Terni, ‘I Plenaristi’: encomio dal Mibac

Ricevuto il ‘Premio nazionale del paesaggio’ per il progetto realizzato grazie alla fondazione Carit e al Comune. C’è anche l’encomio

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Un progetto che ha lasciato il segno e non sono in ambito locale. A tal punto che è arrivato un prestigioso riconoscimento, ovvero il ‘Premio nazionale del paesaggio’ del Mibac, il il Ministero per i beni e le attività culturali: a riceverlo ‘I Plenaristi nella valle del Nera’, realizzato grazie al finanziamento della fondazione Carit e con la compartecipazione del Comune di Terni, Narni, oltre alla collaborazione della Soprintendenza. I concorrenti – di tutta Italia – erano 130.

CRESCE IL PATRIMONIO DE ‘I PLENARISTI’

C’è l’encomio

Il progetto umbro è stato uno dei pochi ad ottenere il riconoscimento. Ha riguardato i pittori di provenienza europea che, tra il ‘700 e l’800, affascinati dalla bellezza della natura dell’Italia e dal fascino dei suoi paesaggi, uscirono dagli atelier e dipinsero dal vero, en plein air, per la prima volta nella storia dell’arte. Coinvolti anche studiosi del calibro della professoressa Anna Ottani Cavina e della dottoressa Marcella Culatti. Di recente si è registrato l’interessamento dell’assessorato al turismo della Regione Umbria. Giovedì – stasera alle 21.30 – nella rubrica ‘Save the date’ di Rai5, sarà trasmesso un servizio sui progetti selezionati dal ‘Premio Nazionale del paesaggio’. Ci sarà la replica su Rai Play.

NOVEMBRE 2018, L’INAUGURAZIONE DELLA MOSTRA ALLA CASCATA

Il percorso

Ad idearlo – il progetto ha preso il via nel 2014 – fu il dottor Franco Passalacqua: nel corso del tempo si è concretizzato con varie realizzazioni che costituiscono un modello di attuazione di un progetto di storia dell’arte applicato al territorio. Realizzato un archivio database in rete delle opere scoperte (310 al momento, in maggior misura dipinti e disegni), due docufilm (La valle incantata-I Plenaristi e Corot nella valle incantata), il sito plenaristi.it che raccoglie anche la digitalizzazione delle opere raffiguranti la Cascata delle Marmore, un museo open-air (Mdp) come percorso-itinerario con strutture che consentono di ammirare la riproduzione dei dipinti nel punto preciso dove i pittori si trovavano e un allestimento multimediale presso l’info-point della Cascata.

 

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