Terni, inchiesta ‘Spada’ «Senso di impunità»

Il duro atto di accusa – e l’annuncio della richiesta di rinvii a giudizio – del procuratore Alberto Liguori nel consuntivo di fine anno: «I reati sono in calo, ma preoccupa la droga»

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L’occasione era per fare ‘il punto di fine anno’ sull’attività della procura della Repubblica di Terni, ma il procuratore Alberto Liguori ha colto l’occasione per assestare un colpo decisivo agli indagati nella doppia ‘operazione Spada’: «L’affidamento di incarichi in modo diretto e senza alcuna procedura selettiva o comparativa preliminare avveniva grazie alla stretta collusione tra Roberto Camporesi e vari esponenti dell’amministrazione comunale, ai quali il primo – senza manifestare alcun timore ed anzi mostrando uno spiccato senso di impunità – suggeriva finanche gli escamotage e i mezzi fraudolenti per evitare la gara e procedere all’assegnazione diretta in suo favore, tra i quali: l’illecito frazionamento dell’importo, la suddivisione della liquidazione in favore di soggetti diversi, la ripartizione degli oneri di spesa tra Comune e società controllate».

Il pm Raffaele Iannella

I rinvii a giudizio Ma c’è molto altro, perché Liguori ha riferito che «la procura ha depositato a novembre la richiesta di udienza preliminare per ‘Spada 1’ (cimiteri, verde, Cascata; pm titolare è Raffaele Iannella; ndr) e aspettiamo che il gup di Terni indichi la data. Abbiamo chiesto il rinvio a giudizio per tutti, ad eccezione di una o due persone. Siamo in attesa della fissazione dell’udienza preliminare (sostanzialmente l’impianto accusatorio del pm Iannella è confermato, ndr)».

Amnèsia

Reati in calo, preoccupa la droga «Il contenzioso penale nella giurisdizione di Terni in generale – ha spiegato il procuratore Liguori – ha fatto registrare un calo delle iscrizioni delle notizie di reato nel segno di una minore necessità di ricorso alla giustizia penale nel nostro territorio». I fascicoli relativi ai ‘reati contro le fasce deboli’ sono scesi del 22%, passando da 325 a 251; stessa diminuzione per quelli relativi a ‘reati contro la pubblica amministrazione’, passati da 55 a 43; leggera diminuzione anche dei ‘reati fallimentari’ – da 69 a 64 – mentre più deciso il calo (-33%) dei procedimenti per casi di ‘furti in appartamento’, scesi da 1.054 a 697 e dei ‘furti in genere’ (-31%) passati da 3.375 a 2.326. Deciso il ‘taglio’ dei precedetti aperti in relazione ai reati di usura (-60%) passati da 41 a 16 e per i reati di danneggiamento (-41%), scesi da 1.810 a 1.010. Quasi invariati i faldoni sui reati ambientali, passati da 136 a 126: sugli infortuni sul lavoro, 56 rispetto a 53; mentre preoccupante è il +25% relativo ai reati per droga, saliti a 320 rispetto ai 255 dello scorso anno. Il procuratore ha ricordato che «anche quest’anno particolare è stato l’interesse investigativo per recuperare mancati introiti alle casse dello Stato con individuazione di falsi ciechi che hanno sottratto all’Inps oltre 130 mila euro e, soprattutto, si è inciso sugli evasori fiscali e truffatori dell’Unione Europea assicurando allo Stato il sequestro per equivalente di beni del valore di 12 milioni e mezzo di euro, tra fabbricati, ville, conto correnti bancari, veicoli commerciali ed industriali. Sul punto preme sottolineare che l’azione della Procura della Repubblica di Terni ha utilizzato lo strumento del sequestro preventivo garantendo comunque la continuità aziendale consentendo ai lavoratori di continuare a percepire i salari e, soprattutto, tramite supervisione della polizia giudiziaria operante, obbligando i datori di lavoro a versare con regolarità i contributi dovuti ai lavoratori all’Inps ed all’Inail. Preoccupano i dati relativi ai delitti in materia di sostanze stupefacenti: si pensi che nel 2016 complessivamente si è proceduto al sequestro di oltre 17 chili di stupefacente, mentre nel decorso anno la quota di sostanza sottoposta a sequestro è balzata ad oltre 44 chili».

Kujtim Beli, il presunto omicida

Il 2017 L’anno, ha ricordato Liguori, «si è aperto (a gennaio; ndr) con gli arresti di tre rumeni per svariati furti di Tir e mezzi meccanici all’interno di cantieri. Nel mese di maggio si è proceduto all’esecuzione di una misura cautelare in carcere in danno di un falso cieco, filmato durante una partita di calcio a fare guardalinee, per truffa continuata in danno dell’Inps. Nel mese di luglio sono tornati a fare notizia i fatti di sangue: l’assassinio di un muratore albanese a colpi di pistola risolto brillantemente in meno di 12 ore, seguito, nel successivo mese di settembre, dai quattro arresti per una rissa finita nel sangue e che ha visto fronteggiarsi due opposte fazioni di extracomunitari. Nel mese di ottobre è finito in manette il così detto maniaco dell’autobus, responsabile di atti osceni continuati anche alla presenza di minori. Nel mese di novembre si è proceduto all’arresto di un ladro seriale dei parcheggi, specie di palestre e strutture sportive. E a fine novembre, nella centralissima Porta Sant’Angelo veniva accoltellato un cittadino rumeno da un cittadino ternano per ragioni di parcheggio, poi raggiunto da ordinanza di custodia cautelare in carcere.

L’INCHIESTA SUL COMUNE DI TERNI

Le due ‘operazioni Spada’ E poi c’è la parte relativa all’inchiesta sul Comune di Terni, suddivisa in due parti: «La prima – ha detto il procuratore’ – ha consentito di fare luce sul delicato settore degli appalti di servizi pubblici. Il meccanismo fraudolento ha trovato completamento nel senso che l’amministrazione ha favorito sempre le medesime cooperative. Solo per citare qualche dato si annota che per il verde urbano l’appalto è stato gestito senza gara aperta dal 2008 al 2015 per un totale di costi per il Comune di Terni superiore ai 2 milioni e 700 mila euro, cui si devono sommare i lavori appaltati nel 2015 per una somma totale superiore ai 560 mila euro, poi frazionati in tre lotti; per l’appalto del servizio verde all’interno del cimitero comunale, il contratto, senza gara aperta, ha subito 63 proroghe dal 2011 al 2016 per un costo totale di oltre 286 mila euro; per i servizi cimiteriali all’interno dei 16 centri, le proroghe sono durate dal 2014 al 2016, il costo sopportato di oltre 687 mila euro; per l’appalto dei servizi turistici all’interno della Cascata delle Marmore, il contratto ha fatto registrare atti comunali di proroga illegittima dal 2010 al 30 giugno 2013, e, senza neppure un atto comunale di proroga, fino al 30 dicembre 2013. I lavori poi appaltati con procedura negoziale riservata sono stati aggiudicati irregolarmente per un importo di oltre 1 milione e 700 mila euro».

Roberto Camporesi

Camporesi Poi Liguori ha parlato delle ultime questioni legate a FarmaciaTerni e Ternireti: «Dall’analisi delle e-mail e dei documenti sequestrati al Camporesi (Roberto Camporesi, il consulente ai domiciliari; ndr) nel suo studio di Rimini e della documentazione acquisita presso le sedi istituzionali ternane, è emersa una fitta corrispondenza intercorsa tra i commercialista ed alcuni esponenti dell’amministrazione comunale, tesa all’ottenimento di diversi incarichi di collaborazione esterna da parte del Comune di Terni grazie a favoritismi personali e ad espedienti fraudolenti reiterati e adattati a seconda delle occasioni di guadagno». Più in generale, ha proseguito il procuratore, «l’attività investigativa ha disvelato una vera e propria ‘esternalizzazione’ illecita di un settore importante dell’amministrazione comunale ternana, di fatto affidata al Camporesi in assenza di qualsivoglia procedura selettiva ad evidenza pubblica: dal 2012 sino ai giorni odierni, il predetto commercialista predisponeva il contenuto di atti istituzionali, di delibere comunali al posto dei pubblici dipendenti del Comune di Terni; quindi, le bozze da lui preparate venivano trasmesse ad alcuni esponenti comunali compiacenti, che le veicolavano presso le sedi istituzionali, facendone recepire il contenuto all’interno degli atti ufficiali. In cambio della sua opera professionale ed intellettuale, il Camporesi richiedeva ed otteneva incarichi di collaborazione esterna per corrispettivi in denaro da lui graditi e negoziati, nutrendo altresì aspettative in ordine all’aggiudicazione di ulteriori gare ed incarichi di suo interesse».

Piacenti D’Ubaldi Montalbano Caracci

Gli arresti Sulle recenti indagini che hanno portato agli arresti di Piacenti, Montalbano e Camporesi, Alberto Liguori è stato chiaro: «Riteniamo che il codice degli appalti distingue l’appalto di beni e servizi dall’incarico ad un professionista esterno all’amministrazione che svolge ed esegue un contratto di lavoro autonomo (risposta ad alcune testi difensive, ndr). ‘Spada 1’ riguarda il codice degli appalti 2006 rivisto nel 2017, qui invece ci occupiamo di una normativa del 2001 relativa agli incarichi esterni. Ed anche Terni si è attrezzata perché nel 2010 è stato sviluppato, a livello comunale, un regolamento. Gli incarichi esterni sono materia delicata tanto che il legislatore rafforza la normativa, in riferimento alla legge quadro nazionale, nel cui rispetto si può sviluppare una norma di dettaglio. Un incarico non è un appalto, ed un incarico ha un inizio ed una fine. Se c’è bisogno di personale specializzato, ad esempio il pm nomina un consulente scegliendo da un elenco con rotazione di incarichi. E si tratta di incarichi peritali seguiti da una relazione. Il cittadino comune, ad esempio, chiede preventivi, accade nelle riunioni condominiali dove si valutano diverse alternative per un lavoro. Invece qui si dice “sono sicuro che la mia disponibilità verrà premiata con un secondo incarico e che mi terrai a mente”, dando sempre del ‘tu’. Non è questione da Tar o Corte dei Conti, è materia invece del giudice penale. Il nostro operato è quello previsto dalla legge e le indagini le faremo sempre e comunque tenendo contro dell’obbligo giuridico di ripristinare la legalità. Comunque – e non è sembrata una promessa – il nostro lavoro prosegue».

Il viadotto San Carlo Un’altra faccenda, per ora emersa senza troppi dettagli, è quella relativa al viadotto San Carlo, recentemente chiuso per un cedimento sospetto: la Procura ha aperto un fascicolo contro ignoti ed ha attivate verifiche documentarie (pare anche sul capitolato di appalto) e strutturali sull’opera recentemente realizzata. Nessun sequestro, ma gli approfondimenti possono essere comunque condotti. 

 

 

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