro, il coordinatore provinciale Sergio Bruschini che, oltre a descrivere brevemente ciascuno dei 32 candidati, ha ‘menato’ i primi colpi: «In questa città disastrata, la scelta non può essere fra un Pd che l’ha ridotta in questo stato e il M5s delle procure e del giustizialismo. Forza Italia ha già dimostrato, sin dai tempi del professor Ciaurro, di saper governare con qualità. I nostri candidati sono lo specchio di un mondo fatto di competenze e capacità di assoluto livello».

Presenti all’inziativa i parlamentari Catia Polidori (coordinatrice regionale del partito), Fiammetta Modena, Raffaele Nevi, il candidato sindaco Leonardo Latini e un pezzo da novanta ‘azzurro’ come Giorgio Mulè, portavoce dei due gruppi parlamentari FI di camera e senato. La parola è poi passata alla Polidori che, oltre a complimentarsi per l’ottimo lavoro di composizione della lista, ha parlato del faticoso varo della coalizione di centrodestra a Terni: «Ricordo nottate passate sulle nostre chat Whatsapp per ‘trovare la quadra’. Oggi posso dire che Leonardo Latini è il candidato migliore per liberare Terni, dove il centrosinistra ne ha combinate davvero di tutti i colori. Latini è una persona pulita, un bravo professionista e un bravo ragazzo che si è dimostrato assolutamente aperto al nostro contributo. Ora ci attendono tre settimane di fuoco ma sappiate che il presidente Berlusconi ci è vicino in questa battaglia».

«Da noi proposte, non urla» Dopo il saluto di Fiammetta Modena («da Terni ci attendiamo una spinta decisiva per affrontare la battaglia del 2020 per le elezioni regionali. Vincere qui e confermare il prossimo anno Perugia, può darci lo slancio per realizzare qualcosa che qui non c’è mai stato») la parola è passata a Raffaele Nevi. E giù altri ‘colpi’ verso i pentastellati, visto che (aria di ballottaggio a parte) la Lega in questo senso ha forse le mani un po’ legate: «In passato abbiamo sempre dato la precedenza alla nostra capacità di elaborare proposte concrete, piuttosto che alle proteste urlate. Tanto che questo modo di fare opposizione, intelligente, ha ricevuto anche critiche ‘estremiste’. Ma governare la città non è solo sollevare i problemi, piuttosto cercare di risolverli. In questo senso la nostra lista ha talmente tante competenze di qualità all’interno, che ci dà ampie garanzie. Forza Italia a Terni è il partito che più rappresenta la parte vitale della città, le sue imprese, i suoi professionisti, i mondi dell’associazionismo, del volontariato e dello sport. Perché siamo sempre stati fra la gente».

Attacco al M5s sull’ambiente Poi un passaggio a livello programmatico, prima di menare altri fendenti: «A Terni dobbiamo stendere tappeti rossi a chi vuole investire. Non come fatto in passato, quando tante opportunità sono andate perse. Le stesse multinazionali, che qui sono oltre venti ed hanno una densità seconda solo a Milano, rappresentano un interlcutore con cui confrontarsi per costruire insieme percorsi non solo produttivi e di occupazione, ma anche progetti per la comunità. Ho letto che il M5s chiede un confronto con il nostro candidato. Se dovessi decidere io, direi di no perché da quella parte c’è solo la volontà di buttarla in rissa. Se sull’ambiente l’unica proposta del M5s è fare uno studio epidemiologico, allora siamo messi male. La nostra idea è che questa città, attraverso l’impegno del ministero della salute, venga dichiarata – al pari di altre dieci realtà italiane – ‘area ambientalmente complessa’. Da lì devono partire tutta una serie di progetti concreti, di concerto con imprese, istituzioni e associazioni datoriali, per abbattere gli inquinanti e cercare di migliorare la qualità dell’aria. Abbiamo uno dei più grandi stabilimenti siderurgici d’Europa nella città, tante aziende che hanno un impatto, una conformazione della ‘conca’ che favorisce il ristagno. Ma attraverso nuove forme di mobilità, incentivi per chi deve ad esempio sostituire la propria caldaia a gasolio, molto può e deve essere fatto».

Mulè ricorda Ciaurro In apertura del suo intervento Giorgio Mulè ha ricordato il ‘prof’ Ciaurro: «Era il 1991 e approdai alla corte di Indro Montanelli al Giornale di Roma. Ricordo questa persona, che non conoscevo, che ogni tanto passava a salutare Montanelli. Era il professor Gianfranco Ciaurro con cui poi ebbi la fortuna e l’onore di confrontarmi in tante occasioni. Era un autentico liberale, con una profondità di pensiero che è raro incontrare, soprattutto nella politica di oggi. La sua grande intuzione fu quella di andare ‘oltre il centrodestra’, ma ‘non senza il centrodestra’. Nel 1993 c’era una Terni non diversa da oggi, ridotta a macerie politiche e amministrative. E oggi, come 25 anni fa, siamo chiamati a ricostruirla. Sono impressionato dalla qualità delle nostre candidature: non c’è un nullafacente, una sola persona che nella vita aspiri al reddito di cittadinanza. Dai 5 Stelle siamo diversi anche perchè pensiamo che il profitto sia qualcosa a cui sia giusto ambire per realizzare i propri sogni e della propria famiglia. Siamo per creare reddito, non per redistribuirlo senza prospettive».

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