Terni, funghi velenosi: gravi due anziani

Hanno mangiato un risotto nel quale c’è finita la temutissima Amanita Phalloide. Il figlio è fuori pericolo. Altri ricoverati al Santa Maria

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Da giovedì una coppia di anziani di Terni si trova ricoverata in gravi condizioni all’ospedale ‘Santa Maria’ di Terni dopo aver mangiato funghi velenosi – nella fattispecie la temuta Amanita Phalloides – a pranzo. I due sono finiti al ‘Santa Maria’ insieme al figlio 55enne, ora fuori pericolo, con i chiari sintomi dell’intossicazione: nausea, vomito, dolori lancinanti all’addome. I funghi – riportano Il Messaggero e il Corriere dell’Umbria – erano stati raccolti insieme ad altri nella zona di Polino e la famiglia in questione li ha utilizzati per preparare un risotto. Il figlio, che non è un amante dei funghi, li ha scansati dal piatto e questo gli ha sicuramente consentito di riportare conseguenze meno gravi rispetto agli anziani genitori, ultraottantenni, il cui quadro clinico è decisamente più serio anche in ragione delle conseguenze per il fegato. Gli avanzi del pasto sono stati analizzati dalla Usl Umbria 2 che ha confermato la presenza di spore di Amanita Phalloides – fungo che può rivelarsi letale – cucinata insieme ad altri, viceversa, commestibili. Una disattenzione costata cara e che si poteva evitare semplicemente facendo controllare il raccolto agli addetti dell’ispettorato micologico della Usl Umbria 2, in via Bramante a Terni, aperto dalle 16.30 alle 18.30, dal lunedì al sabato. Quello della famiglia avvelenata non è stato comunque l’unico caso di cui l’ospedale ternano si è dovuto occupare nelle ultime ore: altre intossicazioni, meno serie, hanno interessato almeno tre persone residenti sul territorio provinciale.

La nota dell’ospedale

Così nel primo pomeriggio di venerdì l’azienda ospedaliera ‘Santa Maria’ di Terni: «Sono ricoverati nel reparto di gastroenterologia epatologia ed endoscopia digestiva dell’ospedale di Terni i due coniugi ternani ultraottantenni avvelenati da Amanita Falloide, fungo pericolosissimo che ha determinato una insufficienza epatica acuta in entrambi. I pazienti sono in condizioni gravi ma stabili. In relazione alla loro età, si sta procedendo all’appropriato trattamento di supporto e antiossidante con stretto monitoraggio per vedere l’evoluzione del quadro clinico nei prossimi giorni. Negli ultimi giorni – precisa la nota – altre persone si sono presentate in pronto soccorso per intossicazione da funghi non commestibili o velenosi. Il pronto soccorso di Terni ha una precisa procedura di gestione interna delle intossicazioni e può contare anche su una reperibilità h24 degli ispettori micologici del territorio. Le persone che giungono al pronto soccorso con una intossicazione da funghi normalmente vengono ricoverate in osservazione breve intensiva per essere tenute in osservazione per un certo numero di ore, perché ai disturbi gastroenterici immediati che compaiono a pochissime ore dall’ingestione, possono associarsi successivamente sintomi a più lunga latenza che sono tipici dei funghi più tossici e pericolosi. Si raccomanda a tutti i cittadini di non consumare i funghi raccolti senza averli fatti prima controllare presso gli ispettorati micologici delle Usl. Il servizio di controllo micologico è completamente gratuito per il consumo personale. Per informazioni sugli orari dei controlli micologici consultare i siti delle Usl di riferimento. Chi dopo un pasto a base di funghi dovesse avvertire disturbi per sospetta intossicazione – conclude l’ospedale di Terni -, dovrà rivolgersi al proprio medico o nei casi più severi recarsi subito al pronto soccorso portando con sé, ove possibile, i resti del pasto o della pulizia dei funghi».

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