Terni, indagine Ciam: dissequestro respinto

Circa 5 milioni di beni sotto ‘sigilli’: il Riesame ha confermato la misura disposta dal gip su richiesta del pm Marco Stramaglia

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Il tribunale del Riesame di Terni ha respinto l’istanza avanzata dai legali difensori di Sandro Citarei, per ottenere la revoca della misura cautelare reale rappresentata dal sequestro preventivo di beni per circa 5 milioni di euro, disposta dal gip di Terni nell’ambito dell’indagine ‘Ascensore in panne’, coordinata dal pm Marco Stramaglia e condotta dai militari del Nucleo di polizia tributaria della Guardia di finanza di Terni.

Alberto Liguori e VIncenzo Volpe

‘Ascensore in panne’ L’operazione, incentrata sulle attività della società Ciam Servizi Spa – operante in diversi settori fra cui quello degli ascensori e titolare dell’intervento di recupero del parco Cardeto a Terni – ha portato alla luce una presunta truffa milionaria ai danni dello Stato, attraverso progetti di sviluppo in materia di ricerca e innovazione tecnologica, finanziati da Mise e dalle Regioni Umbria e Sardegna, i cui effettivi costi di realizzazione si sono rivelati di gran lunga inferiori agli oltre 5 milioni di euro ricevuti a titolo di erogazioni pubbliche. Dieci, in tutto, le persone denunciate dalle Fiamme Gialle. Ora la strada che i legali difensori di Citarei potrebbero seguire è quella del ricorso per Cassazione.

 

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