Terni, guida medica sulle patologie tiroidee

Giovedì all’ospedale è stato presentato l’opuscolo informativo realizzato dall’Aumat con il contributo della fondazione Carit

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Sarà distribuita in circa mille copie – un primo step – presso gli studi dei medici di medicina generale di Terni, la guida ‘Conoscere la tiroide’, un opuscolo informativo nato dalla volontà dell’Aumat (Associazione Umbria malati tiroidei) di far conoscere le patologie tiroidee, realizzato con il contributo della fondazione Carit.

La guida «La pubblicazione – ha precisato il presidente Aumit Elio Proietti – vuole rispondere a una duplice necessità: dare informazioni corrette e comprensibili sulle patologie tiroidee e sulla loro prevenzione, dissipando anche notizie incomplete e fuorvianti che i cittadini possono spesso trovare sui media e in particolare sul web, e inoltre fornire un quadro aggiornato della loro gestione diagnostica e clinica». L’associazione Aumat è nata a Terni a gennaio del 2010 da un’idea di Elio Proietti e del dottor Giammartino che lo aveva in cura. Promuove iniziative per la prevenzione e la conoscenza delle malattie della tiroide oltre che raccolte fondi con cui ha donato alcune attrezzature al reparto di Endocrinologia.

L’INTERVISTA AL DOTTOR CAMILLO GIAMMARTINO – IL VIDEO

Sintomi e fattori di rischio È importante saper riconoscere i sintomi e i fattori di rischio che possono far sospettare un mal funzionamento della ghiandola tiroidea, essere guidati verso un corretto e precoce approccio diagnostico ed essere informati sulle terapie disponibili nei casi patologici. «In questo contesto occorre tener presente – ha spiegato il dottor Camillo Giammartino, direttore della struttura di Endocrinologia – che molto è cambiato negli ultimi anni in termini di conoscenze sulle malattie tiroidee e questo comporta anche un cambiamento delle modalità in cui sono gestite. Alcuni esami che fino a pochi anni fa risuonavano familiari nella prescrizioni dello specialista o del medico di medicina generale, ora sono superati o quantomeno indicati solo in pochi e selezionati casi. Non è solo una questione legata alla necessità di evitare sprechi, ma un’appropriatezza che punta all’impiego corretto degli esami nei tempi giusti e per i pazienti giusti. Esami ridondanti ed inutili, a volte possono essere fuorvianti ed indurre all’esecuzione di altre indagini che non servono a dare risposte più adeguate».

Informazioni corrette L’ultima ma non meno importante finalità di questo opuscolo informativo è quella di rafforzare la sinergia e il dialogo continuo tra cittadino, medico di medicina generale e specialista. «Le organizzazioni sanitarie – ha sottolineato il direttore generale Maurizio Dal Maso – hanno il compito di avvicinare le persone ai medici, informandole correttamente e coinvolgendole nei processi di cura. Abbiamo prove che l’empowerment di pazienti e cittadini migliora sotto tutti gli aspetti le cure, in particolare nelle patologie croniche, e migliora la salute generale della popolazione nella misura in cui favorisce la prevenzione. Per questo dovrebbe essere sempre considerato come parte integrante dell’attività sanitaria, la premessa per poter accedere alle prestazioni del servizio sanitario in tempi utili ed in maniera efficace e per divenire consapevoli di cosa significa ‘produrre valore’ in sanità nell’interesse del paziente».

 

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