Terni: «Il mio obiettivo sui migranti in fuga»

‘Stimela’ è il primo tentativo di Luca Sola di creare una mappatura fotografica del fenomeno delle migrazioni verso il sud del mondo. Lanciato con un crowdfunding

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di Fra.Tor.

Si chiama ‘Stimela’ ed è il primo progetto mai realizzato sul fenomeno delle migrazioni verso il sud del mondo, con particolare attenzione al Sudafrica. A lavorarci è Luca Sola, un fotografo documentarista originario di Terni. Per completare il progetto, Sola a maggio ha lanciato una campagna di crowdfunding che si chiuderà il prossimo 19 luglio.

Foto Luca Sola 2015

Il progetto ‘Stimela’ è, in lingua zulu, il treno a vapore, quel treno che ha portato migliaia di persone dal Centro Africa e dai paesi vicini verso le miniere d’oro, diamanti e platino del Sudafrica. ‘Stimela’ è anche il nome del progetto di Luca Sola, fotografo documentarista il cui lavoro da anni si concentra su questioni sociali, umanitarie e geopolitiche, con particolare riferimento all’Africa ed al Medio Oriente. Il progetto descrive il percorso corrente di migliaia di migranti africani che, invece di muoversi verso nord, verso l’Europa, scelgono di prendere la via del sud. Direzione opposta, stessi rischi, stesso dolore, stesse ragioni. Una riflessione profonda che, come spiega Luca Sola, «ci fa capire quanto sia necessario e importante cambiare il nostro punto di vista». Non sono infatti i Paesi industrializzati o occidentali il perno su cui ruota il mondo, «il fenomeno migratorio non è una questione europea. Il problema, se così lo vogliamo qualificare, fa parte di un fenomeno decisamente più ampio che in fondo ha sempre contraddistinto l’umanità: la volontà di conquistarsi un futuro migliore».

Foto Luca Sola 2015

‘Stimela’ Le miniere di rubini del Mozambico. Le spiagge erose dal mare nel Ghana. Gli slum e le township a Johannesburg e in tutto il Sudafrica. Le carceri del Malawi. I ‘sex-workers’ del Congo. Il fiume Ubangui e le famiglie smembrate dagli scontri interni tra cristiani e mussulmani in Repubblica Centroafricana. Il vuoto delle vite dei profughi sul confine tra Burundi e Tanzania. I giacimenti di Coltan in Nord Kivu. La disperata corsa a sud di migliaia di esseri umani dall’Etiopia e dalla Somalia devastati da carestie e guerra. Gli enormi campi profughi del Kenya. Gli oil fields e il disastro ambientale sul Delta del Niger. Le distese di campi erose da polvere e siccità in Sud Sudan. «Questo è il terreno attraverso il quale si svolge il viaggio nell’epica contemporanea di ‘Stimela’; in un continente da sempre mal compreso, soffocato dagli interessi dei cosiddetti ‘Western Countries’ e dal neocolonialismo economico».

Foto Luca Sola 2015

Il crowdfunding Grazie alla raccolta fondi Luca Sola potrà, quindi, completare il suo progetto. «In circa 10 o 12 mesi – spiega – potrò lavorare nei 9 paesi mancanti sostenendo le spese logistiche e quelle relative alla sicurezza in contesti spesso molto complessi. ‘Stimela / Southern Africa Migration Projectì’ diventerà così un libro e una mostra che verrà esposta in diverse città dell’Europa e in Africa. Non di meno, grazie alla partecipazione anche il sito web rimarrà nel tempo come archivio permanente che conterrà visi, volti e storie di migliaia di persone. Tutti quanti contribuiranno in qualsiasi misura al crowdfunding, oltre alla ricompensa scelta, riceveranno username e password nominativi per poter accedere alla sezione ‘diary’ del sito da dove potranno monitorare in tempo reale gli sviluppi del progetto trovando contenuti completamente scaricabili come foto, mappe, video, audio, bozzetti, appunti e riflessioni».

Luca Sola

Luca Sola è nato a Collestatte Piano, in provincia di Terni, nel 1977. Fotografo documentarista, ha studiato letteratura contemporanea presso l’Università di Perugia e ha ottenuto il master in fotogiornalismo presso l’Isfci (Istituto superiore di fotografia e comunicazione integrata) di Roma. Fotografo professionista dal 2007, il suo lavoro è centrato su tematiche sociali, umanitarie e geopolitiche con particolare attenzione all’Africa e al Medio Oriente. Vive attualmente a Johannesburg. I suoi lavori sono stati pubblicati dalle maggiori testate, nazionali e internazionali e tra i vari riconoscimenti ottenuti vanta lo ‘Yonhap international press photo awards 2011’, nella categoria ‘Enhancement of international peace” grazie al suo lavoro sulla guerra in Libia. Il suo primo libro, ‘Libia/Appunti di guerra’ del 2012 è basato sul medesimo progetto. I lavori di Sola sono stati esibiti in mostre personali e collettive a Roma, Venezia, New York, Parigi, Edimburgo, San Diego, Seul, Toronto.

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