Terni, ‘F-Low cost’ e il 1° album nel ricordo del fratello Alessandro

Il 22enne Federico Miotto e l’impulso scattato in seguito al grave lutto familiare: ecco il debutto con ‘Suona la sveglia’

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Federico Miotto, in arte F-Low Cost. Un 22enne ternano che ha tanto da raccontare sul suo mondo personale e l’Italia attuale: il suo primo album musicale è in uscita il 23 agosto e a dargli l’impulso definitivo per tentare la svolta è stato un lutto che ha segnato non solo i familiari, ma anche tutti coloro che nel corso del tempo erano entrati in contatto conoscendo un giovane pieno di vita e sempre pronto a regalare un sorriso. Si tratta di Alessandro, il fratello maggiore, scomparso prematuramente a 30 anni da compiere dopo aver lottato a lungo e con tenacia contro un male che lo ha strappato alla famiglia. Era l’8 maggio del 2018: in ‘Suona la sveglia’ più di una traccia è dedicata a lui.

I problemi personali e la spinta

F-Low Cost – così conosciuto da chi già ha avuto modo di ascoltare le sue opere debutto – venerdì prossimo lancerà il suo primo album. Si è già esibito in passato a Milano, Torino e Roma, ora per lui scatta un nuovo passaggio nel percorso di crescita: la morte del fratello Alessandro ha fatto scattare quel ‘quid’ in più per dar voce ai suoi pensieri. «L’approccio –  spiega – nasce dall’età di 8-10 con i primi ascolti di musica rap di Fabri Fibra, Neffa, Club Dogo. La stesura dei primi testi invece c’è intorno ai 16 anni dopo un brutto periodo a causa di difetti fisici: venivo allontanato dal gruppo, ero solo e avevo bisogno di sfogarmi. L’unico modo era prendere un foglio e scrivere. Nella fase iniziale non erano in rima, poi ci ho provato: ho cominciato a capire la musica come un modo per parlare di unione, strada e fratellanza. Ho capito che è importante come si è dentro e quanto insegui un sogno, non ciò che pensano gli altri».

La scomparsa di Alessandro e la decisione

L’8 maggio 2018 il cuore del fratello – c’è un memorial in suo ricordo legato al tennis – smette di battere dopo una lunga battaglia, con famiglia e amici al fianco di Alessandro. «Dopo due-tre anni c’è stata la morte di Alessandro. Quello è stato il motivo – prosegue Federico Miotto – che in assoluto mi ha più spinto a voler dare una svolta perché ci metto passione e ritengo di avere talento. Ho contattato uno studio a Gabelletta e gli ho portato il mio progetto: mi hanno concesso l’opportunità e da lì il percorso, partito da un garage, si è sviluppato. Pian piano mi sono accorto che stava prendendo forma un album e mi sono detto, una volta arrivato a diciassette tracce, che avevo il bisogno di farle sentire a tutti». Nove delle quali usciranno anche – oltre alla copia fisica – nei digital store. «Si chiama ‘Suona la sveglia’ e racconto anche delle mie visioni dell’Italia, su quanto siamo indietro e di ciò che non va bene». Il genere dell’album è un’alternative rap’, non sul filone attuale bensì sullo stile Boom Bap in voga in particolar modo negli anni ’90.

L’affetto e la volontà

La track dedicata ad Alessandro è ‘Alla Ricerca’: «Parlo del tempo alla ricerca di una cura per queste malattie, come il cancro. Esprimo il mio disdegno – sottolinea – verso tutto questo tempo che ci vuole e solo per far uscire una cura. L’amore e l’affetto per mio fratello si è fuso con la voglia di rivalsa che ho: posso affermare che con la musica ho trovato il diritto di parola, nessuno mi può dire ‘questo non lo puoi dire’, sono mie idee. Questo era il bisogno principale che avevo. Volevo dimostrare che ce la posso fare, come Alessandro si impegnava nel trovare un lavoro, una famiglia ed essere un bravo ragazzo. Passo dopo passo raggiungerò ciò che voglio». Per ora il rap è una mera passione per Federico: «Lavoro con Rfi ad Orte,  circa dieci ore al giorno sono dedicate a quello. Talvolta mi capita di mettere le cuffie, ascoltare le basi e cercare di creare qualche altra rima per i pezzi durante i momenti di pausa. Ogni attimo è buono per stare a contatto con la musica». Nell’album saranno presenti tre bonus track, ovvero delle tracce chiave utili ad immergersi nel significato dell’opera: c’è anche ‘La mia storia’, dove F_low_cost parla a 360 gradi della sua famiglia. «Sono figlio di un immigrato, mio padre è nato in Libia e ciò è stato spesso fonte di prese in giro».

Milano in vista

L’obiettivo di Federico Miotto è far conoscere la sua musica anche fuori da Terni e dall’Umbria. In tal senso in autunno è previsto un viaggio a Milano: il progetto attuale gli ha permesso di stringere una partnership con un’etichetta discografica del capoluogo lombardo. Intanto il focus è tutto su ‘Suona la sveglia’ e a quel sorriso di Alessandro indelebile nei suoi pensieri e a chi gli ha voluto bene.

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