Terni, indagine Spada: coop nel mirino Anac

L’Autorità nazionale anti corruzione ha aperto il procedimento nei confronti di Alis e Actl per valutare eventuali ‘misure straordinarie’. Loro: «Si tratta di atto dovuto»

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Dopo la chiusura dell’indagine ‘Spada’ incentrata su alcuni appalti affidati in passato dal Comune di Terni – verde pubblico, gestione servizi cimiteriali e gestione servizi turistici della Cascata delle Marmore – ora a muoversi, un atto dovuto in casi del genere, è l’Autorità nazionale anti corruzione (Anac) che ha ufficialmente avviato un procedimento nei confronti delle cooperative sociali Alis e Actl per l’eventuale adozione di ‘misure straordinarie’ previste dall’articolo 32 del decreto legge 90 del 2014.

Il procedimento L’Anac, presieduta da Raffaele Cantone, ha comunicato ai diretti interessati – le due cooperative e il Comune di Terni, stazione appaltante – l’avvio dell’iter che potrebbe portare la stessa Autorità a proporre al Prefetto di Terni – cui spetta l’ultima parola – di «ordinare la rinnovazione degli organi sociali mediante la sostituzione del soggetto coinvolto (per Alis ed Actl sono coinvolti nell’indagine ‘Spada’, rispettivamente, Carlo Andreucci e Sandro Corsi, ndR)» e, nel caso in cui l’impresa non si adegui nei termini stabiliti o lo stesso Prefetto lo ritenga opportuno, «di provvedere direttamente alla straordinaria e temporanea gestione dell’impresa appaltatrice limitatamente alla completa esecuzione del contratto d’appalto oggetto del procedimento penale».

L’INDAGINE ‘SPADA’

Il motivo La comunicazione fa seguito, come detto, alla conclusione delle indagini preliminari condotte dal pm Raffaele Iannella – il passo successivo è rappresentato dalle eventuali richieste di rinvio a giudizio – ed è relativa, per ciò che attiene la coop Alis, alla gestione dei servizi cimiteriali ed a quelli turistici presso la Cascata, mentre per la coop Actl il ‘nodo’ è rappresentato solo da quest’ultimo appalto. Il reato contestato agli indagati di ‘Spada’, 25 in tutto, è ‘turbata libertà del procedimento di scelta del contraente’: un’ipotesi che può condurre il presidente dell’organismo a proporre al prefetto l’adozione delle ‘misure straordinarie’ citate.

«Atto dovuto» Il presidente della cooperativa Actl, Sandro Corsi e quello della cooperativa Alis, Stefano Notari, attraverso l’avvocato Roberto Spoldi fanno sapere che «in relazione all’avvio del procedimento da parte dell’Anac, trattasi di atto dovuto e comunicato agli enti interessati come per legge, peraltro non contenente alcun elemento di valutazione o merito» e spiegano di aver «già avanzato richiesta di accesso agli atti ed in tempo utile proporranno specifica memoria in replica». Allo stesso modo Sandro Corsi spiega che «si tratta di un procedimento di natura amministrativa da cui non è emerso alcun giudizio. Se necessario, cercheremo di tutelare la nostra posizione di fronte al tribunale amministrativo regionale».

«Nessun colpo di scena» Non diversamente l’avvocato Massimo Proietti, che difende Carlo Andreucci (coop Alis) parla di «un atto dovuto che in ogni caso non rappresenta motivo di preoccupazione per il mio assistito. Continueremo, come abbiamo sempre fatto finora, a difenderci su quelle che sono state le linee guida già delineate in fase di interrogatorio ed attraverso i documenti già depositati e che depositeremo in seguito. Contiamo di giungere ad un definitivo chiarimento e il passo compiuto da Anac non rappresenta di certo un colpo di scena nel contesto del procedimento».

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