Terni, gli immigrati pro-decreto sicurezza

Otto associazioni plaudono al Comune: «Finalmente l’amministrazione ci ascolta. D’accordo con le ordinanze antiaccatonaggio»

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L’amministrazione comunale di centrodestra? «Ci ha aperto le porte più degli altri, c’è feeling perché è disponibile al dialogo». Il decreto sicurezza e le ordinanze antiaccattonaggio? «Provvedimenti giusti nell’impostazione, servono a mettere ordine». Dichiarazioni che non passano inosservate, se a pronunciarle sono i rappresentanti di alcune delle comunità e associazioni di stranieri presenti a Terni: l’occasione è stato il convegno ‘Nuove disposizioni, comunali e nazionali, sull’immigrazione’, organizzato sabato mattina in Bct per fare il punto della situazione in merito ad una tematica tanto dibattuta, oltre che per parlare delle più recenti normative.

Il confronto

A promuovere l’iniziativa il Comune di Terni con la collaborazione di Sin Fronteras, Nuovi Orizzonti, Royal International, Associazione culturale sociale islamica ‘Al Huda’, comunità polacca, associazione Namasté onlus, L’arcobaleno e il mare e Humanitarian Onlus. Presenti l’assessore alle politiche sociali, abitative e welfare, Marco Celestino Cecconi, e la dirigente dell’ufficio immigrazione della questura di Terni, Francesca Pepicelli. I protagonisti dell’evento – iniziato con le note dell’Inno di Mameli – sono stati loro, gli stranieri che da anni vivono e lavorano in Umbria e più nello specifico a Terni, ormai pienamente parte della comunità. Il loro messaggio è tutt’altro che scontato: «Apprezziamo l’approccio di questa amministrazione, il contatto diretto – dice Manuel Cocalon, presidente dell’associazione Sin Fronteras -, dopo 20 giorni dal momento in cui avevamo avanzato delle proposte, siamo stati ricevuti ed è iniziato un dialogo. Non era successo prima. Questa iniziativa comune è un primo passo, in attesa di continuare questo percorso».

L’imam plaude alla Lega

Un parere condiviso anche da Mimoun El Hacmi, imam del centro islamico di via Vollusiano, che – lui stesso in passato aveva ammesso di aver votato Lega alle ultime elezioni comunali -, spiega di apprezzare non solo l’apertura dell’amministrazione verso gli stranieri che vivono onestamente in città, ma anche i provvedimenti nazionali (al di là di qualche passaggio specifico) e locali. «Se c’è sicurezza a Terni e in Italia noi siamo i primi ad esserne contenti» commenta. Un giudizio favorevole che comprende anche il nuovo regolamento relativo all’assegnazione delle case popolari, che per accedere alle graduatorie ha ridotto a 15 gli anni di residenza continuativa nel Comune di Terni. «Tutte queste normative – ha aggiunto Cocalon – tentano di gestire la situazione, quello che non è stato fatto prima».

I punti della discussione

Ripristino della consulta comunale degli stranieri, una sede unica per permettere a tutte le associazioni di incontrarsi e la partecipazione al già esistente tavolo di coordinamento sulle tematiche dell’immigrazione sono i principali punti che la comunità chiede vengano affrontati dal Comune e sui quali si è instaurato il dialogo. Per quanto riguarda la consulta – spiega l’assessore Cecconi – l’obiettivo è quello di creare un organismo snello, leggero (non più di una decina di membri, ndr), mentre la discussione è aperta per far sì che possa avvenire la partecipazione a rotazione e l’implementazione dei vari soggetti agli sportelli e front line del Comune attivi su queste tematiche. Quanto alla sede, c’è la possibilità per tutti di partecipare alla gara comunale che mette a bando gli spazi pubblici». «Il nostro interesse, nel complesso – conclude Cecconi -, è quello di mantenere e migliorare i rapporti con la comunità straniera, che conta a Terni oltre 14 mila residenti, per far sì che possa essere trovato un equilibrio non solo con l’amministrazione, ma anche con i cittadini ternani».

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