Terni, in FI scoppia la ‘grana’ Ferranti

Il presidente del consiglio comunale ‘congela’ la propria candidatura per le regionali: «Io la figura più forte su Terni. Patti vanno rispettati»

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«Sì, non ho sciolto le riserve per una mia candidatura alle prossime elezioni regionali. Perché? Perché i patti vanno rispettati e la mia doveva essere l’unica candidatura ‘forte’ di Forza Italia nella città di Terni. Così facendo il problema non è mio, delle mie eventuali aspirazioni, ma è di Forza Italia, che rischia di veder ridotta la propria rappresentanza nella massima assise regionale, e di Terni che rischia di perdere altro ‘peso specifico’ rispetto a Perugia».

«Ecco com’è andata»

A parlare è Francesco Maria Ferranti, presidente del consiglio comunale di Terni e vice coordinatore regionale di Forza Italia in Umbria: «Quando poco più di un anno fa nacque la giunta Latini – spiega – accettai di assumere un incarico comunque importante, la presidenza dell’assemblea, e non quello di vice sindaco, per consentire al mio partito di avere una maggiore rappresentanza, basata su due assessori e, appunto, la guida del consiglio comunale. Altrimenti gli assessori di Forza Italia saremmo stati io e Sonia Bertocco, in ‘quota rosa’. Un accordo politico, sancito anche a livello nazionale, ‘benedetto’ da Raffaele Nevi e Catia Polidori e ribadito anche ad aprile, in occasione del congresso di Forza Italia».

«Prima rispettare i patti, poi sciolgo le riserve»

«Quell’accordo – attacca Ferranti – con la candidatura eventuale del collega Stefano Fatale per le prossime elezioni regionali, rischia di essere disatteso ed io chiedo invece che i patti vengano rispettati. Cos’è che non ‘torna’? Il fatto che, senza falsa modestia, ma numeri alla mano, la mia figura su Terni sia quella in grado di raccogliere il maggior numero di voti nell’ambito di Forza Italia. Alle ultime comunali ne ho raccolti 955, primo degli eletti ‘azzurri’ come nelle tre precedenti tornate. Alle regionali del 2015 ne ottenni 1.740, primo, dopo l’ingresso di Roberto Morroni nell’assise, dei non eletti. Credo che questo patrimonio, se davvero l’obiettivo è quello di una rappresentanza più forte per Forza Italia e per Terni, in Umbria, non vada disperso. Anche perché non possiamo contare, ad oggi, sui numeri che vanta la Lega e quelli che io ho ottenuto in passato sono, anche per questo, ancora più significativi. L’impressione invece è che si stia agendo contro Terni». E allora? «Nulla, la mia candidatura è ‘congelata’. Sto ricevendo chiamate a ripetizione da parte di chi mi chiede di confermarla. Disponibilissimo, purché i patti, ripeto, vengano rispettati. Fra l’altro – osserva Ferranti – mi sto confrontando con il partito a livello nazionale e regionale, per capire se c’è la possibilità di rendere Terni rappresentata in Regione al netto di scelte strategicamente poco costruttive per il territorio». La posta si alza e c’è una prima significativa grana per il supervisore ‘azzurro’, mandato in Umbria con il compito di monitorare il percorso verso le regionali, Maurizio Gasparri.

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