Dipendenza anziani e vecchiaia: giù Terni

La classifica annuale Qualità della vita de Il Sole 24 Ore conferma un quadro nefasto per il territorio in questo ambito: 98° e 93° posto. Male anche il tasso di natalità

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di S.F.

Non è una novità che Terni – i dati statistici sono negativi da anni in tal senso, seppur in questo caso si tratti di numeri estesi a livello provinciale – non sia una città giovane a livello demografico. Tutt’altro. L’ultimo report a firma de Il Sole 24 Ore sulla Qualità della vita fotografa una situazione accertata da tempo e restituisce un pessimo quadro sotto diversi aspetti.

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La dipendenza degli anziani

Uno degli indicatori più negativi in assoluto è l’indice di dipendenza degli anziani, ovvero il rapporto tra la popolazione over 65 e quella in età attiva (15-64): la provincia ternana risulta essere 98° su 107 con un dato di 44,7. In questo caso le uniche peggiori sono Grosseto (l’unica del centro Italia), La Spezia, Alessandria, Ferrara, Imperia, Trieste, Genova, Biella e Savona. C’è anche altro a certificare la situazione negativa: c’è un indice di vecchiaia (237,6) che vede Terni al 93° posto – rapporto tra le persone con più di 65 e quella tra 0-14 – e davanti solo a Verbanio-Cunio-Ossola, Vercelli, Massa-Carrara, La Spezia, Grosseto, Sud Sardegna, Alessandria, Imperia, Ferrara, Genova, Trieste, Oristano, Savona e Biella.

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Natalità, mortalità e tumori

Non va meglio per il tasso di natalità (il rapporto è tra il numero dei nati vivi e l’ammontare medio della popolazione) e quello di mortalità: nel primo caso la provincia ternana è 93° con un dato di 6 (in vetta Bolzano, Catania e Napoli), mentre nel secondo c’è la 90° piazza con un 12,6 (il podio in positivo vede protagoniste Cagliari, Bolzano e Barletta-Andria-Trani). In quest’ambito c’è inoltre il 78° posto (decessi ogni 1.000 abitanti in cinque anni) per quel che concerne la mortalità per tumore.

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Ipertensione

Scorrendo le varie voci si nota infine un dato particolare dove Terni è terz’ultima – in negativo – nel panorama nazionale. È l’indicatore consumo di farmaci per ipertensione (unita minima pro-capite):il valore di 173,5 è il 105° in graduatoria generale, superato solamente da quello di Rieti (176,5) e Ferrara (186,4). In testa Sud Sardegna, Bolzano e Sondrio.

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